Ci sono alcune cose che emergono chiaramente da ASH17. In primo luogo è evidente che questa edizione ha avuto come protagoniste le terapie CAR-T ed in seconda battuta quelle destinate al tratamento dell’emofilia. Va anche detto che c’è stata parecchia volatilità ed alcuni movimenti sono stati estremamente bruschi, molto più di quanto suggerirebbero i dati mostrati al meeting. Ci sono stati vinti e vincitori e poi c’è Affimed, che dimostra ancora una volta di vivere in un universo parallelo, un universo nel quale sceglie i target più promettenti e si muove negli ambiti giusti, ma ad una velocità talmente bassa da rasentare l’immobilità.
Visto che l’edizione 2017 di ASH è stata pregna di eventi, mi scuserete se sarò telegrafico. Oh, da quando scrivo su SeekingAlpha ho combiato layout alla tastiera, non stupitevi se, accanto agli ormai consueti strafalcioni, troverete virgole e punti messi a casaccio quando riporto dei numeri con decimali.
KPTI, CD38 e mieloma.
Johnson & Johnson, attraverso la controllata Janssen, fa il pieno di consensi grazie a Darzalex (daratumumab), anti-CD38 che sta inesorabilmente guadagnando spazio nel trattamento del mieloma multiplo ed ora ha l’occasione di puntare dritto alla prima linea. Con un follow up mediano di 16.5 mesi, Darzalex somministrato in combo con Velcade, melfalan e prednisone riduce il rischio di morte del 50% in pazienti con mieloma di nuova diagnosi. Janssen punta a combinare Darzalex con qualsasi agente disponibile per il trattamento del mieloma e le probabilità che riesca a far man bassa sono buone, il che è un ovvio vantaggio per i pazienti. Dal punto di vista pratico, per Karyopharm (KPTI) questo potrebbe comportare un vantaggio ed uno svantaggio, data la strategia di puntare su penta-refrattari, essere utile laddove Darzalex si dimostra inefficace può rendere Selinexor ancora più importante e va anche detto che a questo punto diventa ancora più impellente dimostrare che Selinexor e Darzalex possano coesistere con profitto. Quello che emerge da ASH è che, con tutti i caveat del caso, la combinazione ha molto senso. Pochi pazienti e con dosaggi e modalità di somministrazione diverse, eppure i risultati preliminari, in considerazione del fatto che si tratta di pazienti molto pretrattati, sono molto interessanti sia per quanto riguarda il tipo di risposta che per la velocità con cui queste vengono raggiunte. Se la premessa è che Selinexor riesce a risensibilizzare le cellule malte verso Darzalex, e quest’ultimo riesce a guadagnare sempre più spazio, ne guadagnerà anche Karyopharm.
Eurobiotech in mostra.
Molto bene Argenx (ARGX), parente stretta di Ablynx (ABLX) dalla parte dei lama. Accolti con grande entusiasmo i dati della fase 2 di ARGX-113 (efgartigimod) in pazienti affetti da miastenia grave (o miastenia gravis, o meglio ancora MG), una malattia caratterizzata da debolezza muscolare causata da una reazione abnorme del sistema immunitario per motivi ancora non molto chiari. Il 75% dei paziernti trattati mostra un miglioramento nelle condizioni rispetto al 25% ottenuto dal placebo, dati statisticamente e clinicamente significativo, direi. Ad ASH portano anche i dati relativi a 6 pazienti affetti da AML (leucemia mieloide acuta): 3 remissioni complete, 1 remissione completa con recupero incompleto della conta e 2 risposte parziali. Per festeggiare il risultato ed il decollo della quotazione (+160% rispetto a 3 esi fa), Argenx raccoglie $231 M dalla vendita di 4,440,000 azioni al prezzo di $52 cadauna.
Emofilia, emofilia canaglia.
La buona, anzi, ottima notizia arriva da BioMarin e dalla sua terapia genica impiegata per trattare pazienti affetti da emofilia A, la più diffusa fra i vari tipi di emofilia. I dati presentati ad ASH indicano che dopo l’infusone del farmaco gli episodi di sanguinamento sono ridotti in modo significativo, con valori di fattore VIII della coagulazione normali ( o quasi) in 11 pazienti su 13. Ora, quello che rende questi dati importanti è il fatto che si riesca ad ottenerli con un singolo trattamento, anziché dover ricorrere a molteplici infusioni settimanali di fattore VIII, la cui carenza genera l’emofilia A. La brutta notizia per chi si occupa di queste cose è che il nome della terapia è valoctocogene roxaparvovec. Questo è il genere di nome che si ottiene quando un gatto passeggia sulla tastiera del pc.
Tornando a cose serie, valoctocogene roxaparvovec è quello che più si avvicina, al momento, ad una cura per l’emofilia A. Ma anche qui, c’è un risvolto della medaglia. I pazienti arruolati erano AAV adeno-associated viral) negativi, senza epatite attiva e inibitori-negativi. Gli inibitori sono anticorpi sviluppati dal paziente in risposta alla somministrazione del fattore coagulante in grado di neutralizzare l’azione ddella terapia sostitutiva. In buona sostanza non tutti gli affetti da emofilia A potranno essere trattati con la terapia di BioMarin, ma la strada sembra essere quella giusta.
Sbaglia uscita e si capotta invece Spark (ONCE). Diretta concorrente di BioMarin e di valoctocogene roxaparvovec, Spark vede la propria quotazione passare da oltre $70 a $40 e rotti in un amen. La cosa che dovrebbe più far riflettere è che se non ci fossero stati i dati di BioMarin, molto probabilmente ora starei qui a parlare di un successo. O forse non ne parlerei. lo faccio oggi perché potrebbe interessarvi fare una puntata sul titolo.
In estrema sintesi i dati di ONCE sono positivi, ma il mercato punisce i valori più bassi di fattore VIII rispetto a quelli fatti segnare da BioMarin. La questione è quanto conta questo? Rispondere non è facile. Spark, detto in termini molto semplici, è andata con i piedi di piombo. E non solo per convinzioni proprie. L’aumento del fattore VIII in modo significativo può avere come conseguenza la formazione di pericolosi coaguli di sangue (fatto che ONCE non ha sperimentato), da qui il tentativo di avvicinarsi al dosaggio giusto con la dovuta cautela. Altra considerazione da fare: nessun paziente ha sviluppato anticorpi anti-fattore VIII.
Ed ora? Ha senso tentare un ingresso sulla base di quanto si è palesato ad ASH? Fino a non molto tempo fa, fra il dosaggio della terapia da un paziente a quello seguente, dovevano intercorrere sei settimane e questo in base ad un accordo con FDA. Questo limite ora è stato rimosso ed ONCE potrà somministrare la terapia più velocemente e questo la renderà libera di impiegare nuovi dosaggi, con il risultato di un possibile aggancio al vertice. Il rischio rimane, soprattutto in considerazione del fatto che stiamo (anche qui) parlando di pochi pazienti e che la voglia di recuperare il terreno perduto possa trasformarsi in una fretta, che come ci insegna il proverbio, più che generare gattini ciechi non fa. Considerato il possibile upside e che al momento della presentazione alcuni pazienti già dosati non avevano ancora maturato il tempo necessario per poter essere valutati, e che quindi nel breve ci sarà un ulteriore aggiornamento, una posizione ci può stare.
Anti-BCMA.
Bluebird (BLUE) fa piazza pulita su parecchi fronti: anemia mediterranea (altrimenti nota come beta talassemia), anemia falciforme e mieloma multiplo. Bb2121, in modo particolare, dall’alto del suo tasso di risposta del 56% contribuisce a rendere il futuro meno incerto per i pazienti affetti da mieloma. Quello che impressiona maggiormante è che il tasso di risposta è aumentato rispetto all’ultimo controllo, il che suggerisce la possibilità che la terapia abbia un effetto prolungato e che inneschi un meccanismo virtuoso che migliora con il trascorrere del tempo. Questo aspetto non è comune, in molti casi infatti l’impiego di terapie CAR-T ha comportato la perdita dell’antigene, con la conseguenza di non poter ritrattare il paziente recidivo con terapie analoghe. Ora, a rendere i dati ancora più impressioanti il fatto che i pazienti avevano una media di 7 trattamenti precedenti e che il 29% era penta-refrattario (la stessa popolazione a cui si rivolge Selinexor). Anche qui, rovescio della medaglia: 15 pazienti hanno manifestato sindrome da rilascio di citochine (CRS), ossia il nemico numero uno delle terapie CAR-T, anche se solo 2 di grado 3 o superiore. La terapia anti-BCMA è attualmente impiegata in una fase 2 potenzialmente registrativa (KarMMa) portata avanti dal partner Celgene.
Detto che da solo SY-1425 non funziona, sono attesi per il 2018 dati relativi all’uso in combinazione. Potrebbe riservare qualche sorpresa l’impiego assieme a daratumumab, vista la capacità (ancora da dimostrare però) da parte del composto di Syros di indurre nelle cellule di AML l’espressione di CD38, target dell’anticorpo commercializzato da Johnson & Johnson. Al controllo dello scorso settembre la compagnia poteva conare su $82M, il che significa che per un anno e mezzo dovrebbe essere a posto. Al momento capitalizza circa $260M, il che la rende merievole di uno sguardo, a mio avviso.
Auguri buone feste…
Auguri Buon Natale..
Felice anno nuovo…
Grazie di tutto..
Auguri a TUTTI.
Auguri C.K.
Grazie C.K.
Mikis.
Buone feste a tutti. Grazie per tutto quello che fai CK. E ricordiamoci che tutto ciò che viene fatto ha un solo scopo, questo: https://www.washingtonpost.com/video/postlive/tom-whitehead-shares-emotional-story-about-daughters-cancer-diagnosis/2017/09/18/63b4a01a-9cb6-11e7-b2a7-bc70b6f98089_video.html?utm_term=.dba150b33aec
Sommo profeta del biotech , meglio investire su SGEN o EVT in ottica di crescita azienadale? puoi indicare i pro e contro ?
grazie
@Andrea, non credo di poterti essere molto utile perché non la seguo… ho dato ora uno sguardo molto superficiale e vedo che è finita in OTC a seguito della decisione degli azionisti di non fare r/s, quindi di non riguadagnare le necessarie caratteristiche per rimanere nel nasdaq… una situazione piuttosto complicata. se posso chiedere, tu le hai comprate dopo la retrocessione? A che prezzo? se vuoi puoi rispondermi via mail.
@Simon, SGEN ed ONCE stanno riscuotendo molto successo in queste ultime ore…
Grazie Pino ed altrettanto, ma per gli auguri c’è ancora tempo 😉
@Francesco, prima o poi gli investitori dovranno farsi sentire…
@Celiakiller, grazie, sono stato spronato a dovere 🙂
Articoli interessanti come al solito. Bravo e grazie… quando avrai tempo mi dai un tuo punto di vista su dcth? Se ricordi ti chiedi già in estate… e tu non la vedevo come buon investimento. Illuso da un gain stellare mi ci sono rituffato con un loss attuale consistente. Vedi qualche spiraglio? 😊
dentro sgen a 52,50$
Grazie Andrea!
Grazie Andrea, la tua Bibbia preziosa come sempre!
Un felice Natale anche alla tua famiglia
Grazie dei tuoi preziosissimi post !
P.S. Speravo che AFMD facesse un po’ più contenti gli azionisti 😞 🤗
Che lavorone!!!!
Grazie mille C.K.