L’amico Balrock ultimamente le sta imbroccando tutte. Se non lo conoscessi direi che ha venduto l’anima al diavolo per ottenere capacità predittive fuori dal comune. In realtà, se avesse avuto l’occasione di fare una scambio simile, probabilmente avrebbe solo chiesto di essere un po’ meno brutto. L’altro pessimo elemento del team, fissato coi meganoidi, ci sta fornendo uno strumento validissimo per affrontare situazioni simili a quella oggetto dell’articolo odierno. Approfitto di questo spazio per ringraziare sia l’uno che l’altro.

Il venerdì nero, conseguenze.

La correzione arriva di venerdì, come il pesce fresco. L’uragano destinato a ridimensionare la corsa del comparto biotech che aspettavo ad agosto, si è presentata invece lo scorso fine settimana, dopo che già qualche avvisaglia era balenata sui nostri monitor nei giorni precedenti. La prima conseguenza che movimenti come questi si portano appresso è deprimere, oltre che il valore del portafoglio titoli, l’umore e la fiducia nelle decisioni prese fino a quel momento.

L’altro aspetto della vicenda, la faccia della medaglia chiamata opportunità, pretende di sapere se questo sia il momento giusto per tentare qualche ingresso. Ho ricevuto molte richieste in tal senso, soprattutto per Array (ARRY), Celldex (CLDX) e Exelixis (EXEL).

L’articolo di oggi vuol essere una breve riflessione sull’importanza di non farsi cogliere dalla paura, per chi possiede questi titoli o sull’opportunità di acquistare, in barba al pessimismo. Si tratta di spunti, ognuno poi dovrà ragionare col proprio portafoglio. Cervello, volevo dire cervello.

Iniziamo con una considerazione a carattere generale. Quello che vedete qui sotto è l’andamento del portafoglio virtuale nell’ultimo anno:

Portafoglio virtuale, andamento da ottobre 2011 a ieri. Le posizioni chiuse sono al netto delle commissioni e delle tasse sul capital gain.

 

Ora, indipendentemente dalla brillanti mosse che ho effettuato o, a seconda dei punti di vista, nonostante quelle, il valore del portafoglio virtuale è salito del 50,1% rispetto ad un anno fa. Le posizioni aperte sono ancora al lordo di tasse sul guadagnato e di commissioni, ma il concetto non cambia: il comparto biotech (ed il portafoglio virtuale con lui) è salito quasi senza sosta. Dopo che il valore complessivo del portafoglio ha toccato i 55,000$ ad inizio febbraio, sono sceso sotto la soglia dei 50K, fino a toccare i 44,000$ circa, due mesi dopo. Una bella botta, niente da dire, ma da li in poi quasi solo salite fino ai 63,000$ di metà settembre. Anche qui, storno pesante. E’ ipotizzabile che si continui a salire o che la discesa non si sia ancora arrestata? Come ci tuteleremo dal prossimo scossone? A queste domande risponderemo in separata sede, ora torniamo al discorso iniziale.

Snocciolerò alcuni elementi su cui ragionare, fatene l’uso che credete migliore, ma ricordate che investire su buoni farmaci paga sempre. Ma su questo torniamo anche dopo.

Ariad (ARIA).

Nel complesso scenario di venerdì, Ariad (ARIA) può vantare se non altro una possibile parziale spiegazione del crollo verticale che si è tradotto in un -4,85%. Il Management di Ariad (ARIA) ha stimato le vendite di Ponatinib nel primo anno in una cifra da individuare al di sotto dei 50 milioni di dollari. La cifra è realistica e libera dai soliti facili entusiasmi con cui le compagnie farmaceutiche di solito infarciscono i loro comunicati, salvo poi essere smentiti e costretti a tornare sui loro passi in ginocchio. Il problema qui sembrerebbe legato al fatto che tale indicazione sia al di sotto delle stime fatte dagli analisti che si aggirano attorno ai 62 milioni di biglietti verdi.

Ariad ha poi un aspetto che viene poco pubblicizzato ma che dopo il recente ESMO è destinato ad assumere l’importanza che merita: in pipeline, dopo Ponatinib e Ridaforolimus, c’è AP 26113. Ad ESMO 2012 Ariad (ARIA) ha portato i primi dati del farmaco che hanno dimostrato una notevole attività del composto in tumori al polmone ALK+ ed una promettente indicazione in quelli con mutazione dell’EGFR. I pazienti arruolati in questa fase 1/2 erano refrattari alle terapie disponibili o non era rimasto loro molto da tentare, il che accresce l’importanza di uno studio come questo.

Ariad (ARIA) ha un ruolino di marcia nello sviluppo di farmaci davvero notevole e che non ha finora mancato un colpo. Non capitalizza poco, questo si, ma è in fase di approvazione con un ottimo farmaco, ha un degno successore con buone possibilità di avere la luce dei riflettori su di se da qui in poi ed un farmaco del quale interessa poco alla compagnia, ma che qualche soddisfazione la può sempre regalare (mi riferisco a Ridaforolimus).

Ci sarebbe poi un quarto prodotto AP 1903, in licenza a Bellicum, ma questo discorso lo vorrei affrontare separatamente.

Seguo Ariad da quando quotava meno di 4 dollari, un po’ di esperienza sul titolo l’ho maturata, questa gente è impressionante.

Celldex (CLDX).

Qui non ho molto da aggiungere, visto che buona parte del mio pensiero e della descrizione della compagnia l’avete letta nel report inviato tramite newsletter di recente. Aggiungo che, come per Exelixis (EXEL, della quale parlo fra un minuto), potete sfruttare il discorso relativo alle opzioni proposto dal Principe Haran Banjo come cuscinetto per mettere al riparo le terga da eventi avversi e possibili disgrazie future. L’appuntamento è per fine anno e sapete quanta carne sta rosolando sulla griglia (scusate, si sta avvicinando mezzogiorno).

 Exelixis (EXEL).

Anche qui il Principe Haran Banjo ci ha prospettato alcune soluzioni interessanti e visto le mail che mi sono arrivate, come per Celldex (CLDX) in molti potrebbero trarne vantaggio. Exelixis ha due aspetti di particolare importanza: i dati della fase 2 di Cabozantinib relativamente alla sopravvivenza di pazienti affetti da cancro alla prostata e l’inizio della fase 3 di XL518, meglio conosciuto come GDC 0973 in combinazione con Zelboraf nel trattamento del melanoma. Mentre del primo aspetto non conosciamo la tempistica, sappiamo che il secondo evento si sta delineando (articolo a breve) e porterà Exelixis ad avere due farmaci in fase registrativa fra non molto. Non va sottovalutata poi la possibile approvazione di Cabozantinib nel trattamento del carcinoma midollare della tiroide, evento piuttosto probabile visto l’esito della fase 3 EXAM. Se a questo aggiungiamo una pipeline veramente sterminata e partnership con mezzo mondo, il gioco vale la candela, secondo me.

Array (ARRY).

Qui il discorso si fa un filo più complicato, ma la base di partenza è questa: Selumetinib ad ASCO 2012 ha fatto vedere di che pasta è fatto. Dopo ESMO 2012, che penso abbia messo la croce sullo sviluppo di Ganetespib di Synta (SNTA) in pazienti con KRAS mutato, direi che fra le small cap questo terreno ha un unico proprietario per ora: Selumentinib. Un outsider potrebbe essere proprio quel Ridaforolimus di cui parlavo prima, ma al momento la sfida non si pone, i dati portati da Array sono straordinari. Anche il programma di MEK in partnership con Novartis ha un notevole potenziale, visto il discorso fatto prima per Exelixis (EXEL) ed il melanoma e viste le combinazioni interessanti che stanno effettuando attorno alla creatura di Array (ARRY). L’incognita qui si chiama diluizione, evento che viene sempre più spesso citato come motivo di preoccupazione e che sta assumendo connotati sempre più realistici. In questo caso, ci si può porre il quesito relativo al fatto che possa essere  meglio entrare dopo una nuova emissione, senza in realtà sapere quando questo evento si verificherà.

Sunesis (SNSS).

Qui siamo nel campo del sottovalutato, anche se dai primi articoli ad ora la quotazione è letteralmente esplosa. Il motivo per cui è lecito essere ottimisti l’ho spiegato, venerdì ha perso il 7,5%. Fino alla fase finale dello studio rischiano di essere dead money, ma si tratta di investire su una fase 3 che già da ora sappiamo stia andando bene. In quante occasioni è possibile dire lo stesso?

 Ragionamento da cassettista? Possibile. Che male ci sarebbe?

Un asso indietro sulla compagnia che più mi pare vi incuriosisca. Array (ARRY) ha tentato nelle sedute precedenti al crollo di passare quota 6$. Se seguite questo blog sapete cosa penso della compagnia fin da quando stava nella zona dei 2 dollari. Non ha farmaci in fase di approvazione e per molto tempo è rimasta sospesa in un limbo creato dalla mancanza di una strada sicura da seguire per quanto riguarda lo sviluppo dei farmaci più interessanti che possiede. Ora sembra aver svoltato, ma la capitalizzazione rimane bassa. Per Celldex un discorso simile, ma non lo stesso identico discorso, si potrebbe fare. L’idea di fondo che accomuna gli spunti che vi ho fornito è che la scelta delle compagnie è fatta sulla base della validità dei farmaci che sviluppano (in questo caso Sunesis rimane un po’ indietro, per come la vedo io).

Se pensate che una compagnia come Array, solo per aver un farmaco come Selumetinib non debba subire qualche scossone vi sbagliate. se pensate che gli scossoni significhino che i MEK inibitori di Array non siano poi chissà che cosa, guardate questi grafici:

Questa è la situazione di Pharmacyclics (PCYC) nel 2010. Due tentativi di saltare quota 8$ naufragati nella zona dei 5 scarsi.

A questo punto, in piena crisi economica mondiale, con un farmaco estremamente promettente che nessuno fra le big pharma aveva ancora scelto come cavallo di battaglia, probabilmente un azionista di Pharmacyclics potrebbe aver pensato di aver commesso un errore clamoroso investendo nella compagnia, magari seguendo le indicazioni di qualche scriteriato nei vari forum (ai tempi non avevo ancora il blog ma ricordo di averle consigliate attorno ai 7$… chissà quante maledizioni ho ricevuto nell’autunno del 2010).

Allargando il campo d’osservazione, questo è quello che è accaduto e che sta accadendo tuttora:

Lo so che detto oggi è una cosa poco significativa, ma il +7700% si è realizzato passando per una fase simile a quella odierna di Array. Non garantisco lo stesso tipo di risultato, ne le stesse tempistiche ma nemmeno mi sento di escluderle.

Piovono coltelli, se proprio non riuscite a stare fermi, qualche suggerimento mi son permesso di darvelo.