Due studi, due compagnie molto seguite anche nel nostro paese, due esiti completamente diversi. CytRx schizza oltre i 6$, dopo aver stazionato nella parte bassa dei 3$ per tanto tempo, ImmunoCellular precipita a quota un dollaro e spicci. La prima deve il suo successo all’endpoint centrato da aldoxorubicin nel trattamento dei sarcomi dei tessuti molli (STS), la seconda versa lacrime amare a causa dell’inefficacia di ICT-107 nel trattamento del glioblastoma (GBM). Vediamo nel dettaglio i due risultati ed il prospetto delle due compagnie da qui in avanti.
ImmunoCellular, opportunità o trappola?
Breve introduzione. ImmunoCellular sta sviluppando ICT-107, vaccino sviluppato utilizzando cellule dendritiche da impiegare su pazienti affetti da GBM che si trova attualmente in fase 2. Ieri abbiamo potuto valutare i primi dati ottenuti su uno studio randomizzato vs placebo, dopo che il farmaco aveva scaldato i motori della compagnia e le speranze di molti pazienti affetti da questa malattia dalla prognosi infausta.
Ho illustrato il farmaco in diversi articoli in questo blog e proprio nell’ultimo pubblicato sula compagnia (non a caso intitolato ” Gliobastoma ed immunoterapia: ImmunoCellular ( $IMUC ), tutto quello che dovete sapere su ICT 107“) illustravo il perché Rindopeimut di Celldex fosse superiore a ICT-107, ma non immaginavo che i dati sarebbero stati così negativi. Vediamoli nel dettaglio:
ImmunoCellular Therapeutics, Ltd. (“ImmunoCellular”) (NYSE MKT:IMUC) announced that ICT-107, its dendritic cell-based vaccine, demonstrated a statistically significant increase in progression-free survival (PFS) in patients with newly diagnosed glioblastoma multiforme (GBM) in its randomized, placebo-controlled phase II trial. A comparison of PFS between ICT-107 and placebo showed a statistically significant difference in the Kaplan-Meier (K-M) curves favoring ICT-107 (p=0.014 two-sided, hazard ratio (HR)=0.56) in the intent-to-treat population of all 124 randomized patients. The difference in the median progression-free survival times between ICT-107 and placebo favored ICT-107 and was two months in duration. For the per-protocol population (117 of 124 patients receiving at least four induction vaccinations), the K-M comparison p-value improved in treated patients to 0.0074 two-sided (HR=0.53) and the difference in median progression-free survival times increased to three months in favor of ICT-107.
The differences in the overall survival (OS) K-M curves did not reach statistical significance in the intent-to-treat population (the primary endpoint) or the per-protocol population, with p-values and HRs of p=0.58 two-sided, HR=0.87, and p=0.40 two-sided, HR=0.79, respectively. However, there were numerical differences in the median survivals favoring ICT-107 of two months in the intent-to-treat population and three months in the per-protocol population.
La questione è molto semplice, dopo aver condotto una fase 1 su un numero limitato di pazienti e senza controllo, ImmunoCellular ha ottenuto dei dati stellari, paragonati a quelli presenti in letteratura. Su quelle basi ha condotto una fase 2 randomizzata con controllo i cui risultati sono quelli elencati nel comunicato che vi ho riportato. I pazienti sottoposti al trattamento con il vaccino hanno ottenuto una maggiore progressione libera da malattia (PFS, dato statisticamente significativo), ma dal punto di vista della sopravvivenza la differenza è stata di soli 2 mesi (HR 0,87), dato che, oltre a non impressionare, non ha il conforto della significatività statistica. I dati sulla PFS sono riferiti ad un totale di 103 eventi, quelli sulla sopravvivenza su 67 decessi il che non autorizza nemmeno a sperare che con un follow up maggiore si riesca ad arrivare au un p value vicino a 0,05. Il motivo è semplice, lo studio è stato disegnato su presupposti che si sono rivelati errati: la fase 2 era infatti concepita con la potenza dell’80% di rivelare un vantaggio di 9 mesi rispetto al controllo al raggiungimento di 64 eventi.
ImmunoCellular ha circa 30 milioni di dollari in cassa, quasi nessuna speranza di condurre una fase 3 con dati simili ed una pipeline che ricalca grossomodo le orme di ICT-107, la capitalizzazione attuale di 60 milioni circa è quindi ancora generosa.
Piccolo inciso riguardo la possibile ricaduta di questo studio su Rindopepimut. Nell’articolo che citavo poc’anzi ho già affrontato l’argomento, qui faccio solo una veloce puntualizzazione. Se la colpa di ImmunoCellular può essere stata quella di aver sopravvalutato i dati generati in fase 1 da pazienti con caratteristiche tali da consentire l’ottenimento di risultati strabilianti, lo stesso discorso non può essere fatto nei confronti di Celldex, che basa tutte le sperimentazioni su pazienti con prognosi più infausta rispetto a quelli arruolati da ImmunoCellular.
CytRx, cosa ci insegna palifosfamide?
Prima di tutto, il comunicato con i dati che ha fatto raddoppiare la quotazione in questi ultimi giorni:
CytRx Corporation (NASDAQ: CYTR), a biopharmaceutical research and development company specializing in oncology, today announced highly positive top-line efficacy results from a multicenter, randomized, open-label global Phase 2b clinical trial. The trial investigated the efficacy and safety of aldoxorubicin compared with doxorubicin in subjects with first-line metastatic, locally advanced or unresectable soft tissue sarcomas (STS). Aldoxorubicin combines the chemotherapeutic agent doxorubicin with a novel linker-molecule that binds specifically to albumin in the blood to allow for delivery of higher amounts of doxorubicin (3½ to 4 times) without the major dose-limiting toxicities seen with administration of doxorubicin alone.
In this 123-subject, 31-center global Phase 2b clinical trial, subjects with advanced soft tissue sarcomas were administered either 350 mg/m2 of aldoxorubicin (83 subjects) or 75 mg/m2 of doxorubicin (40 subjects) every 3 weeks for up to 6 cycles. Subjects were followed every 6 weeks with CT scans to monitor tumor size. The primary endpoint was progression-free survival (PFS) as determined by both investigators at study sites and by a blinded radiology review performed at an independent central laboratory. Secondary endpoints included overall response rates (complete and partial) and PFS at 6 months for each group, and overall survival which will be reported when the clinical trial is complete.
Consistent with the trial protocol, CytRx used two approaches to evaluate the efficacy of aldoxorubicin compared to doxorubicin in patients with soft tissue sarcomas: assessment by the study investigators, as well as assessment by a blinded central laboratory review. In this study, both investigator assessment and central lab review showed an unambiguous 80-100% improvement in PFS among patients treated with aldoxorubicin. In an intent-to-treat analysis, the investigator-assessed median PFS was 8.4 months for aldoxorubicin patients versus 4.7 months for doxorubicin patients (p=0.0002), while the blinded central lab review indicated that median PFS for aldoxorubicin patients was 5.7 months versus 2.8 months for doxorubicin patients (p=0.018). Per investigators, 67.1% of aldoxorubicin patients had not progressed at 6 months, compared with 36.1% of doxorubicin-treated patients (p=0.005). By blinded central lab review, 46.8% of aldoxorubicin patients had not progressed at 6 months, compared with 23.7% of doxorubicin patients (p=0.038).
The overall response rate as determined by the investigators was 25.4% for aldoxorubicin subjects (2.7% complete response and 22.7% partial response) versus 5.4% for doxorubicin subjects (0% complete response and 5.4% partial response). As assessed by blinded central lab review, 23.0% of aldoxorubicin subjects had a partial response while 0.0% of doxorubicin subjects exhibited any objective response.
Aldoxorubicin è stato somministrato su pazienti con STS in prima linea di trattamento ed ha riportato dati statisticamente significativi relativi ad una schiacciante superiorità rispetto al controllo (doxorubicina) in termini di PFS: 8,4 mesi vs 4,7 secondo chi ha condotto lo studio, 5,7 vs 2,8 secondo una revisione indipendente. Anche il tasso di risposta è a favore di CytRx: 25,4 vs 5,4% , 23% vs 0% per la revisione indipendente.
Anche riguardo CytRx ho scritto molto ed una delle tesi che propugno da tempo è che per avere la meglio nel trattamento dei STS occorre un approccio diverso alla conduzione degli studi, più mirata verso le varie forme della malattia che è alquanto eterogenea. Unica possibile eccezione per far meglio dello standard of care, ossia la doxorubicina, poteva essere una doxorubicina modificata. Ebbene, al momento le cose sembrano proprio stare così, ma se ho intitolato l’articolo di oggi citando il diavolo ed i dettagli, qualche motivo ci sarà. Per la precisione, il motivo è questo: i dati non mi convincono.
Per dirla meglio, una fase 3 basata su questi dati avrebbe, secondo me, poche possibilità di riuscita.
I dati presentati ad ASCO 2010 da Ziopharm in un ambito simile a quello di CytRx riguardavano un vantaggio in termini di PFS piuttosto simile a quello trovato dai ricercatori impiegando Aldoxorubicin: 7,8 mesi vs 4,4. PICASSO 2 tuttavia, arruolava pazienti in buona parte provenienti dalla seconda linea di trattamento, quindi maggiormente malati rispetto a quelli che si può immaginare abbiano popolato lo studio di CytRx. Una simile differenza significa supporre che i pazienti arruolati in PICASSO 2 avrebbero dovuto, se fossero stati tutti presi nella prima linea di trattamento, rispondere meglio ed essendo lo studio randomizzato (ma open label) i dati sarebbero stati migliori in tutti e due i bracci della fase 2.
Il risultato della fase 3 di palifosfamide (su pazienti in prima linea) è stato il seguente: PFS di 5,8 mesi per il braccio attivo vs 5,23 mesi per il controllo (ossia doxorubicina) con addirittura una sopravvivenza inferiore per palifosfamide rispetto al placebo: 15,9 mesi vs 16,9 (HR 1,05).
La fase 2 di CytRx ha il merito di essere stata condotta in doppio cieco, ma la selezione dei pazienti può essere stata non ottimale. Uno dei motivi che più mi fa storcere il naso è l’arruolamento competitivo che ha causato la presenza del solo 30% di soggetti negli USA:
India, Russia e paesi del blocco ex sovietico (o comunque dell’Europa dell’Est) non sono posti affidabili nei quali condurre certi tipi di trial. Esiste forse qualche prova del fatto che i miei sospetti siano fondati? A dire il vero al momento no, ma qualche indizio c’è. Sembra alquanto sospetto che da quanto emerge dalla revisione indipendente (ed in cieco) emergano valori così bassi per quanto riguarda la PFS del braccio di controllo, così come è molto strano che il tasso di risposta si sia attestato ad un rotondo 0%.
Chiaramente a noi è concesso di vedere solo la punta dell’iceberg dei dati, una prova della validità dello studio potrebbe essere fornita dal trovare un partner per gestire la fase (ammesso che ce ne sia solo una) registrativa. Un eventuale accordo prevedrebbe di certo una completa analisi di ogni minimo dettaglio relativo alla fase 2.
E’ li che potrebbe nascondersi il diavolo.
Grazie Zenigi!oh, mi sono rintanato sui monti, appena avete notizie potete postarle anche qui? La connessione in alta quota è precaria!
@Giondres il Cerealkiller è una garanzia … solitamente è molto affidabile nelle sue previsioni. Domani vedremo se lo sarà stato anche riguardo all’ICT-107 di IMUC.
@Martina, vediamo domenica cosa dicono… impensabile però imbastire una fase 3 con endpoint l’OS a due anni. Nel frattempo vado a verificare la questione della stratificazione dei pazienti
In termini assoluti la differenza sul tasso di sopravvivenza a lungo termine tra i due gruppi (2 anni, 3 anni etc.) potrebbe rivelarsi molto marcata (già ora si potrebbe valutare quella a 2 anni).
Probabilmente il p-value non si avvicinerà molto a valori importanti, ma c’è da tener conto che IMUC questa volta non si limiterà a fornire “quattro numerini” lasciando tutti al buio come a dicembre. Se il prodotto abbia o meno delle potenzialità si capirà da tutti i dati che verranno discussi da domenica in poi.
Ciao Martina, io credo che IMUC abbia già smesso di ragionare sulla popolazione ITT e si concentri su specifici sottogruppi. Sfortunatamente con un numero così basso di eventi è difficile trovare un dato che sia statisticamente significativo (mi pare che al cut off per l’analisi fossimo sotto i 70 eventi per l’OS ed un centinaio per la PFS). Altra cosa che non ricordo, quali erano i criteri di stratificazione della fase 2?
Lo scorso 8 maggio è stato comunicato dalla società che nei 6 mesi successivi (fino circa ad aprile 2014) si sono registrati altri 12 decessi. Il numero di pazienti ancora in vita è quindi sceso da 57 a 45 (il 36.3 % sull’ ITT e tra il 32.5 e il 38.5 % sul PP).
L’intervallo approssimativo tra aprile e la prima e l’ultima operazione dei pazienti in esame dovrebbe essere di 19 – 39 mesi e quello relativo alla randomizzazione di 16 – 36 mesi. Secondo i dati forniti negli scorsi anni dalla società il paziente mediano dovrebbe essere stato operato circa 25-27 mesi da aprile, il 25° percentile circa 28-30 mesi e il 75° percentile circa 23-25 mesi.
Bisognerà vedere come sono distribuiti i decessi trai i due gruppi.
Ciao Giondres, la notizia della mancata approvazione di Avastin per GBM in un certo senso gioca a favore di IMUC, ma rimango sempre molto scettico. Lo studio è stato condotto partendo da presupposti che non si sono dimostrati validi, nessun vantaggio statisticamente significativo ne nella popolazione ITT ne nelle popolazioni predefinite al momento del disegno dello studio. Comunque, vediamo cosa dicono domenica!
Riporto l’abstract per chi si sia perso le puntate precedenti:
Background: The trial investigated whether adding tumor-antigen-loaded DC vaccine to surgery and chemoradiation would improve overall survival (OS) or progression free survival (PFS). Methods: HLA-A1+ and/or -A2+ resected patients with residual tumor <1 cm3 received 6 weeks of concurrent temozolomide (TMZ) and radiation. 124 patients were randomized 2:1 to receive ICT-107 (autologous PBMC-derived DC pulsed with 6 synthetic peptide CTL epitopes targeting the GBM tumor and tumor stem cell-associated antigens MAGE-1, HER-2, AIM-2, TRP-2, gp100, and IL-13Rα2) or its matching control (unpulsed DC). Patients then received induction ICT-107 or control QWx4 followed by maintenance TMZ, 5 days/mo for 12 mos. Booster vaccinations occurred at 1, 3, and 6 mos after induction, and every 6 mos thereafter. The trial concluded and data were evaluated at 67 events. Results: ICT-107 was generally safe and well tolerated, with no imbalance in AEs between the treated and control groups. PFS improved by 2 mos in the ICT-107 ITT group (p=0.02 two-sided, hazard ratio (HR)=0.56). In the per-protocol (PP) group (117 patients receiving all 4 induction vaccinations), p=0.01 two-sided, HR=0.53, and the difference in median PFS increased to 3 mos. The median OS favored ICT-107 by 2 mos in the ITT and 3 mos in the PP groups. However, the number of events was small and OS did not reach statistical significance (p=0.58 two-sided, HR=0.87, and p=0.40 two-sided, HR=0.79, respectively). Median follow-up from randomization was 13.6 mos. In the ICT-107 group, vaccine activation markers IL12 and HLA-DR were predictive of OS (p-values < 0.05). There were no correlations in the placebo group. Conclusions: This is the first randomized, placebo-controlled immunotherapy trial in GBM to positively affect a clinical outcome, PFS. Although OS improvement was not statistically significant at the 67/124 event point, patients continue to be followed for OS, allowing periodic updating of the primary endpoint and assessment of long-term survival. Analysis of QOL, and correlation of both tumor antigen expression and vaccine immunologic response with OS are in process.
“il che non autorizza nemmeno a sperare che con un follow up maggiore si riesca ad arrivare au un p value vicino a 0,05”
“quasi nessuna speranza di condurre una fase 3 con dati simili”
domenica alla presentazione di IMUC ad ASCO vedremo finalmente se sei riuscito a centrare il pronostico.
Grazie dei complimenti, che meriti anche tu visti i risultati… per $ZIOP l’attuale capitalizzazione non è propriamente a buon mercato… è una compagnia in divenire con il solo Ad-RTS-IL-12 in fase clinica e i dati sono in attesa per 2H14… in sostanza… aspettiamo qualche occasione! Peccato non ti piaccia $DVAX!
Oggi son rientrato in INFI a 12 , mi pare veramente troppo bassa. senti boss, sono uscito da ziop a 3.5 visto che ero entrato a 1.7 aspettavo ritracci ma qua la salita non si arresta. siccome mi piace meglio mettere i piedi dentro ora o aspettare? può uscire qualcosa che la fa schizzare? o aspetto il sell off del market?
grazie
ho girato il tuo portafoglio ad un amico che lavora in borsa. 1000 COMPLIMENTI!
Ho dato uno sguardo ai dati di $CYTR ma non mi sono chiarito di molto le idee, il punto di forza rimane l’ampio spettro d’azione, a dispetto della varietà di condizioni in quel tipo di malattia… ma il paragone con Palifosfamide non riesco a levarmelo dalla testa… c’è tempo comunque… certo è che se trovassero un buon partner la situazione cambierebbe. $VICL non la seguo da molto, ossia dai tempi di Allovectin… mi auguro per loro che abbiano cambiato completamente rotta!
ho venduto a 1.7 e il titolo è crollato a 1.05 per emissione 🙂 ma siccome il cash in mano mi brucia, uno dei miei più grossi difetti da investitore (mi ripeto sempre che un portafoglio DEVE avere sempre un 30% di liquidità pronta poi mi lascio ingolosire…) sono entrato in Retrophin, Inc. per il tuo report e per forti insider che stan comprando, in ONTY perchè mi fido del tuo intuito, e in VICL perchè praticamente mezza dirigenza sta acquistando azioni e credo sia in arrivo qulache buona news dalla pipe che comunque ha altro oltre il gia fallito allovectin. In ONTY con stake basso perchè credo ci sia spazio per un ritraccio sotto 1.8-1.9
vedremo… 🙂 cytrx ho alleggerito e son rimasto con 1000 azioni, ho sentore che farà qualche altra fiammata grossa il tiolo sembra attirare molto certi big di wall street e non escludo un botto alla sarepta 😉
Vendi e pentiti Alessio! Stasera guardo i dati di $CYTR!
Infatti ho cashato un altro 50% 🙂 mi rimane il dubbio EXEL. ci credo molto ma presi 6k a 4.8 ora sta a 8… che dici? si può cashare un 50% aspettando un ritraccio? o parte? conta che ho fatto una cavolata simile con CLDX cashata a 10 da 6…. tutta… per prenderla più bassa.. si.. come no è andata pressapoco cosi.. ora ce l ho a 26…. comunque.. questi sono i dati di gennaio http://finance.yahoo.com/news/cytrx-reports-additional-analyses-supporting-133000704.html
@Alessio, credimi, i dati di $CYTR a cui fai riferimento non sono ancora riuscito a guardarli… $RNN non la seguo molto, non ho idea di cosa stiano combinando… titolo molto speculativo che già in passato ha regalato exploit come questo… io a 1,75 venderei di corsa con il guadagno che hai fatto!
dei nuovi dati rilasciati da cytrx a gennaio che hanno infiammato ancor di più il titolo cosa pensi? ti han chiarito qualche dubbio?io ho dimezzato a 5, ma ancora tengo un buon stake.
Fuori tema. Conosci Rexhann? Avevo 5k dentro a 0.46 fino a pochi gg fa poi ho avuto la splendida idea di dimezzare anche questa a 0.6 e ora sta a 1.75… ma non ho ben capito il motivo di un esplosione cosi violenta…
The devil wears IMUC;-)