Gennaio sarà un mese piuttosto complicato per me, non so quanto e quando riuscirò a scrivere. Due o tre idee le ho già in mente, il resto seguirà la cronaca. Tanto per cominciare, visto che Elisa ha bellamente snobbato il mio consiglio di dedicarsi alla pharma oggetto dell’articolo odierno, lasciate che vi introduca una compagnia che ha farmaci in fase di sviluppo ancora precoci, una capitalizzazione ancora bassa e partnership di primo piano. Il tutto passa per il momento in sordina, ma le cose potrebbero cambiare presto.

Si, perché è possibilissimo che non abbiate mai sentito parlare di Innate Pharma (IPH), ma se vi siete persi Yervoy e Nivolumab, vi manca una buona parte di ciò che l’immunoterapia ha da offrire. Cosa ha a che spartire la compagnia di cui vi voglio parlare oggi con questi due farmaci? Tanto per cominciare  IPH 2102, il farmaco in fase più avanzata di Innate Pharma, è coinvolto in due studi clinici con i succitati immunoterapici; inoltre Yervoy e Nivolumab sono farmaci di Bristol-Myers Squibb ed il colosso è anche partner di Innate Pharma, proprio per IPH 2102.

Questa è la pipeline in fase clinica:

 

innate pharma pipeline

 

 

Non sono un grande ammiratore di Yervoy, ma Nivolumab ha prodotto risultati da lasciare a bocca aperta, fino ad ora. “Nivo” è coinvolto in 19 studi e tanta è la fiducia nel composto, un anticorpo anti PD-1, che 5 di questi sono in fase 3:

 

Rank Status Study
1 Not yet recruiting A Study to Compare BMS-936558 to the Physician’s Choice of Either Dacarbazine or Carboplatin and Paclitaxel in Advanced Melanoma Patients That Have Progressed Following Anti-CTLA-4 Therapy

Condition: Unresectable or Metastatic Melanoma
Interventions: Biological: BMS-936558;   Drug: Dacarbazine;   Drug: Carboplatin;   Drug: Paclitaxel
2 Not yet recruiting Study of BMS-936558 vs. Dacarbazine in Untreated, Unresectable or Metastatic Melanoma

Condition: Melanoma
Interventions: Biological: BMS-936558 (Anti-PD-1);   Biological: Placebo matching BMS-936558;   Drug: Dacarbazine;   Drug: Placebo matching Dacarbazine
3 Recruiting Study of BMS-936558 Compared to Docetaxel in Previously Treated Advanced or Metastatic Non-squamous NSCLC

Condition: Non-Squamous Cell Non-small Cell Lung Cancer
Interventions: Biological: BMS-936558;   Drug: Docetaxel
4 Recruiting Study of BMS-936558 Compared to Docetaxel in Previously Treated Advanced or Metastatic Squamous Cell Non-small Cell Lung Cancer (NSCLC)

Condition: Squamous Cell Non-small Cell Lung Cancer
Interventions: Biological: BMS-936558;   Drug: Docetaxel
5 Recruiting Study of BMS-936558 vs. Everolimus in Pre-Treated Advanced Or Metastatic Clear-cell RCC

Condition: Advanced or Metastatic (Medically or Surgically Unresectable) Clear-cell Renal Cell Carcinoma
Interventions: Biological: BMS-936558;   Drug: Everolimus

Nivolumab è testato molto spesso come agente singolo, ma in qualche caso anche in terapia di combinazione. Vi interessa sapere quali farmaci vengano testati con l’anti PD-1 di BMS? escludendo uno studio che lo vede affiancato a diversi regimi chemioterapici a base di cisplatino, gemcitabina, Pemetrexed, Paclitaxel, Bevacizumab ed Erlotinib, ossia “i classici” per il tumore al polmone non a piccole cellule, abbiamo uno studio con sunitinib e pazopanib, due TK inibitori e per concludere… ovviamente Yervoy. Se la vista non mi inganna, tolto bevacizumab di anticorpi nemmeno l’ombra. Anche per questo risulta intrigante la fase 1 che vede i due farmaci immunoterapici in diversi tumori solidi, anche se più che altro per verificarne la sicurezza d’impiego.

Innate Pharma, assassini nati.

Innate Pharma sviluppa anticorpi monoclonali con lo scopo di aiutare il sistema immunitario innato dei pazienti e se la cosa vi suona familiare in ambito borsistico significa che leggete i miei sproloqui da abbastanza tempo da ricordare Micromet (MITI) ed il suo (prima di essere acquisita) Blinatumomab. Blinatumomab è un anticorpo bispecifico, secondo me il migliore della sua categoria, mentre i composti in fase clinica di Innate Pharma sono un anticorpo anti-KIR, ossia IPH 2102 e un anti NKG2A, ossia IPH 2201 che è concesso in licenza a Novo Nordisk ed è in fase di studio per il trattamento dell’artrite reumatoide.

L’accordo con BMS vale 430 milioni di dollari oltre a royalties in doppia cifra sulle vendite mondiali del farmaco il che, considerato che il farmaco ai tempi della stipula era in fase precoce di sviluppo non è male. Attenzione a non cadere nella tentazione di pensare che però l’interesse di Bristol sia sinonimo di successo, visto che IPH 2102 non è l’unico anti-KIR sviluppato da Innate Pharma e concesso in licenza alla big pharma BMS.

IPH 2101 fa parte della prima generazione di anticorpi monoclonali anti KIR ed ha mancato il bersaglio nel trattamento del mieloma multiplo, come esemplarmente illustrato all’ultimo ASH:

Innate Pharma also reports the results of the Phase IIa trials REMYKIR and KIRMONO.
IPH2101, tested as a single agent in patients with stable measurable MM after induction
therapy (REMYKIR study) and in patients with previously untreated smoldering myeloma
(KIRMONO study), did not show significant reductions in M-protein levels, the primary efficacy
endpoint of the studies. The safety profile of IPH2101 was satisfactory.

Qui si fa una prima scrematura fra le compagnie che falliscono nello sviluppo di un farmaco, ci sono quelle che si incaponiscono e quelle che fanno piazza pulita. Innate Pharma appartiene alla seconda categoria, quella giusta.

Prima di gettarsi nel vortice dei dati e dei bersagli, sappiate che la compagnia ha grana sufficiente fino al 2015, dato che i due programmi più avanzati sono completamente finanziati da BMS e Novo Nordisk e che i prossimi appuntamenti di interesse per gli investitori sono:

  • JP Morgan Healthcare conference – San Francisco, January 7, 8 & 9, 2013;
  • Oddo Midcap Forum –   Lyon, January 11, 2013;
  • Credit Suisse London One-on-One Healthcare Conference –  London, March 6, 2013.