Anthera Pharmaceuticals ($ANTH) ha pensato bene di regalarci non uno, ma ben due appuntamenti per marzo. Troppa grazia. La prima settimana di marzo toccherà alla fase 2b di blisibimod in pazienti affetti da Lupus, la seconda settimana invece sarà dedicata al trial VISTA 16 che vede varespladib impegnato a combattere la sindrome coronarica acuta.

Oh, trattandosi di lupus, non potevo non infilare il tanto odiato dottor House nel discorso, così facendo ieri una simpatica ragazza di nome Stacey mi ha inviato un link per spiegarmi cos’è il lupus. Mi è stato subito chiaro che la mia ossessione per il dannato dottor House non è condivisa dal resto del mondo, così avevo deciso di non mettere l’immagine del fetente in testa all’articolo di oggi. Poi però mi sono ricordato il proverbio che dice: contento te, contenti tutti… ed io sono contento se la metto. Ok, forse non si tratta di un proverbio…

Di varespladib mi occuperò, probabilmente, settimana prossima, oggi concentriamoci sul lupus.

Di Anthera avevo già parlato ai tempi della chiusura dell’arruolamento del PEARL-SC, lo studio sul Lupus Eritematoso Sistemico(SLE) e, visto che le giornate si allungano a differenza della mia voglia di scrivere, copio incollo direttamente dal mio vecchio articolo, questo:

Un paio di giorni fa Anthera Pharmaceuticals (ANTH) ha annunciato di aver completato l’arruolamento della fase 2b chiamata PEARL-SC. Lo studio randomizzato e doppio cieco da 540 pazienti servirà per valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia di blisibimod in pazienti affetti da SLE, Lupus eritematoso sistemico. ANTH ha chiesto a FDA di variare il protocollo del trial in relazione all’endpoint primario, proponendo la variazione di punteggio SELENA SLEDAI maggiore di 5 punti mentre la parte riguardante il definire la proporzione di soggetti con una nuova riacutizzazione di lupus (BILAG A o B) rimane invariata.

Altra cosa interessante proposta a FDA è quella di condurre un’analisi ad interim dopo le 24 settimane di trattamento del 350° paziente arruolato per verificare l’efficacia e la possibilità, una volta raggiunto un obbiettivo prestabilito, di fermare il trial per permettere agli altri pazienti del braccio di controllo di poter usufruire del farmaco di ANTH.

Era lo scorso ottobre, l’inverno era alle porte a Anthera capitalizzava meno di 300M$ ora siamo quasi in primavera e $ANTH capitalizza 300M$.

Guardiamo con attenzione ai paragrafi che ho riportato, in particolar modo dove ho usato il grassetto. Quanto bene deve andare il trial per essere fermato a causa dell’efficacia incontrovertibile del farmaco? Considerando che la richiesta di alzare a 5 punti il punteggio di miglioramento necessario per raggiungere l’obiettivo significa mirare in alto, molto più in alto di quanto la prudenza consigli, le possibilità che riescano nell’intento sono scarse, quasi inesistenti, si parla di un p-value di 0,0108. E allora perché chiedere formalmente a FDA di cambiare l’endpoint?

Nessun farmaco in sviluppo per SLE si è posto un obiettivo così ambizioso, che io sappia. Benlysta di Human Genome Science ($HGSI), unico farmaco approvato per SLE negli ultimi 50 anni, si fermava ad un miglioramento di 4 punti.

Ok, 50 anni son passati ed un solo farmaco è stato approvato espressamente per il Lupus, Benlysta. Il rituximab è stato ed è tuttora impiegato anche se alcuni eventi avversi fanno storcere il naso. In comune i due farmaci hanno il fatto di agire sulle cellule B, e che agire in questa maniera sia un beneficio per il trattamento dei pazienti è ormai assodato. Blisibimod ovviamente non fa eccezione, essendo un antagonista del BAFF (B cell activating factor) come Benlysta, forse anche più potente.

A dicembre Anthera ha diffuso un comunicato nel quale affermava di aver rilevato una diminuzione statisticamente significativa di cellule B dopo la somministrazione di blisibimod. L’aumento di tali cellule è legato ad un aumento del rischio di attività della malattia in pazienti affetti da lupus. Benché i dati relativi all’endpoint primario siano rimasti sconosciuti sia all’azienda che a noi, possiamo se non altro dire che qualche segno di attività c’è. Blisibimod rispetto a Benlysta ha uno spettro di azione maggiore, vista la capacità di inibire anche la forma di BAFF legata alla membrana dei linfociti, quindi rispetto ad un meccanismo di azione consolidato (ed approvato da FDA) abbiamo un maggior capacità di inibizione, che non è detto si traduca in risultati migliori, ma male non fa.

Vogliamo aggiungere un tocco di suspence alla questione? Il management di Anthera in occasione della PR di dicembre in merito alla questione dell’abbassamento del livello delle cellule B commentò dicendo che qui dati uniti a quelli dell’endpoint primario del PEARL SC avrebbero concorso al disegno di una fase 3 che avrebbe tracciato un solco fra il loro farmaco e gli altri BAFF inibitori per il trattamento del SLE (giusto per non fare nomi).

Non che significhi qualcosa, ma su www.clinicaltrials.gov è già registrata una fase 3 chiamata CHABLIS-SC…