Ah, se volete continuare a leggere questo articolo vi dico solo due cose prima.
In primo luogo, se vi venisse in mente di chiedervelo, si, può essere che sia caduto dal seggiolone da piccolo e che questo mi porti a trovare dei titoli anche per i singoli paragrafi che farebbero inorridire anche i peggiori analfabeti. Sto peggiorando, prima mi limitavo ai titoli degli articoli.
In secondo luogo, si parla di cabozantinib, di Exelixis e di anche di ASCO: argomenti che torneranno spesso ad infestare questo blog nei prossimi giorni, quindi prendete questo articolo come una sorta di allenamento psicologico. Oh, se siete “Cabo-scettici”, lasciate perdere…
EXEL, cosa aspettarci ad ASCO.
Dalla conference call di Exelixis (EXEL), alcune parole di M.Morrissey sulla presenza di Cabozantinib ad ASCO:
Cabo will be featured in four oral presentations for data from first, the MTC EXAM trial. In addition, the prostate cancer non-randomized expansion cohorts, the liver cancer cohorts and the RCC cohort. We’ll also have four posted discussion for breast cancer below those prostate cancer IST […], melanoma and non-small cell lung cancer, and then finally a poster presentation for differentiated thyroid cancer. These presentations should provide additional support for cabo’s unique activity profile across a wide variety of tumor indications, and we believe that they will help to drive further interest in cabo as an important new cancer therapy.
As we have in past years, we’ll also host an investor briefing at ASCO. This briefing will be an opportunity for some of our clinical investigators and members of the Exelixis clinical team to provide context on the data presented at the conference and discuss our plans for cabo going forward.
Speakers will includes Doctors Jose Baselga, from Massachusetts General, Phil Kantoff from Dana-Farbaer, Matthew Smith from Massachusetts General, Karim Fizazi from IGR in Paris, Patrick Schoffski from University of Leuven, Steve Sherman from MD Anderson and Dan George from Duke.
The briefing is scheduled from Monday evening, June 4 at 6.30PM and will be available via webcast at exelixis.com.
Questo il programma per Cabo ad ASCO, quindi. Nove abstract, 4 sono presentazioni orali che includono i dati della fase 3 EXAM, della fase NRE nel carcinoma alla prostata, del cancro al fegato ed ai reni. Quattro discussioni riguardo al cancro alla prostata (con dosaggio di Cabo inferiore, parecchio interessante), cancro al seno, melanoma e tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC). Per concludere, poster riguardante l’impiego in diverse forme di cancro alla tiroide.
A che punto stiamo con Cabo?
EXEL divide lo sviluppo di Cabozantinib in 3 compartimenti ai quali io darò dei titoli stupidi, non dite che non vi avevo avvisato:
- Lo chiameremo… “gli affari di famiglia”, ossia le questioni da gestire in prima persona.
- uhm… diciamo “i bravi ragazzi”, i trial sponsorizzati da altri investigatori.
- questa è difficile… “le relazioni pericolose”, gli studi sponsorizzati dal National Cancer Institute (NCI) attraverso acronimi assurdi quali CRADA e CTEP!
Gli affari di famiglia.
EXEL si sta preparando per presentare la domanda di autorizzazione per Cabozantinib nel trattamento del cancro alla tiroide basandosi sul risultato della fase 3 EXAM. Secondo la compagnia entro la fine del trimestre la NDA sarà presentata, il che potrebbe comportare, se FDA concedesse una priority review, un’approvazione entro la fine dell’anno. Mi pare uno scenario possibile e probabile, vista la carenza di trattamenti disponibili e gli ottimi risultati del trial.
I risultati dell’EXAM, come detto, saranno ampiamente discussi ad ASCO ma la compagnia ha anche accennato al fatto che stanno in questi giorni preparando anche del materiale per la pubblicazione su di una rivista specializzata, il che non fa mai male.
Per quanto riguarda l’impegno nel carcinoma prostatico, vero punto di forza dal punto di vista economico, il programma COMET procede come da copione. Mentre il COMET 2 è partito lo scorso dicembre e si focalizza sul sollievo dal dolore, il COMET 1, che invece si concentrerà sulla benedetta (o maledetta) sopravvivenza, dovrebbe iniziare fra poco, nel 2Q12 a detta di EXEL, giugno mi pare l’ipotesi più probabile.
Abbiamo già 3 appuntamenti interessanti per il trimestre in corso: NDA, inizio fase 3 ed ASCO.
Ho detto che il cancro alla prostata è il mercato più redditizio a cui aspira Cabozantinib e lo sta approcciando con una manovra piuttosto inconsueta, da molti bistrattata, che di sicuro non ha aiutato la quotazione del titolo. Ne ho parlato spesso in passato e oggi non voglio scendere nei dettagli, ma solo fornire indicazione sullo stato di avanzamento dei lavori e la tempistica. Tuttavia una piccola considerazione la vorrei comunque scrivere, poi prendetela come volete. Che i dati sulla sopravvivenza in fase 3 siano necessari, è palese. Se COMET 1 inizierà a giugno, nel giro di un anno tutti i pazienti dovrebbero essere arruolati. Per quella data avremo già i dati di OS dei trial in corso? Certo che si. Avremo Cabozantinib approvato? Molto probabile. Usare Cabozantinib off label? Non mi sembra tanto insensato…
I bravi ragazzi.
Matthew Smith, sempre cancro alla prostata, sempre Cabozantinib ma dosaggio inferiore. Lo scopo? Provare che la stessa efficacia può essere raggiunta con minori effetti collaterali, uno dei punti su cui i “cabo-scettici” puntano maggiormente. L’utilità è anche quella di poter sperimentare in combinazione Cabozantinib con altri farmaci nel carcinoma alla prostata resistente a castrazione e, anche qui, si potrebbe inserire il discorso dell’utilizzo off label…
Una nuova fase 2 è stata recentemente iniziata in pazienti Chemo-naïve, cioè non trattati con chemioterapia e oltre alla combo con docetaxel, altre ancora verranno, a cominciare dalla già annunciata con Zytiga e docetaxel e con MDV 3100.
Oh, siamo in zona Provenge!
Fuori dal giro del cancro alla prostata ci sono altri studi portati avanti indipendentemente, una fase 2 in pazienti con cancro al seno e metastasi ossee, uno nei confronti del tumore neuroendocrino al pancreas e nel mieloma multiplo recidivo e refrattario, mentre una fase 2 in pazienti con tumori solidi e metastasi ossee inizierà fra qualche mese.
Le relazioni pericolose.
Terzo aspetto, gli studi del NCI. Si parte da una lista di 13 possibili trial fra i quali diverse fasi 2 randomizzate con braccio di controllo che vedranno interessati il carcinoma epatocellulare, cancro ovarico, renale e NSCLC.
Ve li giro nello stesso modo con cui loro li hanno illustrati in conference call, in modo breve e senza fronzoli. Si comincia con una fase 2 che vedrà Cabo comparato a sunitinib in pazienti con carcinoma renale metastatico in prima linea. Si procede poi con Cabozantinib vs placebo in pazienti con carcinoma epatocellulare (HCC) su pazienti precedentemente trattati con sorafenib. Una terza fase 2 vedrà cabozantinib sia come agente singolo che in combinazione con erlotinib, al secolo tarceva, contro il solo erlotinib in pazienti con NSCLC ed EGFR non mutato. Quarta fase 2 cabozantinib contro paclitaxel in pazienti con carcinoma ovarico resistente al platino o refrattario al trattamento.
Non male se pensiamo che le altre fasi 2 riguarderanno altri tumori della tiroide (che potrebbero espandere l’impiego del farmaco dopo l’approvazione, ancora off label…), melanoma del bulbo oculare, NSCLC con mutazione EGFR che non abbiano tratto beneficio da Tarceva, sarcoma, tumore dell’endometrio e della vescica.
In fase 1 poi oltre all’immancabile cancro alla prostata ci sarà uno studio molto interessante che vedrà il farmaco impiegato in combinazione con vemurafenib, cioè Zelboraf, in pazienti con melanoma BRAF positivo ed uno studio per verificare la sicurezza e la farmacocinetica di cabo in pazienti pediatrici con neoplasie. Lo studio con Zelboraf potrebbe riservare più di qualche sorpresa se, come sperano in Exelixis (EXEL), l’effetto di Cabozantinib come MET inibitore possa aiutare a superare la resistenza che in certi casi viene a crearsi nei confronti di zelboraf.
Parecchia carne al fuoco quindi per un solo farmaco, che aspira ad un mercato vastissimo e che per ogni studio condotto dal NCI pagherà solo 20,000$ all’anno.