fermoposta biotechEssendo un confusionario e pressapochista, per una nota legge della termodinamica che riguarda i casinisti patologici, tendo ad attrarre entropia in costante aumento. Questo si riflette anche nelle comunicazioni con i lettori, che spesso inviano suggerimenti, curiosità e domande ed ai quali purtroppo non sempre rispondo.

Per chi non lo sapesse, potete contattarmi a questo indirizzo:
info@cerealkiller.it

 

non fatevi problemi a scrivere.

Come dicevo, certe volte non rispondo. Capita che non mi accorga dei messaggi, devo ammetterlo. In questo caso vi invito a ripetere l’invio della missiva, se vi va. Altre volte l’entropia che genero si dimostra contagiosa, e mi riesce impossibile rispondere a causa di un indirizzo errato messo nel modulo dei contatti. Ma il Chaos è buono, come ho sempre sostenuto.

In questi giorni mi è capitato di ricevere una mail alla quale non sono riuscito a rispondere proprio per quest’ultimo motivo. Ho provato a fare un tentativo correggendo (impiegando le mie facoltà extrasensoriali) l’indirizzo, ma credo che non sia andato a buon fine. Quella che poteva essere una lacuna si è trasformata però in possibilità. Tante volte mi sono messo alla tastiera chiedendomi “che cosa diavolo scrivo oggi?”. Partire con queste premesse genera articoli insulsi, cosa che però finora mi andava anche bene… Rispondere a qualche mail sotto forma di articolo elimina il problema del “cosa scrivo oggi” e mi consente di evitare la figuraccia (già fatta in passato, purtroppo) di quello che non risponde. Potrebbe diventare una vera e propria consuetudine.

Argomento di oggi, qualche micro-cap.

Massimo, che ringrazio per avermi scritto, si è interessato a due compagnie  con capitalizzazione molto bassa, di quelle che di tanto in tanto fanno il botto: Rexahn Pharmaceuticals (RNN) e Dara Biosciences (DARA).

Di Dara non so  praticamente nulla, mi pare una compagnia dedita a quelle che in gergo vengono chiamate “me too drugs”, ossia riformulazioni di farmaci già in commercio ai quali si cerca di dare nuova linfa migliorandone alcuni aspetti, anche solo dal punto di vista della metodologia di somministrazione.

Su Rexahn qualcosa in più da dire ce l’ho, essendo stato un  felice possessore del titolo tempo fa. Ricordo di averle prese a 1$ circa per poi venderle sopra i 3$ in una salita alimentata dall’attesa dei dati di un farmaco per il trattamento della depressione, Serdaxin se ben ricordo. Il risultato, come spesso accade quando ci si affaccia al trattamento di simili patologie, non è stato affatto positivo.

Oggi come allora RNN in mano non ha nulla o quasi. Nel campo dei disordini del sistema nervoso e simili ha due farmaci in fase 2. Uno è un farmaco per la disfunzione erettile poco diverso dal recentemente approvato Avanafil di Vivus (VVUS), di scarso valore dal punto di vista commerciale vista la competizione dei generici. L’altro è il già citato Serdaxin che ha già dato risultati poco incoraggianti, anche se in questo caso va detto che anche Big Pharma hanno problemi simili in fatto di antidepressivi, è la malattia in se a creare ostacoli per la formulazione di nuovi farmaci, ma questo è un discorso più lungo..

La cosa preoccupante in questi due casi è che tutti e due i farmaci sono acido clavulanico, ossia un antibiotico. Senza fare facile ironia, probabilmente anche voi che leggete l’avete preso, magari assieme ad amoxicillina col nome commerciale di Augmentin per curare una brutta tosse o per complicazioni causate dal vostro dentista. Ora, mi pare che si possano avere seri dubbi riguardo le proprietà antidepressive e stimolanti della funzione erettile dell’Augmentin…

La parte oncologica vede Archexin in fase 2 ed è l’unico farmaco che conosco. Archexin è un Akt inibitore ed i primi dati sono incoraggianti, anche se in uno studio in aperto e senza confronto con placebo. Quella che mi sembra più interessante è la parte pre-clinica ma è troppo presto per dare giudizi.
In conclusione Rexahn capitalizza pochissimo e ha poco in mano, esattamente come quando le presi io. Il che non mi ha impedito di portare a casa un bel guadagno. Il titolo è capace di fare grandi risalite anche solo sull’onda delle aspettative ed ha più spazio in salita che in discesa, si è recentemente finanziata, un partner come TEVA e (se non ho sbagliato a far di conto) un valore di cassa peri a 0,13$/azione contro una quotazione a venerdì di 0,33$ (la mail di Massimo ha qualche giorno, ieri ha chiuso a 0,35$).
Se i movimenti di suggeriscono un ingresso (Rexahn rimane comunque un titolo piuttosto rischioso) io penso che sia ragionevole in considerazione della bassa capitalizzazione.
Gli eventi positivi che potrebbero far muovere la compagnia potrebbero essere legati a milestones di TEVA, inizio di nuovi studi e, mi augurerei, l’abbandono del programma relativo all’acido clavulanico che, francamente, mi sembra ridicolo. Insomma Rexahn mi pare un buon investimento in rapporto a rischio e possibile beneficio. Non mi innamorerei del titolo comunque.
Molti invece mi hanno chiesto di Hemispherx Biopharma (HEB), di quali siano le prospettive e se sia o meno il caso di tentare un ingresso a seguito del crollo del titolo.
Quando dico “molti”, intendo dire che non credevo che così tanta gente potesse interessarsi ad un titolo come Hemispherx. Hemispherx è una compagnia che ha ora le stesse possibilità di successo di quando ottenne (nuovamente) un rifiuto da parte di FDA nel lontano 2009. FDA chiese un nuovo trial alla compagnia per poter ottenere l’approvazione. Nessuno studio è stato condotto in tal senso:
For many years FDA has worked with Hemispherx Biopharma, Inc. (Hemispherx) on an approval pathway for Ampligen. Since the time of the original New Drug Application (NDA) submitted by Hemispherx for the use of Ampligen to treat CFS in 2007, FDA’s review division has provided many specific recommendations on how best to address deficiencies in the application. In 2009, the review division asked Hemispherx to conduct at least one additional controlled clinical study showing a convincing effect in the CFS population.  No new trials were conducted. Hemispherx conducted additional analyses of their existing data, which FDA agreed to review in a resubmitted NDA.
Parola di FDA. Ampligen, il farmaco in questione, non ha mai avuto nessuna possibilità di essere approvato. Alcuni di voi mi hanno scritto in passato per discutere della compagnia, cosa che mi ha sempre creato un qualche imbarazzo, dato che non è semplice parlar male di una compagnia a chi ci ha messo dei soldi. Spesso però è utile e non ci si può sottrarre dall’evidenziare i rischi, anche se poi la scelta sta all’investitore.
Detesto Hemispherx, l’ho sempre fatto e sempre lo farò. Giusto che lo sappiate. Altra cosa che dovreste sapere è che quando sono al bar, anziché vantarmi di aver conquistato chissà quale donna, io mi vanto di aver vinto una class action nei confronti di Hemispherx. Tengo sempre il foglio della comunicazione della banca accanto al portatile, in ufficio, come monito per i futuri investimenti. La cifra è ridicola, lo so, ma è una questione di principio.
hemispherx
Se vi venisse voglia di investire in Hemispherx, sappiate che i rischi sono elevatissimi, ma come spesso accade, con un po’ di fortuna la quotazione potrebbe salire. Con capitalizzazioni così basse ci può stare tutto. La vera questione è: con tanti titoli a disposizione, perché proprio Hemispherx?
Il mio giudizio sulla compagnia è sintetizzato nell’immagine qui sopra. Magari farà comodo anche a voi tenerla sempre a disposizione.