ASCO è finalmente arrivato, tempo di prime impressioni e primi giudizi. Vi allego una selezione iniziale di abstract che riguardano aziende che seguo, direttamente o indirettamente. Questo ASCO mi pare sotto tono rispetto alle passate edizioni, quelle nelle quali muovevano i primi passi gli immunoterapici di nuova generazione come Nivolumab. Parecchi anti-PD1 ma su tutti Merck sta emergendo come insospettabile leader grazie a MK-3475, dati molto interessanti dell’anti PD-L1 di Roche e diverso materiale sui checkpoint inibitori. Non mancano aggiornamenti riguardo la telenovella Pfizer-AstraZeneca, giunta al terzo tentativo amichevole risoltosi come i precedenti. Unica differenza, il titolo inglese ieri affonda e si riposiziona ai livelli del primo tentativo di acquisizione di Pfizer, segno che la corda forse si è tirata abbastanza. Ho letto in diverse analisi che l’andamento di ieri sia una conferma del fatto che il mercato ha bocciato la scelta di AstraZeneca, io la vedo diversamente: il mercato non giudica congruo il valore di AstraZeneca in relazione all’ultima offerta, questo non ha nulla a che vedere con la decisione degli inglesi di resistere.

Bando alle ciance, iniziamo a parlare di ASCO.

 

Innate Pharma.

La novità più interessante di questi giorni, nonostante il balletto Pfizer-AZ,  riguarda proprio Nivolumab ed ha anche conseguenze per una small cap europea della quale vi parlo da tempo, ossia di Innate Pharma. Bristol Myers Squibb ha intascato la designazione di Breakthrough Therapy per Nivolumab ma, diversamente da come moltissimi (me compreso) immaginavano, non per una indicazione inerente tumori solidi, bensì in ambito ematologico.

 

Bristol-Myers Squibb Company (NYSE:BMY) today announced that the U.S. Food and Drug Administration (FDA) has granted the investigational PD-1 immune checkpoint inhibitor nivolumab Breakthrough Therapy Designation for the treatment of patients with Hodgkin lymphoma (HL) after failure of autologous stem cell transplant and brentuximab. The designation is based on data from a cohort of patients with HL in the company’s ongoing Phase 1b study of relapsed and refractory hematological malignancies. 

 

Innate Pharma collabora con Bristol attraverso l’anticorpo Lirilumab, ma la combo con Nivo è finora stata legata solo all’impiego su tumori solidi. Lo scorso ASH Innate ha presentato un lavoro preclinico relativo all’efficacia dell’anti-KIR in combinazione con rituximab nel trattamento di modelli murini con linfoma nel quale emerge l’attività sinergica di lirilumab:

 

iph innate pharma lirilumab combo linfoma

 

 

IPH innate pharma lirilumab rituximab linfoma 2

 

Non è da escludere che Bristol Myers stia pensando ad un trial con Nivolumab e Lirilumab in ematologia e che quindi l’impiego del farmaco di Innate Pharma possa avere uno spettro di utilizzo anche maggiore rispetto a quanto previsto inizialmente.

 

Array.

 

Come vi avevo anticipato Array e Novartis si presentano per illustrare i primi risultati di una combinazione decisamente intrigante, soprattutto per chi è attento nei confronti delle small cap. Si tratta di una fase 1/2 che vede coinvolti MEK 162 o binimetinib che dir si voglia e LEE 011, farmaco che ricorderete per i vecchi articoli su Astex e motivo che mi spinse a far entrare il titolo nel portafoglio Biotech a suo tempo. Astex dal portafoglio ci è uscita con soddisfazxione degli azionisti visto che Otsuka ha comprato la compagnia, ma lo sviluppo di LEE 011 è ancora nelle salde e capaci mani di Novartis.

La combo è stata testata su pazienti con melanoma e mutazione NRAS co l’obiettivo di determinare la dose massima tollerate ed il dosaggio migliore per la fase 2, mentre fra gli endpoint secondari ci sono sicurezza e d efficacia della combinazione. 14 sono i pazienti arruolati dei quali 8 sono ancora in fase di trattamento al cut off per l’analisi. I primi risultati sono estremamente incoraggianti poiché si parla di 6 risposte parziali (delle quali una confermata) e di 6 stabilizzazione della malattia. Domenica primo giugno, durante la presentazione orale, sarnno aggiunti dettagli e colore al quadro d’insieme.

Lo studio in questione riguarda una popolazione in parte simile a quella della fase 3 NEMO, condotta su pazienti con melanoma metastatico o avanzato e mutazione NRAS. NEMO arruola soggetti e li randomizza a ricevere il solo MEK 162 (o binimetinib) o dacarbazina, impiegando 3 criteri di stratificazione: lo status ECOG (0-1), lo stadio della malattia (IIIC, IVM1a, e IVM1b vsIVM1c) e l’aver ricevuto precedenti immunoterapici (si vs no)

Dai dati della fase 1/2 non è chiaro cosa sia stato somministrato prima della combo, ma è lecito attendersi un chiarimento in tal senso, soprattutto nei riguardi di precedenti esposizioni a Yervoy.

 

TG Therapeutics.

 

Da quando TG Therapeutics non fa più parte del portafoglio, l’ho trascurata, questo però non significa che non rimanga ancora estremamente interessante. Nle 2013 presentarono i primi risultati di un certo peso di Ublituximab nel trattamento di soggetti con R/R BCL che avevano avuto precedenti trattamenti con rituximab. Questo il dettaglio:

 

TGTX ublituximab dati 2013 rr BCL

 

Ora i pazienti sono diventati 32, con una media di 3 precedenti trattamenti ed il 41% di refrattari a rituximab. Al cut off di gennaio 29 soggetti erano valutabili per l’efficacia ed il risultato lo trovate nella tabella qui sotto, in attesa di poter fare uno screen capture del poster:

 

Type Pts (n) CR (n) PR (n) ORR (%) PD (n) % pts > SD for 12 wks
FL 11 1 2 27% 2 82%
CLL 6 4 67% 100%
MZL 6 2 2 67% 100%
MCL 5 2 60%
DLBCL 1 1 100% 100%
Total 29 4 8 41% 4 86%

Non è stata determinata nessuna  DLT anche se ci sono stati diversi eventi avversi di grado 3/4 ed è stato neceddario interrompere la somministrazione dell’anticorpo nel 25% dei casi. L’interruzione però non è stata definitiva e tutti i pazienti sono stati in grado di ricevere il trattamento come previsto.

Anche TGR 1202mostra segni incoraggianti ed un profilo di sicurezza in linea con le attese. I dati relativi a 23 soggetti valutabili (su 27 arruolati) trattati ai dosaggi più disparati (50, 100, 200, 400, 800, 1200, e 1800 mg QD) raccontano di 7 stabilizzazioni della malattia su 13 pazienti ai quali è stato somministrato un dosaggio inferiore a 800 mg, mentre nei 10 trattati a dosaggio maggiore si è avuta una risposta parziale in un soggetto con linfoma di Hodgkin e 4 risposte parziali nodulari in soggetti con CLL. TG Therapeutics ha annunciato di fornire un update su sicurezza ed efficacia, chiaramente però l’interesse maggiore è nei confronti delle terapie di combinazione fra TGR 1202, Ublituximab e Imbruvica.

Gilead.

Idelalisib e GS-9973 doveva essere la risposta al dominio di Imbruvica e fornire ad Idelalisib quello slancio che ancora sembra mancare. Missione fallita al momento. Lo studio iniziato lo scorso luglio è stato sospeso con l’arruolamento di 66 oggetti (36 CLL e 30 NHL). La combo Syk/PI3k sembra essere efficace, ma l’insorgenza di polmoniti severe (rispondenti a terapie con corticosteroidi) in 9 soggetti, nonostante la riduzione del dosaggio dei farmaci e 5 morti: 2 derivanti dalla progressione della malattia, il resto per polmonite e sepsi.
Anche IPI 145 di Infinity hanno avuto a che fare con problemi simili, ma legati ad una non corretta profilassi in alcuni centri di reclutamento ed il problema non è estraneo nemmeno a Imbruvica. Nel caso di Gilead sembra  però ci sia una correlazione fra le malattie e l’uso combinato dei farmaci.

Oncothyreon.

Speravo portassero qualcosa legato a ARRY 380 o ONT-380,  non nego di esserne rimasto un po deluso. Una tesi di investimento piuttosto in voga tuttavia riguarda un interessamento di Merck al follow on di Stimuvax, ONT-10. 68% di stabilizzazione della malattia su 42 soggetti trattati e comprendenti 13 pazienti con carcinoma ovarico, 6 con colo-rettale, 5 con carcinoma pancreatico e 4 con tumore al polmone. 4 le linee di trattamento precedenti in media con range variabile da 1 ad 11, nessuna DLT e tutti gli eventi avversi di grado 1-2, quindi tollerabilità in evidenza. 12 pazienti all’ultimo controllo liberi da progressione per più di 6 mesi e due pazienti con carcinoma ovarico e riduzione della massa tumorale (stiamo parlando del 16% e del 44%). A Merck interessa Stimuvax, a dire il vero, ma il fatto che ONT-10 si comporti bene accresce l’interesse verso tutto il programma.

 Idera.

L’abstract del quale vi aprlo ora non è presentato da Idera, ma riguarda IMO 8400 in quanto TLR antagonista con selettività verso TLR7 -8-9. Nella tabella qui sotto riporto i dati ottenuti dall’analisi di 1003 soggetti con diverse patologie tumorali (108 ALL, 140 AML , 186 cancro al seno, 268 tumori gastrici, 49 NSCLC, 98 dell’ovaio e 154 tumori della prostata):

 

ALL


AML


Breast


Gastric


Lung


Ovarian


Prostate


Median CV Median CV Median CV Median CV Median CV Median CV Median CV
TLR1 0.73 28.5 0.77 11.77 1.01 64.01 0.52 7.57 0.8 14.27 0.65 12.96 0.65 13.44
TLR2 0.69 11.89 0.94 8.99 1.02 59.51 0.76 6.79 0.94 12.14 0.69 12.16 0.63 11.26
TLR3 0.3 18.04 0.44 9.96 0.98 64.07 0.65 9.07 0.75 15.26 0.75 11.43 0.75 9.7
TLR4 0.29 14.08 0.74 17.95 0.97 57.63 0.58 8.66 0.79 12.77 0.71 15.03 0.72 9.18
TLR5 0.43 10.71 0.62 10 1 71.48 0.76 5.45 0.73 12.29 0.73 10.22 0.69 6.9
TLR6 0.45 12.29 0.61 7.67 1 69.57 0.61 6.23 0.49 9.56 0.57 12.88 0.42 9.27
TLR7 0.34 34.22 0.45 14.52 0.49 159.04 0.51 8.85 0.72 13.49 0.57 14.01 0.53 8.7
TLR8 0.36 14.47 0.66 22.28 0.67 100.83 0.61 5.01 0.7 12.86 0.52 13.87 0.43 13.58
TLR9 0.48 12.71 0.62 5.27 0.97 94.05 0.8 3.73 0.49 6 0.72 6.67 0.46 8.53
TLR10 0.45 17.85 0.51 6.09 0.59 97.33 0.38 11.37 0.44 10.04 0.4 15.67

 In base ai dati raccolti la minor espressione dei recettori si ha nella leucemia linfoblastica acuta  (ALL) mentre i livelli maggiori si riscontrano nel cancro al seno. Questi dati potrebbero suggerire un impiego di IMO 8400 (o comunque un TLR antagonista) anche in indicazioni al di fuori di quelle attualmente perseguite.

Conclusione…

Non c’è una vera conclusione, aspetto il meeting vero e proprio. Quella che vi propongo oggi è una minima parte di ciò che ad ASCO potrebbe generare interesse, l’inizio della storia, dal mio punto di vista. C’è materiale nascosto che deve essere recuperato, c’è materiale che già suscita interesse. Un esempio è quello di Ignyta, della quale vi ho parlato qualche giorno fa.
La vera domanda è questa: vista la notevole correzione che nelle scorse settimane ha piegato l’indice ed in considerazione del fatto che non ne siamo ancora completamente usciti, ci sarà l’annuale sell off dopo ASCO? Le tradizioni sono dure a morire…