Già dall’inizio del nuovo millennio i recettori mGluR5 sono stati indicati come un promettente bersaglio per trattare i probemi motori legati al morbo di Parkinson in modelli animali. Pochi mesi fa però, Addex ha contribuito a portare un raggio di speranza ai malati, fornendo il resoconto di un piccolo trial su veri pazienti.
La quotazione di Addex è schizzata ed il prossimo passo potrebbe essere l’annuncio di un partner. Nel qual caso, la questione sarebbe parecchio interessante.
Date uno sguardo al grafico. La fase 2a di dipraglurant (ADX48621) ha fatto fare il botto alla quotazione del titolo, in parte per i dati incoraggianti, in parte perché potrebbero gettare le basi di una partnership con una grossa compagnia.
Vediamo di che si tratta.
Il trattamento della malattia di Parkinson viene condotto in grande misura attraverso farmaci generici, fra i quali abbiamo anche levodopa (l-DOPA), farmaco efficace ma con effetti collaterali che rendono necessaria una terapia di supporto. Quattro americani su 5 che fanno uso del farmaco da molto tempo soffrono di discinesia, cioè di movimenti muscolari involontari e incontrollabili.
Dipraglurant (ADX48621) si è dimostrato sicuro e ben tollerato in pazienti affetti da Parkinson e discinesia associata all’uso di levodopa. La fase 2a è stata condotta con braccio di controllo su 76 pazienti e nel braccio attivo il farmaco è stato somministrato in due dosaggi. Uno degli endpoint secondari esplorativi era la riduzione della LID (levodopa induced dyskinesia), misurata attraverso un test all’inizio dello studio (prima della randomizzazione), al primo giorno di trattamento ed al 28°, al termine dello studio. Il farmaco ha mostrato di produrre effetti migliorativi in misura statisticamente significativa fin da subito, senza interferire con l’efficacia di levodopa, garantendo (se gli ulteriori studi necessari lo confermeranno) un notevole beneficio per i malati di Parkinson.
La notizia più importante relativa allo studio, tuttavia, riguarda la tollerabilità del farmaco. Dipraglurant (ADX48621) ha un profilo migliorabile, ma nettamente migliore del suo predecessore ADX10059, col quale condivide lo stesso meccanismo di azione. Anzi, sarebbe meglio scrivere condivideva, visto che il programma di sviluppo è stato terminato diversi anni fa. Dipraglurant potrebbe venir testato anche a dosaggi inferiori, per superare ancor meglio il test della tollerabilità, ma non è chiaro come questo possa influire sull’efficacia, per poi procedere ad una fase 3 registrativa col dosaggio migliore.
Parkinson e LID, esigenza medica insoddisfatta.
Che io sappia, FDA non ha approvato nessuna terapia specifica per pazienti con parkinson e discinesia indotta da levodopa. Le opzioni sono di tipo chirurgico e legate alla riduzione del dosaggio di levodopa, limitandone l’efficacia. Dipraglurant è un farmaco assumibile oralmente destinato ad un mercato con scarsa concorrenza e questa accoppiata è sempre da tenere in grande considerazione.
Novartis ha un farmaco con un simile meccanismo in fase 2, AFQ056, a conferma del fatto che il bersaglio possa essere quello giusto.
I dati della fase 2a indicano che il farmaco è ben tollerato ed efficace fin da subito. Unico neo la risposta alla fine del trattamento, al giorno 28, che mostra comunque un beneficio nei pazienti trattati col farmaco di Addex, ma non in modo statisticamente significativo, a causa di una risposta elevata del gruppo placebo.
Dipraglurant ha mostrato fortissimi segnali in questo studio, che ha di sicuro bisogno di conferme, sia per quanto riguarda l’efficacia che per la durata dei benefici.
Bene per Addex e per chi soffre di Parkinson. Adesso però serve un partner.
http://finanzanostop.borse.it/2012/06/26/alert-biotech-morbo-di-parkinson-ansia-depressione-e-schizofrenia-adesso-tocca-a-addex-therapeutics-addxf/
Kudos a Fabio che via mail mi faceva notare che l’immagine di Wall Street stona con Addex… ma è quotata anche li…