I titoli che crollano hanno sempre un certo fascino, Spectrum (SPPI) è crollata ed aveva fascino anche prima. Ma ora? Non ho seguito la compagnia da vicino negli ultimi tempi ma le ultime mosse mi avevano lasciato perplesso, le disgrazie borsistiche degli azionisti però hanno poco o nulla a che fare con le questioni che a suo tempo ho sollevato riguardo la decisione di arrivare al farmaco folotyn attraverso l’acquisizione di Allos Therapeutics.

Spectrum ha un notevole seguito in Italia ed in molti si sono chiesti se il passaggio dai 12 agli 8 dollari, che nel frattempo sono diventati 7, non giustificasse un ingresso nel titolo. Vediamo.

La disgrazia di Spectrum inizia dalla conferenza per illustrare lo stato di sviluppo dei farmaci e la situazione economica e la miccia riguarda Fusilev, il farmaco che ha reso la compagnia una delle più performanti nel 2012, anche grazie alle vendite record fatte registrare. Il 2013, a quanto pare, non vedrà un bis della fortunata stagione passata e questo ha causato la fuga dal titolo e la tinta rossa delle ultime sedute. Spectrum ipotizza una vendita del farmaco decisamente inferiore rispetto allo scorso anno record. Il motivo? Gli ospedali stanno virando verso il generico, ossia la leucovorina.

Piccola introduzione. Fusilev ha goduto di ottime possibilità di vendita principalmente grazie alla penuria delle leucovorina, rispetto alla quale ha il vantaggio di essere maggiormente attivo in quanto costituito unicamente dall’enantiomero attivo, a differenza del generico che è una miscela racemica. In poche parole e ricorrendo all’esempio classico che chi studia chimica si sorbisce a scuola, la miscela racemica è costituita da due forme pressoché identiche del farmaco (gli enantiomeri), due forme che sono speculari, immaginate che siano le vostre mani. Una delle due mani è efficace, l’altra meno, ad esempio la sinistra per chi è mancino. Fusilev è la l-leucovorina, la forma efficace, nel caso del mancino è come se la persona in questione traesse un vantaggio dall’avere due mani sinistre. Ora, con tutta la buona volontà, senza penuria del generico, ossia senza che gli ospedali e le cliniche fossero a corto di farmaci (e non sto ad entrare del merito della faccenda), Spectrum non sarebbe riuscita a raggiungere simili livelli di vendita. Chiarisco, tanto di cappello a loro per i risultati, ma solo lo scorso anno sembrava che il vantaggio acquisito rispetto al generico fosse consolidato e che la tendenza nel preferire fusilev fosse irreversibile. Pare che non fosse così.

Dal punto di vista dell’efficacia, Fusilev ha mostrato di prolungare la durata delle risposte in pazienti con cancro al colon-retto di 0,8 mesi e la sopravvivenza globale di 0,5 mesi, a dispetto di un tasso di risposta del 32% contro il 25% della miscela racemica. Non esiste quindi un vantaggio elevatissimo nell’impiego di fusilev, dall’altra parte il farmaco di Spectrum ha lo svantaggio di accrescere i costi che gli ospedali pubblici faticano a sopportare, differentemente da quanto accade nelle cliniche private, dove gli ordini sembrano tenere. Non esiste quindi un valido motivo per essere ottimisti riguardo le vendite nel 2013.

Rimane da stabilire se l’attuale quotazione rifletta questa situazione o se la stia enfatizzando un po’ troppo.

Spectrum ha una pipeline notevole, con tre farmaci approvati e molti in fase di sviluppo. Tre farmaci a cui FDA ed EMA hanno concesso il via libera dovrebbero essere un notevole valore aggiunto, ma se dei problemi di Fusilev ho già detto, per gli altri due, Zevalin e Folotyn, il discorso è ancora più deprimente.

Zevalin è un anti CD20 con un meccanismo d’azione diverso sia da rituximab che da, giusto per citare un farmaco di cui ho parlato pochi giorni fa, ublituximab di TG Therapeutics. Il panorama degli anticorpi anti-CD20 è di notevole interesse ma si sta affollando di composti agguerriti nei confronti dei quali Zevalin mostra diversi limiti che si traducono in una difficoltà di vendita. Il farmaco, inizialmente condiviso con Cell Therapeutics (CTIC) e Bayer, ora è di esclusiva proprietà di Spectrum Pharaceuticals. Passi per la scelta di James Bianco, CEO di Cell Therapeutics, sulla quale si potrebbe discutere, ma se Bayer cede la licenza di un farmaco del quale conosce vita morte e miracoli, non ci si può aspettare che chi ne acquisisce i diritti possa fare miracoli. Spectrum probabilmente ritiene di poter cavare il sangue dalle rape o che comunque i ricavi possano bastare ad una compagnia di ridotte dimensioni quale lei è e va detto che questo tipo di strategia con fusilev ha pagato alla grande. Sula scia di questo pensiero poi è arrivata l’acquisizione di Allos e del controverso Folotyn. Ho già scritto in passato dell’argomento e quindi faccio solo una breve considerazione in merito a quello che era il mio dubbio iniziale e quelli che sono poi stati gli sviluppi recenti.

Folotyn e Belinostat, l’HDAC inibitore preso in licenza da TopoTarget, si pestano i piedi a vicenda per il momento. Folotyn è approvato per il trattamento del linfoma periferico a cellule T recidivo e refrattario, indicazione per la quale anche Belinostat cerca l’approvazione attraverso lo studio di cui vi parlerò fra poco. Sprectrum, per bocca del CEO, ha assicurato che sia folotyn che fusilev possono integrare una terapia basata sulla somministrazione di belinostat, anche se studi in questo senso non ne stanno conducendo. Non ho motivo di dubitare di questo fatto, anche se la sensazione che ci sia di qualcosa di sbagliato non riesco a cacciarla dalla mia mente.

Un aspetto diverso invece riguarda proprio lo sviluppo di Belinostat, che attualmente si trova in una fase 2 registrativa che sta per volgere al termine, della quale non conosciamo i dettagli ma sappiamo che l’andamento si sta rivelando positivo e che ad ASCO13 con tutta probabilità avremo i dettagli.

Tutte queste cose però non le ho apprese da Sprectrum, bensì dal partner TopoTarget.

 

Final top-line data confirm that the primary endpoint was met for the belinostat pivotal trial for patients with relapsed or refractory peripheral T-cell lymphoma (PTCL) with an encouraging objective response rate.

Top-line data show an objective response rate (ORR) in the efficacy analysis set which is above the protocol criterion for a positive outcome of the trial. Belinostat thus has an ORR that is on par with the accelerated approved drugs Folotyn™ and Istodax®. A Special Protocol Assessment agreement with the US Food and Drug Administration (FDA) required the CLN-19 BELIEF trial to reach an ORR of at least 20%. The FDA has granted belinostat Orphan Drug and Fast Track designation for the treatment of PTCL. All patients who received at least one dose of belinostat and had a confirmed PTCL diagnosis by the central pathology review were included in the efficacy analysis set. The responses have been confirmed by central independent radiology review. Final data have been submitted for presentation to the 2013 ASCO annual meeting.

 

 TopoTarget (& Spectrum), I want to BELIEF!

 

Lo studio BELIEF è nato con la precisa intenzione di cercare l’approvazione accelerata sulla falsariga di quanto ottenuto da Allos con Folotyn. L’accordo con FDA prevedeva che ci fosse un’asticella da superare posta al 20% di  tasso di risposta, livello oltre al quale lo studio avrebbe potuto dirsi riuscito nel centrare l’endpoint primario. TopoTarget ci ha detto che la soglia è stata raggiunta e nella sua comunicazione cita proprio Folotyn come termine di paragone, asserendo che l’aver saltato l’asticella pone l’HDAC inibitore in una condizione di non inferiorità rispetto a Folotyn. Non intendo tornare sula questione, ma capite bene che qualcosa stona in questa vicenda. L’altro aspetto che poco ha  che fare con questo spartito è che Spectrum di questo aspetto ha parlato veramente poco, minimizzando una notizia che a TopoTarget ha creato un discreto aumento di quotazione.

 

belinostat belief spectrum vs top

L’andamento in borsa di Spectrum (in rosso) e Topotarget (in azzurro) dopo aver annunciato che lo studio BELIEF ha ottenuto il suoperamento della soglia del 20% in termini di tasso di risposta. Il sottotitolo dell’immagine potrebbe essere: “trovate le differenze”

 

 

Ad ASCO 2013 avremo i dati finali dello studio, il che potrebbe creare un evento binario per tutte e due le compagnie. La portata di tale evento è difficile da prevedere, visto che all’annuncio del positivo esito di BELIEF Topotarget è salita di oltre il 130%, mentre a casa Spectrum non volava una mosca, metaforicamente parlando. Cosa comporterà la chiusura di BELIEF per le due compagnie?

Detto che aver centrato l’obiettivo non significa automaticamente approvazione, visto che FDA dovrà comunque ragionare sui dati definitivi e valutare il rapporto rischio/beneficio di Belinostat, è ragionevole supporre che la seconda metà del 2013 comporterà la richiesta di autorizzazione del farmaco da parte di Spectrum. La stipula con Topotarget prevede una milestone legata a quell’evento per un ammontare di 10 milioni di dollari più la concessione di 1 milione di azioni targate Spectrum a favore della compagnia danese, che al momento ammonterebbero ad un controvalore di 7 milioni di dollari.

Da questo punto di vista è Topotarget ad avere i maggiori benefici nell’immediato, ma alla lunga la questione sarà legata alla magnitudine dei benefici legati al farmaco, cosa che potremo verificare ad ASCO.

Folotyn ed Istodax, i farmaci citati nella PR di Topotarget, hanno prodotto tassi di risposta del 27 e del 25% rispettivamente. Belinostat, più simile ad Istodax (un panHDACi), ha superato la soglia del 20% con un profilo di sicurezza tranquillizzante per quanto si è potuto vedere finora, il che lascia sperare in un tasso quantomeno paragonabile a quello della concorrenza, che nel caso di Spectrum però è una concorrenza “interna”, nel caso di Topotarget no. Anche da questo punto di vista quindi, il vantaggio è per i danesi.

Dove Spectrum risulta più interessante è nella situazione creata in questi giorni, ossia il “buco” causato dalla proiezione delle vendite di Fusilev. A mio parere la caduta della quotazione sa di bocciatura al di la dei numeri proposti in quanto a vendite del farmaco nel 2013, il giudizio è esteso alla mancata capacità di conservare un mercato creato sfruttando più una situazione contingente come quella della penuria di leucovorina che non una abilità nel proporre il farmaco.

Se a questo aggiungiamo il mezzo fallimento fatto registrare da Eoquin nel trattamento del carcinoma della vescica, sulla base del quale comunque Spectrum intende chiedere l’approvazione avanzando la tesi che combinando gli esiti di tutte e due le fasi 3 che singolarmente hanno fallito si ottenga un dato meritevole del via libera alla commercializzazione, otteniamo un quadro piuttosto fosco della situazione.

A scombinare le carte la recentissima acquisizione della licenza del melfalan senza glicole propilenico targato Ligand (LGND), che porta quindi a 3 i nuovi farmaci con possibilità di giungere al mercato nel 2014:

 

Spectrum Pharmaceuticals (NasdaqGS: SPPI), a biotechnology company with fully integrated commercial and drug development operations with a primary focus in hematology and oncology, today announced the Company has gained global development and commercialization rights to Ligand Pharmaceuticals’ (NASDAQ: LGND) Captisol-enabled®, propylene glycol-free (PG-free) melphalan. Captisol-enabled melphalan is currently in a pivotal trial for use as a conditioning treatment prior to autologous stem cell transplant for patients with multiple myeloma.

Spectrum is assuming the responsibility for the ongoing pivotal clinical trial and will be responsible for filing an NDA, which is anticipated in the first half of 2014. Under the license agreement, Ligand will receive a license fee and is eligible to receive milestone payments, as well as royalties following potential commercialization.

 

Spectrum sembra forzare la mano nel seguire una strada che conduce nella direzione di una guerra impari contro i generici, fatto che i recenti sviluppi di fusilev consiglierebbero di evitare. Dall’altra parte un composto di nuova generazione, appartenente ad una categoria di farmaci potenzialmente molto interessante viene lasciato in disparte o, per meglio dire, poco enfatizzato.

Spectrum adesso vale 7 dollari? Volendo puntare su belinostat meglio farlo dal versante stelle e strisce o da quello nord europeo?

La prima risposta è: secondo me no. La seconda risposta è (anche per una questione di comodità): punterei su Spectrum anziché su Topotarget. Il difficile, per chi ci si volesse cimentare, è trovare un buon punto di ingresso. Se pensate che il momento sia questo, mi permetto solo di consigliare una posizione prudente. Ho il sospetto che qualcosa di poco primaverile stia arrivando, se mi passate la metafora.