Ok, come dicevo qualche tempo fa Ariad si era impegnata a non cercare nuovi fondi emettendo altre azioni fino alla diffusione dei dati di Ponatinib per l’American Society of Hematology (ASH) 2011. Ieri, giornata di abstract per molte biotech, fra le quali appunto ARIA. Il titolo ha perso l’8% inducendo molti a credere che i dati forniti fin qui non fossero buoni. In effetti è così, non sono buoni, sono incredibili… Si spiega solo con la paura di una imminente diluizione questo calo?

Vediamo i dati nel dettaglio:

Il trial, dovreste saperlo, si chiama PACE (Ponatinib Ph+ALL and CML Evaluation) è una fase 2 ad un braccio solo, open label che si prefigge lo scopo di investigare il farmaco dal punto di vista della sicurezza e della tollerabilità ed è disegnato nella speranza (dati permettendo) di poter essere la base per un’approvazione accelerata.

Pazienti con recidiva di CML in fase cronica (CP), accelerata (AP) o in crisi blastica  (BP), o leucemia acuta linfoblastica (ALL) Philadelphia positiva (Ph+) resistenti o intolleranti  (R/I) a Sprycel o Tasigna o con mutazione T315I hanno ricevuto 45 mg di Ponatinib al giorno. I pazienti sono stati stratificati in 6 gruppi:

CP R/I (cronica resistente intollerante)

CP T315I (cronica con mutazione)

AP R/I (acuta resistente intollerante)

AP T315I(acuta con mutazione)

BP/ALL R/I(crisi blastica resistente intollerante)

BP/ALL T315I (crisi blastica con mutazione)

Endpoint primari:  (MCyR) per CP e (MaHR) per AP, BP or ALL.(per maggiori informazioni cliccate qui)

I dati solo al  18 luglio e lo studio dovrebbe ingaggiare circa 450 pazienti, allora eravamo 403 dei quali 397 eleggibili.

CP R/I, n=188;

CP T315I, 48;

AP R/I, 52;

AP T315I, 15;

BP/ALL R/I, 51;

BP/ALL T315I, 43.

In percentuale le tirosin chinasi utilizzate prima di ponatinib:

Glivec (93%), Sprycel (85%), tasigna (66%), Bosutinib (8%);

il 94% aveva recidiva dopo più di 2 precedenti tirosin chinasi, il 57% più di 3.

Traduco, pazienti estremamente refrattari ai trattamenti più efficaci e diffusi. Prima possibile indicazione di Ponatinib: pazienti con scarsissime opzioni terapeutiche causate da refrattarietà o intolleranza, nel caso specifico del trial l’88% resistenti a Sprycel o tasigna e il 12% intolleranti.

106 pazienti presentavano la mutazione  T315I. Seconda possibile indicazione per Ponatinib: pazienti con mutazione T315I. Dei 291 pazienti R/I , 110 (ossia il 38%) possedeva una mutazione non-T315I BCR-ABL: F317L (10%), F359V (5%), E255K (4%), and G250E (4%).

Ok , 343 (85%) rimasti nello studio alla data dell’analisi;

60 (15%) hanno mollato (42 BP/ALL): 24 (6%) a causa del progresso della malattia (20 BP/ALL), 11 (3%) eventi avversi  (fra gli altri 3 a causa del dolore, 3 per trombocitopenia);

8 (2%) sono morti (dei quali 3 possibilmente correlati al farmaco);

159 pazienti su 397 erano valutabili per gli endpoint primari:

CP R/I, 25/60 (42%) hanno ottenuto una  MCyR (15 CCyR);

CP con mutazione  T315I, 13/23 (57%!) con una MCyR (11 CCyR);

Nel complesso dei pazienti CP la percentuale di MCyR è stata del 46% (26 CCyR).

Nei pazienti AP, 17/23 (74%) R/I e 1/1 (lo so che non vuol dire nulla, ma mi piace scriverlo… il 100%)  di T315I hanno ottenuto una  MaHR.

Pazienti BP/ALL, 11/30 (37%) R/I and 6/22 (27%) T315I con una MaHR.

Bene, se vi siete anche solo limitati a leggere le parti in grassetto avrete capito che Ponatinib ha ben due nicchie scavate, contando su pazienti che non rispondono più ai trattamenti disponibili e su quelli con mutazione T315I.

I dati continuano ad essere stellari, paragonabili ai dominatori del mercato Glivec e Sprycel, solo in pazienti più difficili da trattare. Dai 159 pazienti valutati dal punto di vista della sicurezza del farmaco emerge una percentuali di incidenza di pancreatiti del 3,7%, un terzo in meno del valore emerso dalla fase 1.

Il PACE si concluderà presumibilmente verso metà 2012. Forse anche oltre. Qui c’è un braccio solo, non so se mi spiego.