Il fine settimana appena trascorso ha regalato brutte sorprese agli azionisti di Vical (VICL), Chelsea Therapeutics (CHTP) e Synta (SNTA)… potrebbero essere buone nuove invece per chi voglia entrare ora. Sto parlando di diluizioni, nuove azioni, battere cassa, cambiare l’acqua al pipistrello… no, cancellate l’ultima.
Di Chelsea ho già parlato, come sapete siamo in attesa che FDA si esprima in merito alla richiesta di approvazione di Northera, con tanto di AdComm (Cardiovascular and Renal Drugs Advisory Committee, il solito meeting di esperti) il 23 febbraio ed approvazione a fine marzo. Per chi investe su eventi binari, in vista della pubblicazione del materiale per il meeting, l’uscita sarà il 20 che è un lunedì, il venerdì precedente sarebbe meglio ancora. Ho inserito CHTP nel portafoglio virtuale dopo che FDA ha accettato di valutare la loro domanda, concedendo anche la piority.
Ieri avrei anche potuto incrementare, ma ho preferito concentrarmi sugli altri due titoli diluiti… ed uno l’ho anche acquistato.
La scelta fra VICL e SNTA è stata difficile perché le aziende in questione hanno due tipologie di farmaci in fase estremamente avanzata che trovo molto interessanti: un vaccino terapeutico per il trattamento del melanoma la prima ed una proteina da shock termico la seconda.
Alla fine ho puntato su SNTA, ma avendo deciso comunque di parlare di Allovectin in un prossimo futuro, tengo una porta aperta anche a VICL.
Oggi quindi breve scorribanda per parlare, senza troppi dettagli tecnici di Ganetespib, nome stupido dietro al quale si nasconde STA 9090, proteina da shock termico (d’ora in poi Hsp90 dove Hsp sta per heat schock protein e il 90 sta per il peso della molecola espresso in kDalton).
L’HSP90 ha un ruolo ben riconosciuto nel cancro e Ganetespib fa parte di una nuova generazione di questi composti che dovrebbe essere, ma i dati dovranno confermarlo, più potente e selettiva di quanto non lo fossero questi composti in passato.
C’è concorrenza in questo campo, ben agguerrita anche, ci sono le immancabili Curis (CRIS) ed Exelixis (EXEL) oltre a Novartis (NVS), ma Ganetespib è in vantaggio come tempistica e come numero di sperimentazioni.
Quello che interessa a noi ora è la fase 2b/3 del farmaco in combinazione con Taxotere (docetaxel) contro Taxotere da solo in pazienti con NSCLC, cioè tumore al polmone non a piccole cellule.
Ganetespib ha mostrato, in fase 2 per il cancro al polmone come in altre applicazioni (anche su pazienti pesantemente pre-trattati), segni di attività ed un profilo di sicurezza molto interessanti, il limite della sperimentazione di SNTA era quello della mancanza di una terapia di combinazione da testare. Lo fanno ora.
I dati ad interim sono attesi per i primi mesi di quest’anno ma non sono i soli che aspettiamo, visto il numero di sperimentazioni che potete vedere nell’immagine. Altro evento che potrebbe muovere la quotazione, la cessione in licenza del farmaco in Asia o Europa.
Questo tipo di operazioni può essere molto remunerativo, se ricordate quanto ha incassato e potrebbe incassare ArQule (ARQL) per il loro cMET inibitore ARQ 197 o al valore della partnership (terminata da poco) di EXEL con Sanofi Aventis per XL 147 e Xl 765, due PI3K/mTOR inibitori.
Ora, il fatto che abbiano appena emesso nuove azioni mi fa pensare che un accordo del genere non sia affatto vicino, ma non si può mai sapere. Intanto servono dati positivi.
La fase 2b/3 si chiama GALAXY e se non volete i dati, saltate direttamente all’ultimo paragrafo.
In fase 2 Ganetespib è stato testato su pazienti con fase avanzata di NSCLC (stadio IIIb e IV) e pesantemente pre-trattati.
8 di questi si sono dimostrati positivi alla mutazione ALK (ALK+), di questi:
- 6/8 hanno ottenuto un restringimento del tumore (75%).
- 1/8 non ha mostrato nessun cambiamento nella dimensione del tumore
- 1/8 ha sperimentato una crescita inferiore al 20% delle dimensioni della massa tumorale.
- il tasso di stabilizzazione della malattia è stato dell’88% ed il tasso di risposta obiettivo del 50%, 4 CR+PR.
Gli endpoint primari dello studio sono la PFS, la progressione libera da malattia, ed il tasso di risposta nei pazienti con elevata concentrazione di enzima LDH alla randomizzazione.
Non mi risulta che fra i criteri di inclusione ci sia la positività alla mutazione ALK, di sicuro saranno inseriti pazienti che si sono dimostrati refrattari a Crizotinib, l’ALK inibitore più avanzato attualmente disponibile.
L’ultimo paragrafo! Esiste un’esigenza medica insoddisfatta per quanto riguarda il trattamento di pazienti con NSCLC refrattari a Crizotinib, se il farmaco targato SNTA in combinazione con taxotere dovesse centrare l’obiettivo, potrebbe ambire ad un mercato di circa un miliardo di dollari. Chiaro, la sfida è difficile da vincere visto che comunque si parla di tumore al polmone ed in pazienti molto trattati in precedenza… rispetto a Crizotinib la HSP di SNTA può vantare bersagli, intesi come mutazioni, diversi; l’aggiunta di taxotere alla fase 3 come punto controllo e farmaco di combinazione potrebbe poi, con dati positivi ed approvazione, rendere il compito di vendere il farmaco molto più semplice.