Johnson & Johnson rischia seriamente di aver messo le mani su uno dei farmaci più promettenti in ambito oncologico degli ultimi anni. Mi sembra di averlo già scritto in passato. Ah, certo, allora parlavo di PC 32765, BTK inibitore di Pharmacyclics (PCYC), oggi invece mi riferisco a Daratumumab di Genmab. Ok, leggete questo blog da abbastanza tempo per sapere che se il nome del farmaco finisce in -mab, stiamo parlando al 99% di un monoclonal antibody, ossia di un anticorpo monoclonale.
L’accordo in questione risale a qualche giorno fa:
– Genmab licenses daratumumab to Janssen Biotech, Inc., one of the Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson
– $55 million upfront payment to Genmab
– Johnson & Johnson Development Corporation invests DKK 475 million (approx. $80 million) in new Genmab shares
– Total potential agreement value including upfront payment, equity investment and milestones in excess of $1.1 billion.
Abbiamo quindi 55 milioni di dollari subito, un impegno concreto di 80 milioni in nuove azioni Genmab ed un valore complessivo dell’accordo che potrebbe raggiungere 1,1 miliardi di dollari. Non male direi.
Dicevo prima che ricorda molto l’accordo stipulato con Pharmacyclics (PCYC) riguardo Ibrutinib del quale avevo parlato in un vecchio articolo, accordo che ha fruttato, assieme ai continui dati positivi sul farmaco, un guadagno del 350% dal giorno della stipula ad oggi, nonostante si partisse da una già elevata capitalizzazione della società, oggi arrivata a 4,6 miliardi di dollari.
Ora, vediamo se questo articolo riuscirà a portare fortuna agli azionisti di Morphosys. Nell’articolo precedentemente citato su Pharmacyclics, citavo anche altre compagnie come estremamente interessanti in otica acquisizione/partnership, una era Micromet (MITI) e l’altra Avila.
Tutte e due le aziende sarebbero poi state acquistate da li a poco (potete leggere di Micromet qui e di Avila qui) rispettivamente da Amgen e da Celgene.
Ora ci riprovo. Vediamo se qualcuno si compra Morphosys!
CD38, una strada promettente e poco battuta.
Daratumumab è un anticorpo monoclonale (HuMax®-CD38) anti CD38, diretto cioè verso la glicoproteina CD38, espressa in modo elevato in diverse patologie come il mieloma multiplo ed altre forme tumorali quali leucemie e linfomi. Non ci scostiamo molto dai farmaci di cui si parlava prima, Ibrutinib di Pharmacyclics/Johnson & Johnson, Blinatumomab di Micromet/Amgen e AVL292 di Avila/Celgene.
Johnson & Johnson si ritrova quindi con un potenziale nel settore ematologico notevole, avendo sia il Bruton TK inibitore e l’anticorpo monoclonale che, presumibilmente, potrebbero essere anche impiegati in combinazione.
Daratumumab ha finora dimostrato di essere altamente efficace, attirando l’attenzione di molte compagnie, fino all’accordo del quale sto parlando oggi.
In che modo entra Morphosys in tutto questo?
Ovviamente, anche la tedesca Mrphosys ha un anticorpo anti CD38, MOR 202, sviluppato attraverso la piattaforma HuCAL che sta per fornire i primi risultati in sperimentazioni cliniche.
A livello preclinico, su modelli murini, MOR202 ha mostrato notevoli benefici in termini di sopravvivenza globale, persino superiori a Velcade nelle stesse condizioni. Rispetto a Daratumumab sembra agire con minor varietà di meccanismi (il farmaco di Genmab agisce sia via CDC complement-dependent cytotoxicity sia via ADCC, antibody-dependent cell-mediated cytotoxicity… e non solo), ostacolo che può essere aggirato attraverso un regime di combinazione con altri farmaci come Velcade e Revlimid.
Il farmaco di Morphosys si trova ora in fase 1/2 nel trattamento del mieloma multiplo recidivo/refrattario che ha l’obiettivo di stabilire la massima dose tollerata del farmaco, il profilo di sicurezza mentre fra gli endpoint secondari troviamo anche il tasso di risposta al trattamento sia in monoterapia che in combinazione. Questi i bracci previsti:
Arms | Assigned Interventions |
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Experimental: Phase I Dose escalation | Drug: MOR03087
Intravenous infusion of MOR03087 for up to 2 cycles
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Experimental: Phase IIa Monotherapy extension | Drug: MOR03087
Intravenous infusion of MOR03087 for up to 4 cycles
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Experimental: Phase Ib MOR03087 combined with bortezomib | Drug: MOR03087, Bortezomib, Dexamethasone
Intravenous infusion of MOR03087 in combination with intravenous injection of bortezomib (and if applicable, addition of dexamethasone)
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Experimental: Phase Ib MOR03087 combined with lenalidomide | Drug: MOR03087, Lenalidomide, Dexamethasone
Intravenous infusion of MOR03087 in combination with oral lenalidomide and dexamethasone
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Morphosys ha un numero sterminato di farmaci in fase di sperimentazione e ricerca preclinica. Novartis, OncoMed, Bayer, Roche, Janssen, Pfizer e Boehringer Ingelheim sono, fra le altre, le aziende con le quali porta avanti la sperimentazione dei suoi farmaci, sia attraverso accordi di sviluppo congiunti che di licenza. Risulta chiaro che con tanti partner diversi e di quello spessore, l’ipotesi che qualcuno compri baracca e burattini è difficile da immaginare, ma un accordo simile a quello di Daratumumab potrebbe essere fattibile anche prima di attendere risultati definitivi. La fase 1/2 di MOR 202 è open label, il che significa che i dati sono disponibili ed analizzabili anche prima della fine del 2014, data entro la quale si presume lo studio completato e già nel prossimo anno inizieremo ad avere i dati della fase di dosaggio scalare del farmaco.
Ovviamente l’interesse ed i dati generati da Daratumumab non si rispecchiano automaticamente in MOR 202, servono conferme, tuttavia capita spesso che il mercato premi di riflesso compagnie che sviluppano farmaci con modelli d’azione simili a quelli di successo in un preciso momento, caso che vediamo davanti ad i nostri monitor in questi mesi è quelli di Infinity Pharmaceuticals e del suo PI3k inibitore, considerato in prossimo CAL101.
In questo ristretto campo c’è un altro anti CD38 da tenere d’occhio (anche tutti e due le pupille, a dire il vero) ed è SAR650984 di Immunogen, ma per il momento mi fermo qui. Anche perché in questo caso un partner importante c’è già…