Incyte (INCY) ha riportato i dati delle vendite di Jakafi, capofila della generazione degli JAK inibitori e farmaco di punta della compagnia che ne divide i diritti con Novartis. Piccola nota di colore: nell’articolo potrei scrivere indifferentemente Jakafi, Jakavi o ruxolitinib, si tratta sempre dello stesso farmaco. I conti sono riassumibili così:
- 54 milioni di dollari i ricavi netti dalle vendite di Jakafi
- Le previsioni di vendita per i 2013 solo aumentate e dovrebbero stare in un range compreso fra i 220 e i 230 milioni
- Al 30 giugno la cassa della compagnia è di 277 milioni
Per quel che riguarda il farmaco:
- I nuovi dati rafforzano l’evidenza di un miglioramento nella sopravvivenza dei pazienti trattati con il farmaco
- Nuovi dosaggi per pazienti con conta piastrinica bassa inclusi nelle informative del farmaco, che ne estendono l’impiego
Ora, per quel che riguarda i numeri delle vendite, direi che sono forse più bassi delle attese, ma non di molto, la cassa è abbondante e l’innalzamento delle stime di vendita può solo essere visto positivamente anche se aggiunge un ulteriore elemento di pressione visto le già alte aspettative. Jakafi funziona, si vende e cerca un mercato ancora maggiore attraverso la conduzione di una fase 3 nel trattamento della policitemia vera (PV) con dati previsti in 1H14 e attraverso una fase 2 nel trattamento del carcinoma pancreatico con dati previsti in 3Q13. Se state pensando di cavalcare questo trial per andare binario, sappiate che questo articolo è per voi.
Incyte, perché il pancreas è un osso troppo duro.
Tanto per iniziare, l’indicazione è estremamente difficle ed ha fatto un numero enorme di illustri vittime, sia in termini di pazienti che di farmaci. Steve Jobs, Pavarotti, Patrick Swayze e Joan Crawford: tutti morti per carcinoma pancreatico. I farmaci che hanno fallito? Tanti, troppi e la lista comprende anche uno JAK inibitore targato AstraZeneca. Come se questo non bastasse, Jakafi ha fallito in alcuni tumori solidi, il che non depone certo a favore dell’efficacia del farmaco. Incyte crede che ci sia del razionale dietro l’impiego del farmaco in questo tipo di tumore, vista l’implicazione del pathway JAK/STAT sia per la condizione di cachessia che quasi sempre accompagna il cancro al pancreas. Secondo Incyte Jakafi può essere utile nell’inibite il segnale e nel curare la cachessia ma in realtà l’inibizione verso STAT di Jakafi è modesta, così come è modesto l’effetto nel trattare la cachessia in rapporto alla durata del trattamento:
Come si nota dal grafico qui sopra, che rappresenta l’aumento di peso medio dei pazienti trattati con Jakafi rispetto al placebo nello studio COMFORT I, l’effetto del farmaco comincia ad essere evidente dopo 36 settimane, ossia 9 mesi. Il lasso di tempo che deve trascorrere è enorme per il tipo di trial che Incyte sta conducendo nel carcinoma pancreatico e perché il beneficio (ammesso che il risultato venga replicato nello studio RECAP) si rifletta sulla sopravvivenza dei pazienti.
Il rischio che la somministrazione di Jakafi non comporti un vantaggio in termini si sopravvivenza è alto ed a questo va ad aggiungersi al dubbio riguardo la sicurezza della terapia. Lo studio RECAP prevede che ai pazirnti nel braccio attivo venga somministrato Jakafi e capecitabina, farmaci che hanno alcuni tratti comuni in termini di effetti collaterali. Sebbene sia difficile fare previsioni in tal, poniamo il caso concreto che si verifichino molti casi di anemia e che diversi pazienti sperimentino tale evento in forme gravi. La conseguenza diretta sarebbe un calo del dosaggio del farmaco di Incyte, a discapito dell’efficacia. Altro conto che va fatto riguarda il rischio/beneficio, maggiori saranno gli eventi avversi gravi e più elevato dovrà essere il beneficio affinché lo studio si possa considerare riuscito e possa dar seguito ad uno studio registrativo.
Visto come il mercato ha premiato Incyte ieri, con una chiusura a 25.83$ con un guadagno del 10%, tentare un ingresso in ottica binaria è rischioso visto che i dati di RECAP sono attesi fra non molto. Potrebbe essere una buona idea invece entrare su un calo a seguito dei dati della fase 2, se questi fossero negativi come immagino. Credo che le vendite di Jakafi continueranno ad essere sostenute e la prossima trimestrale (che credo vada a cadere due mesi dopo la comunicazione riguardo a RECAP a vicino ad ASH13) potrebbe essere molto interessante.
Incyte ed il farmaco misterioso…
Fine 2013 e primi mesi del 2014 potrebbero riservare sorprese interessanti anche per il resto della ricca pipeline di Incyte. Ho intenzione di occuparmi dei farmaci meno conosciuti della compagnia, ma non questa volta. Oggi faccio solo un accenno al composto misterioso chiamato INCB 040093, composto entrato in fase clinica da poco ed impiegato in ambito ematologico. Visti gli indizi raccolti finora esistono buone possibilità che si tratti di un PI3k delta inibitore, classe di farmaci della quale vi ho parlato recentemente anche in relazione all’ultimo ingresso in portafoglio, Infinity Pharaceuticals (INFI).
Se date uno sguardo alla pipeline di Incyte, non troverete questo farmaco.
La fase 1 attualmente in corso arruolerà circa 50 pazienti e vedrà lo 093 in combo con rituximab o in monoterapia. I dati sono previsti per 4Q14, quindi è chiaro che siamo lontanissimi da Idelalisib e da IPI 145 in termini di sviluppo, ma la strada è quella ed è sotto i riflettori. Incyte è un boccone appetitoso per le Big, non ha troppe partnership, genera guadagni ed ha un potenziale blockbuster i fase 3 per il trattamento dell’artrte reumatoide: Baricitinib. 093 aggiunge profondità alla pipeline ed andrebbe ad aggiungersi al controverso IDO1 inibitore INCB024360, farmaco che potrebbe riservare più di una sorpresa…
Ora, non è certo che si tratti di un PI3k inibitore, anche se gli indizi sono forti. Quel che è certo è che Incyte, oltre i farmaci di punta, ha molte frecce in faretra e nonostante i tentativi fatti con Jakafi nei tumori solidi finora abbiano dato poca soddisfazione, la svolta ematologica potrebbe risultare attraente per diverse Big.
UPDATE: ormai l’articolo era scritto quindi ve lo propongo così com’era, ma ieri in Conference call Incyte ha pubblicamente ammesso che 093 è un PI3k delta inibitore, nessun altro dettaglio è stato rivelato nel corso della conferenza. Visto che i dubbi sono stati dissipati, cancellate (parzialmente) la parola misterioso dal titolo, ma il resto dei concetti rimane inalterato. Anzi…
Grazie Paolo, attendiamo i numeri per un commento più completo… inutile dire che il risultato mi sorprende!
Incyte provides top-line results from Phase II proof-of-concept trial of ruxolitinib in patients with refractory metastatic pancreatic cancer; overall survival analysis demonstrated a hazard ratio of 0.79 and a pre-specified subgroup analysis achieved a significant benefit with a hazard ratio of 0.47 (INCY)