“Stemline Therapeutics (STML) rimane una delle occasioni perse che più mi infastidiscono del 2013. Per risparmiare pochi spiccioli non la presi quando navigava attorno i 15$, per poi sudare sangue mentre la vedevo veleggiare attorno quota 40$. Oggi, dopo una discesa costante da ottobre a pochi giorni fa, me la ritrovo a quota 30 e…”

Con queste parole iniziavo l’ultimo articolo su Stemline (STML) e, complice il destino o semplicemente la correzione che ha interessato il settore egli ultimi mesi, oggi mi ritrovo nella stessa situazione di quando mi son fatto scappare il titolo la volta scorsa. Ieri Stemline ha chiuso a quota 14,3$ per una capitalizzazione che si aggira attorno ai 180 milioni di dollari ed in cassa, a giugno 2014, aveva circa 70 milioni, sufficienti per due anni di attività (a detta loro). Il cash burn rate dell’ultimo trimestre è stato di circa 6 milioni di dollari ma la cifra è destinata ad aumentare man mano che si andranno ad iniziare nuovi studi, quindi due anni di autonomia sembra una stima leggermente ottimistica, a mio modo di vedere, ma non fuori dal mondo.

Questa è la situazione relativa alla pipeline presa dall’ultima presentazione della compagnia:

 

 

stemline STML pipeline ottobre 2014

 

 

 

Stemline ha iniziato diversi studi inerenti SL-401 (AKA DT388IL3), due dei quali stanno già arruolando rispettivamente pazienti affetti da neoplasia blastica delle cellule dendritiche plasmacitoidi (BPDCN) e da leucemia acuta mieloide recidiva/refrattaria (rrAML). In attesa di aprire l’arruolamento poi ci sono gli studi sull’AML come terapia di consolidamento dopo una prima remissione completa e sulle sindromi mieloproliferative come mielofibrosi (MF), mastocitosi, leucemia monomielocitica cronica e sindrome ipereosinofila.

Due sono i motivi per i quali questo programma è interessante. In primo luogo è indirizzato verso una indicazione per la quale è estremamente importante trovare nuove terapie.  Lo scorso luglio, su Blood (Blood 124: 385-392, 2014), sono stati pubblicati i risultati dell’impiego di SL-401 su 80 pazienti con diverse forme di tumori del sangue in fase avanzata. Fra questi, risultati decisamente incoraggianti si sono manifestati in pazienti affetti da neoplasia blastica delle cellule dendritiche plasmacitoidi (BPDCN), con 7 malati su 9 valutabili dopo il primo ciclo che hanno ottenuto una risposta al trattamento (78%) e fra questi ben 5 risposte complete (CR) con una durata media di oltre 5 mesi. Sebbene questi numeri debbano essere corroborati dai dati che arriveranno dalla fase 2 attualmente in corso, sono sufficienti per poter dire che a fronte di un esito positivo della fase 2 si possa ambire ad una approvazione accelerata del farmaco.

L’altro aspetto importante è che da questi primi dati sembra che il meccanismo d’azione trovi una sua validità. Il motivo che sottende all’impiego di SL-401 in questo tipo di indicazione è legato al fatto che le cellule di BPDCN esprimono recettori per IL3 (CD123α) che si legano a SL-401 con la conseguenza di internalizzarla, causando la morte della cellula.  Sebbene BPDCN sia una indicazione decisamente rara, l’espressione del bersaglio utilizzato non lo è, tanto è vero che è sempre più diffusa la tendenza a sviluppare terapie attorno a quel target, sia che si tratti di anticorpi che di CAR, come accade nel caso di compagnie quali Xencor, Macrogenics e Novartis. Sebbene per quest’ultima si siano riscontrati evidenti problemi di tossicità, l’approccio di Xencor e Macrogenics sembra puntare (con tecnologie molto diverse da Stemline) nella direzione di una convalida del target. Xencor ha due opzioni in tal senso, una costituita daun anticorpo bispecifico (anti-CD3/CD123) ed un anticorpo già concesso in licenza a CSL e poi a Jonson & Johnson. Anche Macrogenics ha un bispecifico in pipeline e l’anticorpo in questione (MGD006)ha iniziato una fase 1 in soggetti con AML lo scorso giugno. Per Macrogenics i tratta del primo esemplare scaturito dall’interessantissima piattaforma DART ad entrare in fase clinica, in partnership con Servier.

Manca chiaramente il timbro sulla validità del target, ma l’interesse c’è e Stemline ha il vantaggio di avere una chiara strada da percorrere verso una possibile approvazione.

Sebbene l’AML sia un campo nel quale difficilmente Stemline potrà dire la sua, la compagnia potrebbe ambire ad un ruolo importante nell’ambito di alcune patologie rare o nelle linee di trattamento più avanzate. La restrizione del mercato potrebbe venir compensata dalla ridotta competizione e dalla necessità di nuove opzioni, necessità che potrebbe anche far chiudere un occhio su eventuali problemi legati al profilo di sicurezza del farmaco ed alle limitazioni che eventuali ritrattamenti potrebbero causare.

C’è poi un secondo aspetto da considerare, ossia la possibilità di impiegare il farmaco in terapie di combinazione. La peculiarità (per carità, tutta da dimostrare) di colpire sia la massa tumorale che le cellule staminali cancerogene (CSC) potrebbe rivelarsi interessante se vista in ottica di aiuto a terapie consolidate, anche solo per il primo ciclo di trattamento.

C’è chiaramente un rovescio della medaglia in tutto questo. Come dicevo prima la cassa basterebbe per due anni, ma il condizionale è estremamente d’obbligo. Altro aspetto da considerare è il fatto che, salvo aggiornamenti su studi già ad arruolamento chiuso, di eventi binari importanti al momento non se ne scorgono. Ultima considerazione riguarda il profilo di tollerabilità. Sebbene Stemline lo scorso ASH abbia riportato i dati di un paziente trattato nuovamente con SL-401 ed abbia affermato che non si sono riscontrati eventi avversi legati all’uso continuato della terapia, più di qualche dubbio rimane circa la tollerabilità del farmaco. Il paragone con Novartis e la sua terapia CART-123 non aiuta a chiarire i dubbi circa la sicurezza di questi programmi, sebbene, come detto prima, puntare su condizioni particolarmente affamate di nuove opzioni terapeutiche possa mitigare il rischio.

Tutto il resto poi è un bonus, che a 180 milioni di capitalizzazione e 70 di cassa, si può anche evitare di calcolare.