La conferenza di Array (ARRY) è passata e con grande gioia posso ammettere che i miei timori si sono dimostrati in gran parte infondati. Parlo dei timori legati alla quotazione, non all’efficacia del farmaco, sebbene qui il concetto sia abbastanza complicato. Array ha guadagnato il 10% sulla spinta dell’endpoint centrato per ARRY 502, contenendo le perdite ieri in una giornata sanguinosa per il settore. Come anticipato in presa diretta, più che il dato sull’intera popolazione da trattare (ITT) è interessante quello in merito ad un potenziale biomarker per la scelta dei pazienti del quale Array non ha svelato i dettagli, per questioni legate alla feroce concorrenza nel settore. Questo aspetto si spiega subito: il mercato potenziale è enorme, motivo per il quale uno dei primi dubbi che ho avuto era relativo a quanti pazienti sarebbe stato possibile trattare se si fosse scelto di selezionarli attraverso questo biomarker misterioso. La risposta, devo dire, è confortante. Stando alle stime del World Health Organization sono 25 milioni i pazienti affetti da asma negli USA e stando alle dichiarazioni di Array 6 milioni di persone potrebbero beneficiare del trattamento con ARRY 502.

Array ha basato l’intera presentazione sul confronto con Singulair di Merck, l’unico farmaco assumibile per via orale approvato da FDA per il trattamento dell’asma dal 1998 a questa parte. Il farmaco è finito sotto inchiesta nel 2009 per sospetti legati all’insorgenza di tendenze al suicidio e cambiamenti nel comportamento e considerando che il brevetto è scaduto lo scorso anno risulta evidente che trovare un nuovo farmaco che possa mandare in pensione Singulair ed i suoi fratelli generici sarebbe auspicabile. Il problema è che in tanti ci stanno provando e la lista comprende compagnie con maggior esperienza nel campo rispetto ad Array, motivo per cui la compagnia del Colorado ha bisogno di un partner per proseguire la sperimentazione.  A questo punto le domande sono due: quanto vale ARRY 502 per Array e quante speranze c sono di trovare un partner.

Alla prima questione ho già dato risposta nel precedente articolo. Nessuno si aspettava nulla da ARRY 502 e nessuno si aspetti nulla ora: il CRTh2 inibitore è un di più, un bonus. Difficile attribuire un valore a questo progetto.

Difficile è anche inquadrare il farmaco nel panorama generale della sperimentazione, un po’ meno complicato inserirlo nella categoria alla quale appartiene, quella dei CRTh2 (o PGD2) inibitori.

 

crth2

Il meccanismo d’azione di farmaci analoghi ad ARRY 502

 

Come vedete dall’immagine qui sopra il meccanismo dei CRTh2 inibitori ha come bersaglio l’origine dell’infiammazione bloccando  l’effetto della prostaglandina D2 (PGD2) sulla secrezione del muco e tutti gli aspetti legati all’infiammazione e alle condizioni allergiche. ARRY 502 non è il primo farmaco a perseguire questa strada che, però, finora ha condotto solamente ad insuccessi, quantomeno dal punto di vista economico.

Qualche tempo fa Bristol-MyersSquibb sborsò parecchi dollari (l’ammontare secondo le clausole poteva arrivare a 475 milioni) per acquisire la privata Amira Pharmaceuticals. La compagnia era titolare dei diritti di AM 152, allora in procinto di entrare in fase 2 per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica e di AM 211, CRTh2 inibitore allora in fase 1. AM 211 è attualmente disperso in azione, per usare un gergo da battaglia.

Di Actelion e Setipiprant vi ho già detto, ma riassumo velocemente per chi se lo fosse perso. La compagnia ha cessato lo scorso anno la sperimentazione del CRTh2 inibitore mentre questo si trovava infase 3 e 2 per il trattamento di rinite allergica ed asma, rispettivamente. Hanno deciso di concentrarsi un un composto simile ma più potente, anche se non è chiaro lo stato attuale di sperimentazione per tale molecola.

Date uno sguardo a questa tabella:

CRTh2 in sviluppo

 

Si tratta di una selezione piuttosto completa di farmaci con bersaglio simile ad ARRY 502 con le relative fasi di sviluppo. Come si può notare, i successi latitano. Chi sembra continuare a crederci è Novartis, piuttosto attiva nel settore, ed Atopix, titolare dei diritti di OC 459, inizialmente sviluppato da Oxagen. Il farmaco è in cerca di fortuna nei paesi dell’ex blocco sovietico, ma anche qui i riscontri economici mancano nonostante qualche apprezzabile successo in diverse aree terapeutiche:

 

 

 

oc459

 

Come vedete nell’immagine qui sopra il grafico nel centro mostra l’efficacia misurata come cambiamento in livelli di FEV-1 rispetto alla baseline di OC 459 rispetto al placebo. Si tratta dello stesso endpoint di Array per ARRY 502 ed i risultati sono molto interessanti.

Nonostante questo lo scorso maggio Atopix ha comunicato quanto segue:

Atopix Therapeutics Ltd (“Atopix”), a biopharmaceutical company developing a novel class of anti-allergic medicines, has been awarded a £1.7 million grant from the UK Biomedical Catalyst fund to pursue development of OC459 in the treatment of moderate-to-severe atopic dermatitis (a form of eczema). Atopix has acquired rights to OC459 and other CRTH2 antagonists from Oxagen Ltd. OC459 has successfully completed proof-of-concept clinical trials in asthma and allergic rhinoconjunctivitis. OC459 is a highly potent and selective CRTH2 antagonist which is effective in asthma when given once a day at doses as low as 25 mg.

Da quel che so Atopix ha smesso di sperimentare OC 459 per concentrarsi su un nuovo CRTh2 inibitore ATX 2417 e OC 459 prosegue la sua strada ma solo nel trattamento della dermatite atopica. Eppure nel trattamento dell’asma i dati erano incoraggianti:

arry 502 vs singulair vs oc 459

Nella tabella trovate i dati riguardanti il delta di FEV-1 rispetto a placebo in pazienti affetti da asma. Come si può notare dai punti di domanda, alcuni aspetti sarebbero da approfondire. Uno di questi, che gioca un ruolo importante nelle possibilità di Array di trovare un partner è legato alla determinazione del dosaggio massimo di ARRY 502.

 

 

Rapportati ai dati di ARRY 502, quelli di OC 459 sono inferiori per quanto riguarda ma superiori se si prendono in considerazioni le specifiche popolazioni precedentemente individuate come maggiormente destinate ad avere benefici dal farmaco. In poche parole, quelle individuate da un biomarker. Se ne facciamo una questione di popolazione ITT sia ARRY 502 che OC 459 sono inferiori a Singulair.

Usando un biomarker Array pensa di poter superare i valori del farmaco di Merck ma i dati in possesso sono difficili da interpretare. Da una parte è lecito attendersi che in uno studio più lungo rispetto alle 4 settimane della fase 2 condotta per ARRY 502 i risultati siano migliori, dall’altra parte sarebbe interessante sapere se nello stesso tipo di popolazione Singulair (o un qualsiasi generico) possa produrre un beneficio ancora più grande.

Array sostiene che non c’è evidenza de fatto che questo possa accadere ed a logica, stante il diverso meccanismo d’azione dei farmaci, mi verrebbe da concordare, ma lo stesso discorso non è possibile farlo per OC 459.

ARRY 502 funziona, lo dimostra l’aver centrato sia l’endpoint primario che i secondari. Quanto funzioni però non è semplice da stabilire, visto che la segretezza riguardo il biomarker ed alcuni aspetti dei dati rende un compito già di per se complicato ancora più arduo.

L’efficacia non mi ha colpito, la tollerabilità del farmaco si, invece. Serve un partner e possibilmente uno che riesca a portare avanti una sperimentazione con periodi di osservazione più lunghi e magari anche qualche trial in combo con farmaci più performanti. Altro aspetto che gioca a favore di Array è che non è stata ancora trovato un dosaggio limitante per ARRY 502 o, per meglio dire, la modalità di somministrazione può essere ancora migliorata, il che potrebbe tradursi in un ulteriore aumento dell’efficacia senza necessariamente compromettere il vantaggio legato alla tollerabilità del farmaco.

Visto i precedenti, ARRY 502 ha una strada in salita davanti a se. Se però continuiamo a considerarlo n bonus, direi che abbiamo più da guadagnare che da perdere.