Il biotech non conosce la crisi. Con una performance in borsa del +21% da inizio anno il comparto dimostra di godere di buona salute, ma le biotecnologie non rappresentano soltanto un settore economico strategico per l’Italia e per i Paesi avanzati in genere, bensì risultano l’aspetto più applicativo delle Scienze della Vita: ossia come i processi biologici possano essere utilizzati per risolvere i problemi e migliorare la qualità della vita.
Per far incontrare il mondo della ricerca universitaria nel settore delle biotecnologie con altre realtà sia di ricerca che economiche nazionali e internazionali si svolgerà a Varese dal 27 al 29 giugno 2012, l’Undicesimo Congresso Nazionale delle Biotecnologie (CNBXI), organizzato dall’Università dell’Insubria e dal Consorzio Interuniversitario delle Biotecnologie (CIB), diretto dal professor Maurizio Cocucci. Coordinatore dell’evento è il professor Loredano Pollegioni del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Insubria di Varese.
Il convegno, il più grande e importante del settore a livello nazionale, è organizzato dal CIB a cadenza biennale: a questa edizione partecipano oltre 200 ricercatori provenienti dai più importanti laboratori accademici e industriali impegnati in Italia nel settore biotecnologico e dieci relatori internazionali.
«Le biotecnologie si pongono per loro natura come crocevia tra mondo della ricerca universitaria, dell’industria e dell’economia – spiega il professor Pollegioni – e rappresentano uno dei settori più attivi e fertili in termini di Innovazione e Sviluppo – come ricordato anche in un recente articolo del Corriere della Sera dal titolo emblematico “Il biotech cura la Borsa”. Infatti l’indice settoriale da inizio anno ha guadagnato il 21% e non sembra sentire la crisi».
I lavori si apriranno mercoledì 27 giugno 2012 alle 14.30, con la cerimonia di apertura nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria, in via Ravasi 2 a Varese e proseguiranno nei giorni 28 e 29 giugno presso il centro Congressi ATAHotel di Varese. Gli interventi in programma offriranno ai partecipanti un’ampia panoramica sullo stato dell’arte della ricerca nei diversi settori di applicazione delle biotecnologie. In particolare, nei tre giorni di lavori, il settore delle biotecnologie mediche (o red biotech) presenterà gli avanzamenti nella scoperta di nuovi farmaci (sia di sintesi che basati su prodotti naturali) e vaccini, con particolare attenzione verso quella che sarà la “terapia personalizzata” basata sulle diversità genetiche di ogni individuo.
Importanti risultati saranno presentati anche nel settore delle biotecnologie ambientali e agrarie (green biotech)particolarmente rispetto alla produzione di alimenti ed “energia pulita” attraverso sistemi biocompatibili, nel settore delle nanobiotecnologie (in particolare sulla nanotossicologia e lo sviluppo di nuovi nanomateriali e loro applicazioni) e nel settore delle biotecnologie industriali (white biotech) impegnate nella sostituzione di processi produttivi tradizionali inquinanti ed energeticamente onerosi con processi ambientalmente sostenibili ed economici.
«L’organizzazione nel nostro territorio di un evento di tale portata sottolinea la vocazione biotecnologica della Regione Lombardia e dell’area varesina e rappresenta una grossa opportunità per Varese e il suo territorio,come dimostrano anche il patrocinio del Comune e della Provincia di Varese, e al tempo stesso la scelta di Varese come sede del Congresso è anche un riconoscimento all’eccellenza della ricerca svolta dall’Università dell’Insubria nel settore delle biotecnologie, che vede impegnati il Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita, il Centro di Ricerca in Biotecnologie per la Salute Umana e, in particolare, “The Protein Factory”, il centro interuniversitario di biotecnologie proteiche nato nel 2009 da un’iniziativa congiunta tra l’Università dell’Insubria, il Politecnico di Milano, e l’Istituto di Chimica del Riconoscimento Molecolare CNR di Milano.»
Nel corso del congresso ci sarà spazio anche per un workshop, aperto a tutti i partecipanti, in cui saranno presentati i risultati del progetto VATUB. Il progetto, cofinanziato dalla Regione Lombardia, ha l’obiettivo di mettere a punto un nuovo vaccino antitubercolosi, e vede la partecipazione dell’Università dell’Insubria e delle Università di Milano e Pavia.
Da sottolineare, come da tradizione del CIB, il forte impegno degli organizzatori a favore dei giovani: 31 borse di studio, che prevedono il rimborso delle spese di iscrizione e alloggio, sono state messe a disposizione di giovani ricercatori provenienti da tutta Italia, il Premio CIB, di 2000 €, sarà assegnato al miglior lavoro di un giovane ricercatore e oltre 20 giovani sono stati selezionati per presentazioni orali. Analogamente l’Università dell’Insubria ha sponsorizzato la partecipazione di 16 dottorandi di ricerca e ha permesso a un nutrito gruppo di studenti in biotecnologie di partecipare ai lavori.