Venerdì gli iscritti alla newsletter hanno ricevuto una mia mail che riguardava Progenics (PGNX). L’oggetto era semplice: Progenics sta emettendo nuove azioni, potrebbe chiudere in territorio positivo in serata, creando un punto di ingresso in base alla famigerata regola #2 di CK. Alla fine, è stato un falso allarme e Progenics si è andata a collocare in chiusura sul prezzo dell’emissione. La notizia:

Progenics Pharmaceuticals, Inc. (Nasdaq:PGNX) announced today that it is offering to sell, subject to market and other conditions, shares of its common stock in an underwritten public offering. Jefferies LLC is acting as sole book-running manager for the proposed offering. Progenics also intends to grant the underwriter a 30-day option to purchase additional shares of common stock on the same terms and conditions. All of the shares to be sold in the offering are to be sold by Progenics. Progenics intends to use the net proceeds from the offering for research and development and general corporate purposes.

Progenics piazza 7,6 milioni di azioni a 4,6 dollari per portare a casa una cifra vicina ai 35 milioni di dollari, riservando un’opzione di un mese per acquistare altre 1,1 milioni di azioni. Nella seduta precedente l’annuncio il titolo si era assestato attorno ai 4,9 dollari per azione, quindo lo sconto offerto non è particolarmente elevato, notizia che di per se è già positiva. Vediamo l’andamento del titolo negli ultimi tempi:

progenics pgnx grafico con eventi per blog

 

 

Dalle semplicissime linee che ho tratteggiato mi sembra emerga chiaramente la percezione che il mercato ha di Progenics che, una volta tanto, è abbastanza in linea con la mia visione d’insieme. Progenics ha questo in pipeline:

 

Progenics pipeline

 

Come vedete Relistor è l’unico farmaco approvato. Ritornate a guardare il grafico, vi accorgerete che non ha nessuna importanza per la compagnia. La notizia inerente al fatto che FDA abbia spostato il meeting per discutere la riproposizione del farmaco (che fu oggetto di una CRL da parte dell’ente regolatore e di un conseguente ricorso) non ha in nessun modo penalizzato il titolo, anzi. Relistor non rende, senza girarci troppo attorno. Il resto della pipeline comprende il recentemente resuscitato Azedra, farmaco per indicazione ultra orfana ed una piattaforma per il trattamento di infezioni, comprese quelle dovute a Clostridium difficile concesso in cambio di 5 milioni di dollari, un discreto numero di milestones e royalties in singola cifra a MedImmune, AstraZeneca. Trattandosi di un farmaco in fase preclinica, direi un accordo piuttosto vantaggioso. Al momento tuttavia direi che Progenics interessa quasi esclusivamente per quello che riguarda il programma anti-PSMA, sia per il versante del trattamento del cancro alla prostata, sia per quello che riguarda lo strumento diagnostico per i malati di quella tipologia di cancro. E qui c’è da discutere.

 

progenics, MIP-1404 e la speranza ceca.

 

Come vi dicevo, sono due le applicazioni legate all’antigene PSMA (prostate specific membrane antigen), in un caso l’approccio è terapeutico ed il PSMA è il bersaglio del coniugato anticorpo-farmaco (ADC) per il trattamento del carcinoma prostatico, nell’altro caso viene utilizzato come marker per evidenziare le zone colpite dal tumore. Ad ASCO GU Progenics ha portato i dati di entrambe le sue opzioni, con risultati decisamente contrastanti.

MIP-1404 è il marker per l’individuazione del tumore sia nella ghiandola che delle metastasi nei linfonodi preso in licenza da Molecular Insight Pharmaceuticals lo scorso anno. In fase 1 il composto si è dimostrato particolarmente efficace, mostrando una specificità decisamente elevata. MIP-1404 avrebbe una svariata serie di possibili applicazioni, sia nella stadiazione del tumore alla prostata e come ausilio per determinare le opzioni terapeutiche migliori, sia come test diagnostico per la scelta dei pazienti da includere nei trial dell’ADC anti-PSMA. Molto attesi quindi erano i primi dati ad interim della fase 2 presentati a gennaio, che ho trovato molto incoraggianti: nei primi 54 pazienti valutabili MIP-1404 ha correttamente identificato il tumore primario nel 94% dei casi (51 soggetti) compresi due veri negativi precedentemente trattati con Xtandi. Se questi numeri verranno confermati esiste il potenziale per applicare il composto sia in termini diagnostici che come ausilio per monitorare l’andamento della malattia, rendendo palese il fatto che la terapia scelta stia funzionando o meno.

A questo punto due sono gli aspetti chiave per MIP-1404, portare a termine lo studio (con probabili aggiornamenti ad ASCO) e chiarire con FDA quali dovranno essere gli step per giungere all’approvazione. Più complicata la situazione dell’anti-PSMA per due aspetti: la dubbia efficacia e l’indubbia tossicità. Il bilancio rischio/beneficio sembra essere decisamente orientato verso il primo aspetto, il che rende l’ADC del tutto inutile, se non fosse per qualche piccolo ed intrigate aspetto.

Vediamo prima i dati.

Quello che non piace al mercato ed agli analisti è il fatto che il farmaco non abbia prodotto nessuna risposta nei pazienti, facendo registrare un 20% di progressione della malattia ed un 80% di stabilizzazioni. Niente risposte parziali (PR) o complete (CR). L’altro aspetto è che si registra una elevata incidenza di casi di neutropenia (basso numero di neutrofili, parte dei globuli bianchi del nostro organismo).

Ora, dei soggetti valutabili la grande maggioranza è stata trattata per meno di 4 mesi, il che rende il giudizio piuttosto difficile da trarre, specie se si considera l’alto grado di pre-trattamento dei pazienti:

 

Prognics pgnx baseline anti psma

 

A mio modo di vedere giudicare attraverso i criteri del tasso di risposta il farmaco può essere estremamente fuorviante. Mancano dati fondamentali quali la progressione libera da malattia o la sopravvivenza, endpoint che si possano esprimere in unità di tempo, insomma. Le premesse sono poco confortanti per ciò che riguarda il profilo di tollerabilità, questo è chiaro, a ma a fronte di un vantaggio evidente il rapporto rischio/beneficio si ristabilirebbe. Vediamo quali sono stati gli eventi avversi, nel farlo vi ricordo che lo studio prevedeva due dosaggi diversi dell’anticorpo:

 

progenics pgnx eventi avversi anti psma

 

 

In linea di massima c’è una relazione fra eventi avversi e dosaggio, l che offre una prima possibile soluzione per ripristinare un minimo di equilibrio nel risk/benefit ratio, utilizzare il dosaggio inferiore. La tabella che ho postato riguarda solo gli eventi che hanno coinvolto il almeno il  5% dei pazienti, il totale però e del 43% per il dosaggio a 2,3 mg/kg contro il 71% per il dosaggio a 2,5 mg/kg.

Vediamo se c’è un vantaggio così grande nel dosaggio maggiore. Iniziamo dai livelli di PSA o, per meglio dire, dalla diminuzione dei livelli di PSA in funzione del dosaggio (le linee rosse sono quelle del dosaggio maggiore):

 

progenics pgnx psa riduzione anti psma

 

Già a colpo d’occhi appare evidente che non esiste un netto rapporto efficacia/dosaggio, il che da una parte pone qualche interrogativo, dall’altro autorizza ad ipotizzare una scelta più orientata verso i 2,3 mg/kg in funzione del profilo di tollerabilità. C’è però un ulteriore aspetto da considerare che trovo decisamente affascinante, dal punto di vista dell’investitore, quello dell’influenza di uno dei parametri prognostici  più promettenti: le cellule tumorali circolanti (CTC).

 Un recente studio condotto in Repubblica Ceca (alzi la mano chi di voi ha pensato che avessi sbagliato a scrivere “cieca” nel titoletto dell’articolo) ha mostrato come le CTC possano essere impiegate nel determinare l’impatto di una terapia in modo più accurato rispetto al PSA. Il principio è semplice, si mette in pratica una terapia, se questa non sortisce effetto in base alla diminuzione delle CTC si passa ad altro. 

Vediamo come è andata Progenics sotto questo aspetto:

 

progenics pgnx ctc anti psma

 

 

Qui si intravede maggiormente un rapporto favorevole in funzione del dosaggio, ma non così marcato. Indipendentemente da questo aspetto, i valori sembrano decisamente promettenti. E’ chiaro che Progenics non potrà tentare la carta dello studio con endpoint primario la diminuzione delle CTC, ma l’idea è che si possa tradurre il dato di questo studio in una sopravvivenza dei pazienti superiore alle basse attese che il mercato ha per il titolo.

In questa ottica, l’attesa dei dati aggiornati per MIP-1404 e dell’anti-PSMA (presumibilmente ad ASCO) potrebbe essere un buon motivo per tentare l’ingresso dopo che la regola #2 di CK non si è materializzata. Progenics ha cassa ora e si può passare sopra al fatto che il giorno dell’emissione non abbia chiuso in verde. A tal proposito, questo è quello che è accaduto quel giorno:

 

PGNX intraday su emissione

 

 

La linea orizzontale viola rappresenta la quota di emissione dei nuovi titoli, ossia 4,6 dollari, quella verde la quota che avrebbe dovuto ottenere in chiusura per rispettare la regola #2 di CerealKiller. Come si può notare l’apertura dei mercati ha segnato un notevole numero di scambi e la quotazione, che al suono della campanella era in territorio negativo, ha guadagnato terreno mettendo la testa oltre la linea verde, più o meno nel momento in cui vi avvisavo via mail. Il resto della storia la sapete, Progenics, minu to dopo minuto, andava ad accasciarsi sulla quota di emissione, chiudendo sostanzialmente su quei valori.

Non siamo di fronte a prove schiaccianti che depongono a favore di una entrata su Progenics, ma ci sono tanti indizi che fanno pensare che sia una mossa consigliabile. Hanno cassa, un interessante strumento diagnostico, un antibiotico in partnership con AstraZeneca in un mercato molto lucroso come quello del trattamento del Clostridium difficile, un controverso anticorpo coniugato nel quale tutti ripongono scarse possibilità di riuscita ed un possibile evento binario per ASCO.

A ben vedere, è molto più di quanto abbiano tanti titoli la fuori…