Inaugurata l’era del Giano Bifronte, a fine articolo mi chiedevo come avrebbe reagito YM Biosciences (YMI) all’approvazione di Jakafi.
A guardare il grafico degli ultimi giorni verrebbe da dire male, anzi malissimo. In realtà la quotazione attuale è figlia di un martedì nero che l’ha vista sprofondare fino a quasi 1$, per poi rialzare leggermente la testa.
Come scriveva l’amico Gooser, AMEX ha contattato l’azienda canadese avvertendola di movimenti ritenuti insoliti che hanno riguardato il titolo. Cosa c’è dietro? Qual’è questa tempesta perfetta?
Inizio l’articolo dicendo subito che martedì ho acquistato a quello che mi sembra un buon prezzo. Non ho schiacciato su “buy” subuto perché non ho veramente capito cosa stava succedendo. Sapevo che S*Bio avrebbe rilasciato i dati del suo JAK inibitore in questi giorni e che Galapagos avrebbe fatto lo stesso ma nessuno di questi eventi mi pareva potesse disturbare YMI più dell’approvazione di Jakafi o di qualche notizia scaturita da YMI stessa.
Sono andato a dare un occhio alle PR delle due compagnie, uno sguardo veloce.
S*Bio ed il suo Pacritinib saranno presenti ad ASH 2011. Il farmaco è in predicato di entrare in fase 3 o lo ha fatto da poco, si tratta di uno JAK2 inibitore ed è investigato nella stessa indicazione di CYT 387, il farmaco di punta di YMI. Non conoscevo molto Pacritinib e non ne sono rimasto colpito, la caratteristica di CYT 387 (l’effetto sull’anemia) in Pacritinib non è riscontrabile e del 50% dei pazienti che hanno lasciato lo studio il 24% lo ha fatto a causa di eventi avversi legati al farmaco.
Discorso diverso invece per Galapagos. L’azienda belga (si dice belga o belgiosa? mah…) presenta dati interessantissimi su GLPG0634, ma in un indicazione differente, l’artrite reumatoide. Cosa che, a dire il vero, potrebbe rivelarsi interessante per CYT 387.
Il motivo risiede nel fatto che GLPG0634 è uno JAK 1 inibitore, anzi, mi sa che è l’unico JAK 1 inibitore in fase sperimentale (Jakafi ed altri sono JAK1 e JAK2 inibitori). CYT 387 è uno JAK1 e JAK2 inibitore, ma probabilmente l’azione è più mirata verso la JAK1, il che potrebbe in parte spiegare l’effetto sull’anemia (tallone d’Achille degli JAK2 inibitori) e la persistenza di cellule con mutazione JAK2V617F dopo il trattamento. Oh, la mutazione JAK2V617F (mutazione del gene della Janus kinasi 2) contribuisce alla fisiopatologia di questa condizione, provocando una superproduzione di cellule del sangue, quindi si auspica che questa mutazione venga eliminata, ai fini della guarigione…
Dicevo, potrebbe essere interessante nel senso che aprirebbe un possibile spiraglio per una nuova indagine in quella indicazione, visto che la JAK-concorrenza (è come per Batman, lui aveva i bat-oggetti come il bat-boomerang, qui ci sono le JAK-cose) di Pfizer è spostata sulla JAK3. Nota a piè di pagina, tenere d’occhio Galapagos (GLPYY e poi sul mercato belga)
Queste due notizie possono, assieme all’approvazione di Jakafi, aver contribuito al massiccio sell-off di martedì? Manca un ingrediente, il più importante.
Rumors riportati dal pelatone parlano del riposizionamento di un fondo che, nell’intenzione di mettersi short su Gilead (GILD) ha venduto, tra gli altri YMI. Possibile? Molto plausibile. Che GILD possa essere terreno fertile per posizioni short è facile, vista l’acquisizione di Pharmasset (VRUS) della quale vi ho parlato pochi giorni fa.
Attendiamo ASH, anche se mi pare sempre più plausibile che per YMI le novità saranno poche.