Ariad ha perso il 90% del proprio valore negli ultimi giorni a causa dei problemi di sicurezza di Icxlusig (Ponatinib) mentre Tekmira soddisfa una delle regole auree dell’investitore biotech (meglio conosciuta come regola #2 di CK) mantenendo la quotazione anche dopo aver emesso nuove azioni.

Due titoli all’estremo. Due possibilità per investitori dal profilo molto differente. Ariad è più da avvoltoi, da iene o, se preferite impiegare termini più politicamente corretti, da speculatori. Tekmira richiede un approccio propositivo, un approccio legato alla fiducia nella compagnia ed alla pipeline.  Oggi non ho intenzione di entrare nel merito delle due compagnie, ma qualche indicazione va data, soprattutto su Ariad.

Dalle stelle alle stalle, Iclusig ed Aria alla resa dei conti.

Il grafico che posto qui sotto semplifica il ragionamento e rende bene l’idea, Ariad da oltre 20$ e dall’essere una seri candidata ad essere acquisita da una big è crollata a 2,7$ e non è detto che la discesa sia finita qui.

 

ARIA ARIAD grafico

 

Cosa è successo? Semplicemente Iclusig è stato messo sotto i riflettori a causa degli eventi avversi capitati nella fase 2 che avrebbe dovuto confermare l’approvazione a suo tempo conferita da FDA. Finché si trattava della sospensione dello studio, evento accaduto qualche giorno fa, il rischio era relativo; con l’interruzione della fase 3 ora il pericolo è che l’autorizzazione al farmaco venga revocata. Perché qualcuno dovrebbe investire in Ariad quindi?

Per due motivi: in primo luogo perché non è detto che Iclusig venga ritirato dal commercio. In seconda battuta perché Ariad potrebbe stare già scontando questo terribile evento, il che renderebbe la capitalizzazione (peraltro ancora piuttosto alta) poco congrua per il resto della pipeline. Ariad arriverà a settembre con circa 300 milioni di dollari in cassa (stima che faccio considerando il cash burn rate attuale), cifra che non calerà pesantemente a fine anno, a causa della chiusura della fase 3 in corso. Chiaramente, rispetto alla capitalizzazione odierna (poco sotto i 500M$) rappresenta una bella fetta, ma non tutto.

Se Iclusig rimanesse sul mercato, state pur certi che almeno un terzo dei medici che lo prescrive attualmente continuerebbe a farlo. Considerando il fatto che commercialmente il lancio del farmaco è stato un successo, questo aspetto andrebbe tenuto in seria considerazione.  Ariad ora farà di tutto per riuscire a mantenere in essere una quota di mercato consistente, cosa che finora però non è accaduta. La compagnia aveva già provveduto, e vi parlo di qualche mese fa, ad apportare modifiche a criteri di inclusione ed esclusione della fase 3 in modo da migliorare il profilo di sicurezza del farmaco. Inutile dire che l’accorgimento è stato tardivo.

L’analisi retrospettiva dei dati della fase 2 che ha meritato l’approvazione rende difficile attribuire ad Iclusig una incidenza così grave di eventi avversi cardiovascolari e questo, assieme alla decisione di approvare il  farmaco in tempo record, sarà tenuto conto da FDA al momento di prendere una decisione, così come il fatto che già precedenti report stilati dall’agenzia americana non avevano riportato sostanziali novità in merito alla sicurezza del farmaco, ed in quel caso si parlava di dati raccolti su pazienti dopo che il farmaco era stato approvato.

Una sommessa quindi, una scommessa che potrebbe valere un premio molto elevato a fronte di un rischio altrettanto elevato, ma che in parte potrebbe essere già scontato in parte dall’attuale quotazione.

 

Tekmira, emette e sale e non fa male.

 

Sicuramente sullo slogan c’è da lavorare, ma il concetto è semplice, si tratta della regola #2 di CK: l’azienda che emette nuove azioni e vede la suo quotazione salire è un cavallo vincente. Ve ne ho parlato in diverse occasioni, ache recentemente, nel caso di Idera (IDRA). Altri esempi illustri nel passato? Come dimenticare Celldex (CDLD)!

Tekmira sta facendo la stessa cosa:

tekmira tkmr grafico

Quando ne parlai lo scorso aprile, il titolo quotava la metà rispetto ad oggi. Vi invito a rileggere quel pezzo per capire di cosa tratta la compagnia ed a prestare attenzione alle ultime righe, quando invitavo a stare attenti al fatto che Tekmira potesse emettere nuove azioni nonostante la cassa fosse dignitosamente piena. Non l evidenzio questo fatto per vantarmi, quanto per inquadrare la questione: il fatto che siano saliti così tanto ultimamente ha fatto venire l’acquolina a Tekmira che ne ha approfittato per raggranellare il doppio dei soldi che avrebbe incassato rispetto, ad esempio, ad aprile. Se oggi il titolo non solo non crolla, ma addirittura sta sopra il livello raggiunto pre-emissione, un motivo ci sarà. Il mercato crede che ci sia qualcosa di valido e che la furbata di emettere ora sia giustificabile. Ok, “furbata” non è l’aggettivo adatto, esiste una regole anche per questo evento (e mi approprio anche di questa, che diventa la regola numero 4 di CK): incassa i soldi quando quando ti conviene, non quando ne hai bisogno.

Ora, se confrontate i grafici di Ariad e di Tekmira vi accorgerete che sono uno l’esatto contrario dell’altro. Una compagnia è crollata, una sta volando. Quale prendereste? Premesso che intendo occuparmi meglio sia di una che dell’altra, la risposta giusta potrebbe essere: tutte e due. Ariad con un obiettivo a breve termine(per lo meno fino a che FDA non decida sul futuro del farmaco), Tekmira per una manovra di più ampio respiro. Diversificare, in fondo, non è il segreto per investire correttamente?