Prima di occuparci di titoli farmaceutici, una considerazione. Se siete fra gli scettici, fra coloro i quali non credono che il 2012 sarà l’ultimo anno nel quale gli esseri umani potranno camminare liberamente su questa terra, fra chi pensa che i Maya potrebbero sbagliare insomma, valutate questo: in Norvegia è panico, manca il burro. Colpa di una nuova dieta ricca di grassi, la cosiddetta Lavkarbo o delle poche piogge che hanno ridotto il foraggio estivo delle mucche, costringendole a produrre meno latte? Io dico che la causa è la fine del mondo che si avvicina. Sta scritto anche nella Bibbia che uno dei segni dell’Apocalisse è la mancanza di burro per fare i biscottini, è verso la fine. Norvegesi, che ve ne farete delle gomme con lo xilitolo se non avete i biscottini?
Ok, visto lo stop mi devo rimettere in pari. Considerando che l’American Society of Hematology (ASH) ha imperversato in questi giorni e che l’evento è secondo solo ad ASCO per impatto sui titoli farmaceutici, il compito non è semplice, quindi in questi giorni mi concentrerò sui titoli che seguo abitualmente e poi vediamo se c’è qualche piacevole sorpresa. Iniziamo con i dati forti, anzi fortissimi della fase 2 di Ponatinib di Ariad (ARIA), il meglio conosciuto trial PACE.
Ponatinib continua a funzionare, dimostrando un profilo di sicurezza in linea con le attese anche nei dati ad interim di questa fase 2. Poco meno della metà dei pazienti valutabili (47%) con leucemia mieloide cronica (CML) hanno avuto una risposta maggiore, il 39% ha sperimentato una remissione completa. Il 6% degli arruolati ha sviluppato pancreatite, ma tutti questi pazienti sono stati in grado di rimanere nello studio il che aggiunge un elemento favorevole in più.
Ponatinib è una tirosinchinasi che ha due armi formidabili, una consiste nell’essere efficace anche laddove Tasigna e Sprycel hanno fallito e la seconda nella capacità di affrontare anche la mutazione T315I e sta dimostrando anche in fase 2 su un numero consistente di pazienti di poter svolgere questi due compiti come nessuno.
Vi risparmio i dati completi, per il momento ma una cosa la posso dire fin da subito: non vedo l’ora di vedere Ponatinib e Vismodegib insieme.
Oggi ARIA discuterà dei dati pubblicamente, orecchie ben tese.
Micromet ha presentato i dati relativi a Blinatumomab in un gruppo di pazienti affetti da DLBCL, che gli amici di Cell Therapeutics conoscono come linfoma diffuso a grandi cellule B. Si tratta di una fase 1 con solo 13 pazienti, questo è bene dirlo subito, comunque… 11 di questi pazienti hanno ricevuto la punta di diamante della tecnologia BiTE e si sono dimostrati valutabili per le risposte.
Sei pazienti su 11 hanno ottenuto una risposta obiettiva, 4 su 11 una risposta completa (CR) e fino allo scorso ottobre in 5 pazienti perdurava la risposta (fino a 16,6 mesi, la durata mediana non è stata ancora raggiunta)
Tutti i pazienti arruolati in questo trial appartenenti al gruppo avevano ricevuto trattamenti contenenti rituximab e la maggior parte di essi avevano ricevuto tre o più linee di trattamento e trapianto autologo di cellule staminali.
Certo c’è altro su MITI, così come per ARRY, YMI, PCYC e INCY.
Questo, per essere lunedì, mi pare sufficiente.