Come anticipato sia nell’ultimo report che in articoli passati, due cose dovrebbero essere chiare a chi legge questo blog: in primis che mi piace Immunomedics (IMMU) ed in secundis che della loro pipeline riconosco un valore quasi esclusivamente in IMMU-132 (o, per meglio dire, nel programma che riguarda gli anti-TROP2). A parziale conferma della bontà della mia valutazione negli scorsi giorni è arrivato lo stop per futilità a PANCRIT-1, la fase 3 che vedeva impiegato 90Y clivatuzumab tetraxetan su pazienti con carcinoma pancreatico metastatico in terza linea di trattamento. La sfida era improba, data la condizione dei pazienti, ma la ricompensa sarebbe stata alta in caso di successo, vista la tragica mancanza di opzioni utilizzabili.  Nel dettaglio, la vicenda è questa: il Data and Safety Monitoring Board (DSMB) ha comunicato, dopo una analisi ad interim precedentemente pianificata, che il trattamento somministrato nel braccio attivo non forniva un beneficio in termini di sopravvivenza, rispetto al placebo, quindi non aveva senso proseguire lo studio.

Non fossi stato in un luogo dove era complicato accedere ad internet avrei comprato subito. Rimedio oggi.

Il portafoglio biotech sarà aggiornato con le mie solite e deprimenti tempistiche, ovviamente…