Ho cambiato tema del blog, ho fatto prove per due settimane ed alla fine mi sono convinto, spero sia di vostro gradimento.
Qualche giorno fa scrivevo di come i nuovi dati di Zytiga avessero nuociuto a Dendreon ($DNDN) e ho in quell’occasione citato alcune compagnie che si stanno impegnando per fare altrettanto. Il campo è quello miliardario del carcinoma prostatico, la zona d’azione quella dei primi trattamenti, sui cosiddetti pazienti naive al trattamento, non ancora trattati con chemioterapia.
In realtà vi ho mentito…
Ad affossare Dendreon e premiare Exelixis ($EXEL) e Medivation ($MDVN) non sono stati i dati di Zytiga ma il fatto che lo studio clinico condotto da Johnson & Johnson ($JNJ) sia stato fermato prima in seguito all’analisi ad interim dei dati.
Il Comitato Indipendente di Monitoraggio dei Dati (IDMC) ha raccomandato all’unanimità di aprire il cieco sulla base di un’analisi ad interim programmata che ha mostrato, nei pazienti che hanno ricevuto abiraterone acetato in associazione a prednisone rispetto ai pazienti che hanno ricevuto placebo più prednisone, delle differenze nella sopravvivenza libera da progressione radiologica, nella sopravvivenza globale e negli endpoint secondari che costituiscono evidenza di beneficio clinico oltre a una conferma di un profilo di sicurezza favorevole. (Fonte Pharmastar)
Non conosciamo quindi i numeri ma sappiamo che sono talmente buoni da aver indotto il termine del trial, in modo che i pazienti trattati con placebo potessero passare nel gruppo di Zytiga il che, è bene dirlo, non è cosa che capiti tutti i giorni.
Notizia quindi estremamente positiva ma non misurabile numericamente.
Non conosciamo i numeri ma sappiamo che sono talmente buoni da aver indotto il termine del trial, in modo che i pazienti trattati con placebo potessero passare nel gruppo di Zytiga
Johnson & Johnson ha chiarito da subito che i risultati in forma più dettagliata sarebbero apparsi su pubblicazioni scientifiche e sarebbero stati illustrati in un meeting scientifico, e quale vetrina migliore dell’ASCO?
Zytiga, una volta conosciuto come abiraterone, è stato sviluppato da BTG, una compagnia inglese che ha una pipeline in fase avanzata molto interessante, diversificata e con partner di tutto rispetto.Il farmaco è stato poi concesso in licenza alla Cougar Biotechnology, a sua volta poi acquistata da Johnson & Johnson.
BTG ha quindi royalties derivanti dall’accordo fatto a suo tempo con Cougar, basse rispetto al valore del farmaco, ma che come spesso accade sono frutto di accordi fatti in tempi nei quali il bisogno di denaro è impellente o la fiducia nel futuro della molecola non è poi così salda.
Zytiga è stato approvato recentemente per il trattamento di pazienti con carcinoma alla prostata metastatico resistente alla castrazione, ambito nel quale Provenge di Dendreon non viene coinvolto direttamente, lo studio invece recentemente fermato riguarda proprio gli stessi pazienti del Provenge di Dendreon.
Torniamo allo studio in questione. Quello che possiamo immaginare è che i dati finora maturati evidenzino un trend positivo in termini di sopravvivenza globale, cioè che anche in mancanza di dati conclusivi, il beneficio che appare sia tale da rendere non etico il continuare a somministrare placebo ad alcuni pazienti.
Come dicevo nei precedenti articoli Zytiga vende bene e lo spettro dell’utilizzo off label che prima era solo un’ipotesi concreta ma sufficientemente lontana da consentire a Dendreon margini di manovra ora è più reale che mai. Johnson & Johnson grazie a questa interruzione procederà alla richiesta di approvazione già da quest’anno e anche se il crossover dei pazienti da un braccio all’altro potrebbe generare dati relativi alla sopravvivenza difficili da valutare l’esito presso FDA ed EMA appare abbastanza scontato.
anche se il crossover dei pazienti potrebbe generare dati difficili da valutare l’esito presso FDA ed EMA appare abbastanza scontato.
Zytiga dovrà guardarsi dal fin qui ottimo MDV 3100 che sta conducendo una fase 3 in condizioni simili, ma che ancora non è approvato nell’indicazione per la quale si è guadagnato i meritati consensi, cioè nel trattamento dopo docetaxel. Lo studio sui chemo naive impiegherà tanto tempo per restituire dati relativi alla sopravvivenza (a meno di sorprese), Zytiga potrà costruire una solida base di vendita e diventare lo standard of care, la cura di riferimento.
Altro aspetto positivo è che l’approvazione favorisce lo studio del farmaco in combinazione con cure sperimentali innovative che recentemente stanno cambiando il panorama della terapia ad ogni livello, tanto che il farmaco è attualmente coinvolto in 39 studi, 26 dei quali aperti, uno di questi con provenge.
Il mercato è, purtroppo per i malati, enorme e BTG ne beneficerà in termini di percentuali sulle vendite.
Che tipo di dati dobbiamo attenderci? Quale dovrebbe essere la sopravvivenza globale?
Visto i precedenti, il confronto con Provenge e docetaxel è inevitabile, anche se paragonare studi diversi non è mai semplice. Oltre al dato sulla sopravvivenza in se sarà interessante valutare l’aumento rispetto al braccio di controllo. Provenge in fase 3 ha prodotto un miglioramento di oltre 4 mesi, da 21,7 a 25,8 mesi (p value 0,03), docetaxel di 2,4 mesi da 16,5 a 18,9 ma con un p value minore di 0,01.
I 16 mesi per il braccio di controllo mi sembrano un valore accettabile e realistico, quindi dai 20 in su sarebbe un successo considerando che la modifica del trial in corso ha tenuto conto anche degli aspetti legati alla tollerabilità di Zytiga.
ASCO 2012 darà la misura di quanto il farmaco valga e puntare su BTG anziché sulla corazzata Johnson & Johnson è una mossa da tenere in considerazione. Per chi la volesse considerare in ottica long, dopo ASCO si vende, è la legge del mercato, quindi tenetelo presente!