Non amo molto occuparmi di medical devices o test diagnostici (se non sono accompagnati da farmaci) e tanto meno amo investire soldi in compagnie che li sviluppano. Ho fatto eccezione in passato in alcuni casi, fra i quali Exact Sciences. Non posso dire di essermi trovato male, anzi, solo che questo rende molto più difficile prendere una posizione ora. Da una parte non amo investire in compagnie che mi hanno già fatto guadagnare molto in passato, dall’altra ai tempi Exact (EXAS) quotava attorno ai 3$ e l’ho vista raddoppiare, ora stiamo sugli 11$ abbondanti. Il primo motivo può essere annoverato nel campo della scaramanzia, il secondo invece ha a che fare con la difficoltà di stimare una capitalizzazione sensata per una compagnia che ha una storia di sviluppo encomiabile ma comincia ad avere una capitalizzazione importante.
Exact sciences (EXAS) sta sviluppando un test non invasivo per individuare precocemente tumori al colon, non in sostituzione della colonscopia, che comunque sarebbe necessaria per confermare l’eventuale responso positivo, ma come ausilio. Questo di per se è il primo aspetto positivo, visto che il business che sta dietro alle colonscopie sarebbe ben difficile da scalfire…
Bene, a marzo avremo i dati principali di DeeP-C, fase 3 registrativa di Cologuard, il test fecale messo a punto dalla compagnia per individuare tumori, anche in fase di sviluppo. Una delle chiavi di questo tipo di strumento sta infatti nella capacità di individuare attraverso l’analisi del DNA delle cellule contenute nelle feci forme pre-tumorali, dato che intervenendo precocemente i tassi di sopravvivenza aumentano in modo esponenziale. Altra chiave di volta è la specificità. Qui il discorso si complica leggermente, ma se ci pensiamo un attimo è una cosa sensata: se i dati positivi vengono comunque controllati attraverso la colonscopia, i negativi ed i falsi positivi sono il limite per ogni tipo di test fecale.
Mi spiego meglio.
Poniamo di dover esaminare 100 campioni e che in 10 casi sia presente un tumore al colon. Un test che confermasse che tutti e 100 i campioni sono a rischio comporterebbe l’individuazione di tutti e 10 i tumori, ma richiederebbe 100 colonscopie. Avremmo quindi 90 falsi positivi. Un test che individuasse 10 possibili tumori, di cui solo 8 però confermati dalla colonscopia, mancherebbe 2 tumori (e questo è decisamente male) e genererebbe due falsi positivi, ossia due persone sane che non avrebbero bisogno di eseguire un test invasivo (e costoso).
Il massimo in questo caso sarebbe un test in grado di individuare solo i 10 casi in cui effettivamente c’è un tumore, senza falsi positivi.
Si parla di sensibilità, cioè di percentuale di possibilità che il test sia positivo nei malati e di specificità, ossia la percentuale di possibilità che sia negativo nei soggetti sani.
Exact Sciences (EXAS) ha riportato ad ottobre i dati relativi a 1003 campioni di pazienti conservati in 36 centri:
The primary purpose of the study was to establish the analytical performance of the test methodology in advance of completion of the Company’s pivotal clinical trial for the test (known as the DeeP-C trial). The study demonstrated 98% sensitivity for cancer. It also demonstrated promising results for detecting the pre-cancers most likely to develop into colon cancer, with 83% sensitivity for high grade dysplasia and 57% for pre-cancer = 1 cm. All sensitivities were reported at a specificity of 90%.
Ora, il 98% di capacità di individuare le forme tumorali è un dato estremamente positivo così come lo è l’83% relativo ala displasia severa . Le forme pre-cancerogene delle dimensioni di 1 cm sono risultate più difficili da individuare ma va anche detto che le dimensioni inferiori corrispondono spesso ad un minor rischio di sviluppare il cancro al colon e che comunque siamo a livelli di percentuale decisamente elevati. Il dato poi è correlati alle dimensioni delle forme ricercate, visto che in presenza di dimensioni maggiori di 3 cm si arriva all’83% di accuratezza.
Exact Sciences (EXAS) valuta il mercato di cologuard in circa 1,2 miliardi di dollari immaginando un tasso di penetrazione del 30%. Sono cifre astronomiche, ovviamente, ma che hanno un senso per un test affidabile.
Esaminiamo i tassi di risposta a cinque anni in base alla precocità della diagnosi.
Le forme pre-tumorali delle dimensioni variabili fra 1 e 3 cm hanno un tasso di sopravvivenza del 100% mentre le forme tumorali precoci, ossia gli stadi I e II della malattia, comportano rispettivamente un tasso del 94% e dell’82%. Sfortunatamente però 6 volte su 10 il tumore viene diagnosticato quando già è in fase avanzata ed i tassi di sopravvivenza in questo caso sono del 67% per lo stadio III e del 12% per il IV.
Ora, ripensando all’accuratezza mostrata dai dati relativi ai 1003 pazienti si può ben capire quanta differenza possa fare un test non invasivo e preciso nel diagnosticare precocemente il tumore in termini di sopravvivenza. Cologuard ha finora sempre mantenuto un tasso di sensibilità e di specificità elevato e, a grandi linee, costante:
Altro elemento importante, ripetendo il test nel tempo sullo stesso soggetto si possono raggiungere livelli di accuratezza straordinariamente elevati.
Se da una parte quindi c’è l’importanza dal punto di vista medico, dall’altra rimane aperta la questione legata all’opportunità di investire. Exact (EXAS) a febbraio presenterà il secondo modulo della richiesta preliminare alla commercializzazione. Exact (EXAS) aveva 118 milioni in cassa alla fine di settembre ed un cash burn rate di circa 43 milioni l’anno.
La tedesca Epigenomics ha, settimana scorsa, presentato il quarto ed ultimo modulo per ottenere il via libera da FDA per il proprio test diagnostico: Epi ProColon.
Se consideriamo i dati più recenti, comprendenti anche uno studio di notevole importanza in quanto a campioni analizzati, giungiamo alla conclusione che i due prodotti non sono comparabili in termini di efficacia.
Epigenomics capitalizza 25 milioni di euro, fate voi il conto al cambio con la valuta americana, Exact sta a quota 740 milioni. Sono quasi sicuro che i dati di DeeP-C saranno positivi ma c’è troppa differenza di capitalizzazione e troppe sono le aspettative per convincermi a fare un ingresso ora.
Dal punto di vista binario tuttavia, visto che almeno un mese ci separa dai dati, potrebbe essere interessante… magari approfittando di qualche scivolone. Va da se che una emissione azionaria ora sarebbe un buon punto di ingresso, ma non penso che la compagnia attuerà ora questa mossa vista la cassa a disposizione. Ci aggiorneremo dopo i dati.
Ah, facilissimo… gode di una certa popolarità anche… anzi, a pensare a qualche ASCO fa… era considerata una delle più promettenti small cap in circolazione… era l’anno di CLDX ai suoi massimi e di SNSS che stava prendendo velocità…
Si certo andrea questi piccoli accordi non giustificano un ingresso sul titolo.
Dopo la bocciatura della precedente NDA l’azienda ci riprova a distanza di quasi un anno e mezzo. Sicuramente dal punto di vista speculativo il titolo sarà uno dei più gettonati nei prossimi mesi.
@Gooser, non proprio un successone direi… 🙂
Da quello che ho letto hanno qualche contratto in spagna e italia, iniziano a vendere nel 2013……
@Gooser… 🙂 … DCTH cerca approvazione sotto 505b2, quindi non è nemmeno un problema, come ALXA e MNKD… sono le fasce termiche… i diagnostici che prima prendono il marchio CE e poi provano con l’approvazione in USA… senza mai aver venduto nulla
Sarebbe anche interessante una tua opinione sul Chemostat di Delcath Systems (DCTH) che cercherà approvazione a Giugno.
Dai non fare quella faccia tanto lo so che i medical devices li ami…..haha