Ieri mi è capitato di leggere un articolo dell’ottimo Derek Lowe nel suo blog “In the Pipeline” che ci ha riportato indietro nel tempo, nell’era dell’ottimismo sfrenato e dell’euforia paradossa.

Una decina di anni fa Mark Levin, CEO di Millennium decantava la capacità della sua casa farmaceutica di poter generare uno o addirittura due farmaci all’anno in grado di raggiungere il mercato. Oggi sappiamo che Millennium è la divisione oncologica di Takeda, sappiamo che ha un sito stilosissimo ma per quel che riguarda la previsione di Levin, nulla di fatto.

Ma allora tutto sembrava possibile, nuovi scenari si aprivano, le compagnie farmaceutiche non si ponevano limiti. Oggi è esattamente il contrario. Ieri, altra giornata di sangue, pessimismo e paura. Acur, son due giorni che fa segnare rialzi a due cifre.

Prima di lasciare i favolosi anni doppiozero, una chicca.  Lowe riporta uno stralcio di un articolo di Adam Feuerstein dell’epoca. Si, c’era già ed io ho la foto, posso raccontarvi com’era, guardate. E’ comprensibile che perdendo i capelli si sia inacidito, non trovate?

Adam Feuerstein dieci anni fa, questa è la foto del tesserino che esibiva tutte le mattine arrivando alla redazione di The Street. Dal vivo era ancora più cotonato.

Dicevo di ACUR, è salita per due sedute con cifre importanti. Per chi volesse sapere di più sul farmaco, basta cliccare qui, se invece volete la versione short continuate a leggere qui sotto.

FDA ha approvato Acurox, oggi conosciuto come Oxecta od un nome di equipollente stupidità a giugno. Il farmaco è una versione di ossicodone studiata per renderne l’abuso più difficoltoso ed ha avuto un iter travagliato prima del si finale, essendo già stato oggetto di una CRL piuttosto pesante. FDA aveva accolto il suggerimento di un Advisory Committee di proporre ad ACUR la ripresentazione del farmaco senza una sua componente, la niacina (serviva per scoraggiare gli sniffatori) mantenendo le altre caratteristiche deterrenti. Detto così sembra poco, ma la mancanza di quella componente rendeva di fatto il farmaco non idonea alla dicitura alla quale più ambiva, quella di essere un deterrente verso l’abuso di farmaci.

Il 27 settembre ACUR annuncia di aver ottenuto il brevetto per la propria tecnologia di polimerizzazione applicabile a qualsiasi formulazione acquosa di farmaci, per prevenirne l’abuso. In poche parole, con la tecnologia AVERSION (il nome di questa tecnica) si impedisce al tossico di sciogliere ed iniettarsi il farmaco in vena.

Il titolo però è schizzato solo il 30 settembre, passando dai 3$ ai 3,5 in giornata e ieri ha realizzato ancora un rialzo a due cifre ripiegando nel finale chiudendo a 3,67$ con la notizia della nomina di J. Bradley Rivet come vice presidente della sezione marketing che fa il paio con la nomina del nuovo CEO a luglio.

ACUR capitalizza meno di 170M$ ed il problema dell’abuso di ossicodone (come di altri farmaci) negli USA ha un impatto devastante sulla criminalità e sulle spese sanitarie. Considerando questo ed il fatto che la crisi di agosto sembra non aver fatto eccessiva presa (sta a +20% dal 1° agosto ad oggi ed è sostanzialmente invariata se leviamo il rialzo degli ultimi giorni, come se nulla fosse successo) ACUR sembra una scommessa interessante. Magari approfittando di qualche piccolo scivolone.