Nonostante il tweet di valenza sicuramente positiva, Ablynx è scivolata pesantemente negli ultimi giorni, complice una conferenza nella quale sono emersi fattori che hanno indisposto il mercato. Non nascono il fatto che abbiano indisposto anche me, ma andiamo con ordine. Per prima cosa devo ringraziare Massimo e Gola Profonda, senza i quali l’articolo non sarebbe stato come lo leggete oggi.

Fatta la doverosa premessa, questa è la pipeline di Ablynx:

 

ABLYNX ABLX 2015_Pipeline-

 

Ora, alla luce di quanto emerso in conferenza qualche giorno fa, sarebbe da modificare la presenza di Merck Serono. Non è ancora ufficiale, ma a detta di Ablynx il rapporto con la ditta tedesca subirà delle sostanziali modifiche. La conclusione del rapporto (in riferimento all’ultimo contratto siglato) viene definita dalla biotech belga come assai probabile e sembra essere legata alla volontà di Merck KGaA di riorganizzare gli sforzi in ambito clinico, definendo cosa sia prioritario e cosa no per la propria sussistenza. Non ne farà le spese solo Ablynx, chiaramente. Come recentemente è trapelato, anche il gruppo di ricerca e sviluppo stanziato a Billerica, in Massachusetts, sarà ridimensionato. Anche qui un certo stupore, dato che sia la partnership con Ablynx, sia la decisione di mettere fondamenta a Boston, non sono propriamente vecchie notizie.

Le due notizie, viste da una prospettiva più ampia, non sono certo fuori dall’ordinario, sia chiaro, tuttavia a me interessa solo come questo incida su Ablynx, quindi non mi soffermo più di tanto sulle questioni della Big tedesca. La ristrutturazione di Merck farà si che tutte le iniziative prese assieme ad Ablynx in merito a quel’esclusivo programma, iniziato nel 2013 tornino ad essere esclusivo interesse della biotech belga.

Una piccola precisazione, giusto per non confonderci. Quando si parla della partnership fra le due compagnie si fa riferimento a diverse collaborazioni strette a distanza di anni l’una dall’altra e che hanno avuto inizio nel 2008.

La prima riguardava lo sviluppo di due nano-corpi in ambito immuno-oncologico. Dieci milioni in upfront e divisione delle spese in modo uguale, milestones per 325 milioni di euro e future royalties. Passano circa due anni ed arriva la seconda collaborazione: in questo caso i nano-corpi saranno impiegati per il trattamento di malattie infiammatorie, con particolare riguardo verso l’artrite reumatoide. Anche qui, dettagli simili riguardo a pagamenti e diritti.

Terza collaborazione, osteoartrite. Quindici milioni in upfront, spese al 50%, royalties. Siamo nel 2011.

Il 2013 è l’anno della quarta collaborazione, quella in fase di smantellamento. In questo caso Merck finanzia un gruppo di Ablynx che si dedicherà a ricerca e sviluppo di un massimo di 4 candidati nano-corpi in differenti aree terapeutiche. Quattro anni di contratto con l’opzione di estendere la collaborazione di altri due anni e mezzo, quindi prima scadenza naturale nel settembre 2017. Quali siano le aree di interesse (o di scarso interesse, visto come sta andando a finire) non è dato sapere.

Oggi sappiamo che quest’ultima collaborazione, come si dice dalle mie parti, non mangerà il panettone. Ciliegina sulla torta: in una separata nota Merck ha deciso di non continuare lo sviluppo di ALX-0751.

Ablynx a questo punto, considerando il rapporto come concluso, negozierà una cessazione delle partnership e si troverà ad avere 5 programmi di esclusiva proprietà. Nessun obbligo circa la prosecuzione dello sviluppo, di certo nessun futuro pagamento da Merck, relativamente a quei programmi. Bene, male? Più la seconda della prima.

La pipeline di Ablynx non ha certo un punto di forza nei programmi che, ancora per poco, sono targati Merck KGaA, ma le milestones che avrebbero potuto incassare e che mai arriveranno in Belgio hanno indisposto il mercato. Come detto, anche io non sono certo felice, tuttavia ciò che mi ha maggiormente infastidito è stato conoscere i dettagli della tempistica circa la richiesta di approvazione condizionata di caplacizumab. Francamente, avevo capito che sarebbe stata una questione un filino più veloce, quantomeno in Europa.

Io credo che l’accordo fra Pfizer e Merck Serono siglato lo scorso novembre, circa lo sviluppo di un anticorpo anti-PDL1, sia alla base della cessazione del rapporto con Ablynx. Non dico che sia l’unico motivo, chiaramente, ma credo abbia contribuito in modo significativo. Non sapendo quali fossero le aree terapeutiche coinvolte nel deal è difficile fare supposizioni, ma credo di non andare lontano affermando che uno dei candidati fosse in ambito onco/ematologico.

Ho avuto tutto il fine settimana per riflettere su come tutto questo possa impattare sulle sorti del mio investimento ed ho deciso di mantenere inalterata la posizione. Il 2015 sarà un anno denso di eventi ed il tempo per cambiare idea non mancherà. Se avete dei dubbi, credo che elencare le tempistiche illustrate da Moses durante la conferenza possa esservi d’aiuto nel prendere una decisione.

Prima di fare questo però, una breve considerazione sulla cassa. Stando a quanto riportato dalla compagnia, a fine 2014 Ablynx aveva circa 200 milioni di euro in saccoccia. La compagnia stima un burn rate di circa 80 milioni, già conteggiando la dipartita di Merck Serono. Visto i numeri in oggetto ed il relativamente recente finanziamento tramite nuove azioni realizzato lo scorso luglio, il rischio di diluizioni a breve dovrebbe essere scongiurato.

 

Data   Evento
2h15   inizio fase 3 di Caplacizumab
1h17   richiesta approvazione in EU per Caplacizumab
2018   approvazione EU per Caplacizumab
1h18   fine fase 3 per Caplacizumab
03/15   inizio fase 2b ALX-0061 in RA (monoterapia)
03/15   inizio fase 2b ALX-0061 in RA (combo)
2h16   AbbVie deciderà se andare in fase 3 in RA
3q15   Inizio studio ALX-0061 in SLE
1h18   AbbVie deciderà se proseguire in SLE
4q15   fine arruolamento RSV
2015   3 nano-corpi entreranno in clinica
2h15   dati fase 1b in psoriasi nano-corpo Merck Serono
Fonte: Ablynx e stime Officina Biotech

 

Come si evince dalla tabella, il 2015 sarà pregno di eventi, tuttavia le tempistiche riguardo l’approvazioni di Caplacizumab, il nano-corpo anti vWF, sono piuttosto lunghe. Se nella sostanza in Europa sarà possibile arrivare ad avere un responso da EMA senza dover attendere l’esito della fase 3, che servirà solo da conferma, nella pratica l’approvazione eventuale nel nostro continente arriverà solo qualche mese prima di quella americana. Francamente speravo fosse più veloce la pratica.

Ammetto di essere sempre stato scettico circa il programma, ma di aver cambiato idea dopo alcune rassicurazioni ricevute dal CEO (come al solito grazie a Gola Profonda). Nonostante ciò, attribuisco ancora oggi scarso valore a Caplacizumab, a maggior ragione visto i tempi lunghi. Quelli che per me ad oggi sono ancora ottimi motivi per investire in Ablynx riguardano il programma di ALX-0061, soprattutto per quanto concerne l’artrite reumatoide ed il programma con l’altra Merck, quella americana. Per quanto riguarda AbbVie tutto ruota attorno al 2016, quando la società che nel 2018 perderà la copertura brevettuale di Humira deciderà se ALX-0061 sarà meritevole di proseguire l’iter verso la fase 3. L’evento, qualora si verificasse, comporterà anche il pagamento di una milestone.

Altri pagamento potrebbero invece giungere nel 2015, sia nel quadro di nuovi accordi, che per l’inizio della sperimentazione clinica di 3 nuovi nano-corpi.

Tutto questo, a mio modo di vedere, compensa ampiamente la decisione di Merck Serono. L’amaro in bocca per Caplacizumab mi rimane, tuttavia.

Vi ho detto che avevo più di qualche perplessità riguardo il programma. In buona sostanza erano due i punti sui quali continuavo ad interrogarmi:

  1. ha senso insistere su una indicazione quando non si riesce nemmeno ad arruolare i pazienti per concludere la fase 2?
  2. ha senso insistere su un target che già in passato ha dato più problemi che benefici?

La prima domanda ha trovato una risposta che mi ha soddisfatto: le prime manifestazione della malattia comportano il fatto che il paziente giunga in ospedale in stato di incoscienza, quindi impossibilitato anche solo a firmare il consenso per far parte del trial. La problematica è meno presente nei soggetti che manifestano ricadute, poiché sono generalmente coscienti o hanno già il modulo firmato. Per rendere più accessibile al paziente l’arruolamento nel futuro trial poi, Ablynx modificherà i criteri di inclusione in modo da semplificare lo screening dei pazienti. In questo modo, anche con presidi ridotti (come tipicamente avviene durante i weekend) sarà possibile esaminare i soggetti per determinare se soddisfano i criteri del disegno dello studio.

Sulla seconda questione Moses non si è sbilanciato, poiché non aveva gli elementi necessari per fornire una spiegazione coerente. La mia domanda nasceva dalla passata e funesta esperienza di Archemix con un farmaco simile (anche se non si trattava di un nano-corpo) a Caplacizumab. Se non avete notizie dopo il 2009 riguardo ad ARC-1799, anticorpo diretto al fattore von Willebrand (vWF), ossia lo stesso target di Caplacizumab, è perché la sua fine è stata ingloriosa. Nel 2010 Baxter ha acquistato Archemix, ma ARC-1779 è stato spedito nel paradiso dei farmaci. Secondo Moses il problema riguardava la metodologia di somministrazione ed alcuni eventi avversi. Da questo punto di vista Capla sembra in vantaggio, rispetto alla concorrenza, per quanto visto in TITAN. Ablynx non esclude di poter trovare un partner per il farmaco, ma potrebbe anche tentare la strada della commercializzazione da sola. Il mercato si aggirerebbe sui 300/400 milioni di euro, quindi, se così fosse, un discreto bacino a cui attingere.

A questo punto, immagino sia solo una questione di attesa.