Altre giornate di passione per il settore, giornate delle quali non si sentiva il bisogno ma che fanno parte del gioco, visto quanto si è corso. La bolla tuttavia, nel caso ve lo stiate chiedendo, non è scoppiata. Ribadisco quanto vi ho detto settimana scorsa, questa è una pesante correzione, ma si è visto di peggio in tempi recenti. Non fatevi ingannare: il terremoto del settore ancora deve verificarsi. Bene, dopo avervi rassicurato a dovere, vediamo di capire dove stiamo e dove dobbiamo andare.

Celgene (CELG) prima che iniziasse la primavera quotava 151$, ora sta a 143$. Poco impressionante come calo e comunque sempre meglio dell’intero indice. Nella tabella qui sotto ho messo le performance di alcune compagnie che hanno fatto meglio, anche se nella maggior parte dei casi sarebbe il caso di dire meno peggio, dell’IBB:

Se ci limitiamo ad osservare le Big, balza subito all’occhio che tutte quelle che ho preso in considerazione hanno fatto meglio dell’indice dal 20 marzo a ieri. Si vede meglio qui:

Le celle rosse sono relative alle aziende più capitalizzate, l’ultima colonna è quella delle performance, a cominciare da quella del Nasdaq Biotechnology Index (NBI). Delle 24 compagnie che hanno superato l’indice, 8 sono Big Pharma. Se escludiamo casi particolari come quelli di Endocyte (ECYT) e Mannkind (MNKD), le cui salite sono dovute ad episodi specifici, chi ha risentito meno della crisi aveva una capitalizzazione elevata. Quattro aziende su 6 (sempre escludendo Endocyte (ECYT) e Mannkind (MNKD) fra quelle che hanno un saldo positivo dal 20 marzo ad oggi sono Big. Sapete quante Big, fra le aziende incluse nel mio paniere quasi totalmente onco/ematologico, hanno fatto peggio dell’indice? Nessuna.

Sempre escludendo le due sopracitate biotech, la media delle capitalizzazioni è di 45B$ per chi sta sopra la linea di galleggiamento del NBI, di 1,1B$ per chi sta in apnea. Vediamo dunque come sono andate queste Big:

Ho messo 3 linee verticali di colore verde in 3 momenti che ritengo interessanti. La prima a sinistra è in corrispondenza del 20 gennaio, la seconda (centrale) è piazzata ad inizio febbraio mentre l’ultima è in corrispondenza del 20 marzo, ossia l’inizio dell’ultimo storno. La linea blu rappresenta l’andamento di Amgen, l’arancione è Celgene, il viola per Bristol-Myers Squibb, la linea rossa è quella di Johnson & Johnson.  A voler guardare l’andamento di questi titoli, lo storno sarebbe da retrodatare di un paio di mesi, visto che dal 20 gennaio (giorno più, giorno meno) il terreno sembra esser mancato sotto i loro piedi. E’ solo ad inizio febbraio che le sorti sembrano invertirsi, anche se non per tutti poi è andata così. Eppure anche Celgene, la peggiore nel grafico, ha fatto meglio dell’indice. 

Vediamo in quei periodi come si comportava l’IBB, tenendo proprio Celgene come riferimento:

La riga verde rappresenta la data dello storno che abbiamo osservato nel grafico precedente, quella arancione è il momento della ripresa, quella rossa rappresenta l’ultima correzione.

L’idea che mi sono fatto osservando questi dati è che se sfiducia c’è stata nel settore, a dispetto di quanto ci è stato ed ancora oggi ci viene raccontato, il ritorno all’ottimismo nel settore passa prima dalle Big, poi dalle small. Queste ultime, nel frattempo, si trovano a prezzi decisamente invitanti che possono essere impiegati come base per un ingresso, dopo le opportune valutazioni sulle pipeline.

Tenere la mente salda in questo momento è complicato, ma l’ultima cosa che serve è farsi prendere dal panico. Nessuno può garantire che il peggio sia passato e che da qui in poi torni tutto ad essere a tinte pastello. Le banche, gli analisti e tutti quelli che lucrano sul settore hanno argomentazioni mirabolanti, ma sono di parte.

E’ senza dubbio vero che ci sono delle interessanti occasioni (non solo in USA), però ricordate che nessuno vi costringe ad investire e comunque non voglio far passare il concetto che ora si può acquistare tutto a prezzi stracciati. Come c’era tanta spazzatura prima, tanta ce ne è ancora nel panorama biotech. Solo che ora costa di meno…