Lo scorso mese Astex (ASTX) amplia la gamma di farmaci che sfruttano l’epigenetica per tentare di curare il cancro aggiungendo un terzo agente ipometilante alla propria pipeline: ASTX 727. Il farmaco è somministrabile oralmente ed è costituito da decitabina (Dacogen) e da E 7727, un inibitore della citidina deaminasi (CDAi) preso in licenza da Eisai. Lo scopo di tale unione è quello di sfruttare il CDAi per impedire la la deaminazione da citidina deaminasi, in modo da consentire una maggiore biodisponibilità del farmaco. Entro fine anno Astex inizierà uno studio con i due farmaci combinati a dosaggi prefissati, prediligendo indicazioni per le quali la somministrazione per via orale sia preferibile, spaziando dalla leucemia mieloide acuta in fase di consolidamento o mantenimento della remissione ma la compagnia ha annunciato di voler esplorare anche indicazioni che non hanno a che vedere con i tumori, come l’anemia falciforme.

Astex con ASTX 727 raggiunge l’obiettivo di avere un farmaco del tutto unico e potenzialmente in grado di estendere la vita di Dacogen, a rischio a causa dell’approvazione di versioni generiche del farmaco. Astex ha già un concorrente dopo l’approvazione del generico di Dr Reddy’s Lab, ma ha anche un nuovo candidato che presumibilmente entrerà in fase 3 ad inizio 2014: SGI 110. Astex riceverà royalties che oscillano fra il 20 ed il 30% sulle vendite mondiali, aspetto che (unito alla recente approvazione di Dacogen in Europa che estende la copertura oltre il 2022) contribuisce ad attenuare il rischio derivante da mancati introiti per la scadenza del brevetto del loro farmaco di punta.

ASTX 727 è un interessantissimo bonus, ma è il terzo progetto in linea di priorità della compagnia, il cui interesse è attualmente legato a doppio filo con SGI 110. Ad ASH13 avremo i  dati preliminari da 200 pazienti in 4 coorti per pazienti con sindromi mielodisplastiche e leucemia mieloide acuta e nel 2014, oltre ai dati maturi di questa fase 2, avremo anche quelli relativi allo studio sul carcinoma ovarico, dati che (se positivi) potrebbero ampliare l’impiego del farmaco in tumori solidi.

 

astex pipeline

La pipeline di Astex, al netto dei composti con partner ed in fase di sviluppo. Come si nota dai colori, il nuovo farmaco è prioritario nei piani di Astex.

 

La porzione di pipeline riguardante gli agenti ipometilanti di Astex e può essere paragonata a quella di Celgene, con Vidaza e la versione orale di Vidaza (CC 486). Anche in questo caso Celgene potrebbe affrontare il rischio generico, cosa che però finora mi pare non si sia ancora verificata, Celgene però si sta portando avanti. CC 486 è probabilmente la maggior minaccia per il blocco di Astex, anche se i primi dati non mi sembrano suscitare tanto clamore, a dispetto di qualche promettente segnale di attività nel trattamento delle MDS.

Sfida aperta a Celgene quindi.

lilly oncology pipeline cdk-46 dual inhibitor

Come funzionano i CDK inibitori (Fonte Lilly)

Nel 2014 poi ci saranno anche i primi dati di un certo peso per LEE 011, farmaco del quale vi ho parlato spesso in passato. Per chi non lo sapesse LEE 011 è un CDK 4/6 inibitore, farmaco in concessione a Novartis che lo sta sperimentando in numerosi trials. LEE 011 mi interessa soprattutto per via dei risultati di Palbociclib, farmaco di Pfizer che ha destato stupore per una incredibile efficacia nel trattamento del tumore al seno. Palbociclib ha lo stesso tipo di meccanismo d’azione di LEE 011 ed è il CDK inibitore in fase più avanzata che io conosca fra quelli impiegati nel trattamento dei tumori solidi. Merck ha Dinaciclib, che dal punto di vista della sperimentazione è subito dietro il farmaco di Pfizer, ma si somministra attraverso iniezione, mentre Palbociclib per via orale il che costituisce un ulteriore vantaggio. Il farmaco di Merck ha un vantaggio dal punto di vista dei linfomi, visto che in quello non Hodgkin ha mostrato interessanti cenni di attività. Anche Palbociclib in tal senso sembra promettente e, sebbene condividere lo stesso meccanismo d’azione non sia garanzia di successo, si può ipotizzare che il farmaco di Astex e Novartis possa ambire ad un simile successo se non altro a livello potenziale.

ASTX pipeline con partner

La pipeline di Astex affidata alla gestione dei partner.

Nel 2014 avremo un’idea più precisa del potenziale, oggi possiamo dare un inquadramento in merito al farmaco di Pfizer per capire a cosa possa aspirare Astex (e con loro gli azionisti).

Pfizer spera di poter presentare richiesta di approvazione del farmaco basandosi sui dati della fase 2 completata con successo, forte della designazione di Breakthrough Therapy ricevuta lo scorso aprile:

Pfizer Inc. announced today its investigational compound palbociclib (PD-0332991), an oral and selective inhibitor of cyclin dependent kinases (CDK) 4 and 6, has received Breakthrough Therapy designation by the United States Food and Drug Administration (FDA) for the potential treatment of patients with breast cancer.

Se la fase 3 non sarà necessaria (anche se FDA probabilmente vorrà evitare un nuovo caso Avastin, approvato senza che servisse a nulla) nel 2014 il farmaco verrà presumibilmente commercializzato e potrebbe generare, nel giro di 5 anni, un valore stimabile in diversi miliardi di dollari di vendite all’anno, al netto delle royalties dovute ad Onyx (ONXX). Questo se ci si limita a considerare il mercato potenziale del tumore al seno ER+/HER-.

Se la torta fosse da spartire con il farmaco di Astex, ce ne sarebbe abbastanza per tutti e due…