Due storie diverse, accomunate dal fatto che le aziende in questione si trovano ad un bivio in questo periodo. Una pare avere intrapreso un pendio scivoloso, l’altra la strada di mattoni gialli che porta al mago G, quello della Galbusera. O era quello di Oz?

Brutte notizie per i possessosri di BioSante (BPAX). Come anticipato ieri dalla breaking news (prima e ultima, se gli effetti sono questi…) i dati sull’efficacia di LibiGel sono usciti e sono pessimi, in parole povere fra LibiGel e placebo non c’è molta differenza.

Riporto qui in breve i dettagli (il grassetto è opera mia):

Subjects in the first trial, called BLOOM-1, who were treated with LibiGel showed an increase of 1.47 days with a satisfying sexual event compared to baseline, while those receiving placebo gel showed an increase of 1.26 days with a satisfying sexual event compared to baseline. The difference between these increases demonstrated a p value of 0.463. In BLOOM 1 there was an increase in the total number of satisfying sexual events of 3.87 from baseline (an increase of 83 percent) in the LibiGel group and in the placebo group there was an increase of 3.52 satisfying sexual events from baseline (an increase of 65 percent) for a p value of 0.698.

Subjects in BLOOM-2 who were treated with LibiGel showed an increase of 1.0 day with a satisfying sexual event compared to baseline, while those receiving placebo gel showed an increase of 1.28 days with a satisfying sexual event compared to baseline. The difference between these increases demonstrated a p value of 0.214.

I numeri non lasciano scampo ed il titolo è crollato a -15% durante la contrattazione ed a -71% in after hour. Il problema di BPAX è che dietro LibiGel c’è poco, molto poco. Lo so, a febbraio ci potrebbe essere l’approvazione di Bio-T-Gel per il trattamento dell’ipogonadismo, ma questo sposta di poco l’equilibrio. Hanno anche un vaccino contro il cancro? Si, hanno una pipeline dedicata. Credo derivi completamente dalla vendita in saldo di Cell Genesys ed è ferma alle prime fasi della sperimentazione, probabilmente in attesa di partnership.

In fase 3 GVAX ha riportato modesti risultati nel trattamento del cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione contro decetaxel e prednisone in termini di sopravvivenza globale, e parliamo già di qualche annetto or sono. Considerando che in fase 3 ci sono arrivati poiché, fra i vari tipi di cancro ritenuti bersaglio del trattamento, quello alla prostata sembrava essere quello che rispondeva meglio… è lecito avere qualche riserva sulle altre sperimentazioni.

Dove si va da qui? In termini relativi all’azienda direi poco lontano; in termini di prezzo dell’azione può ancora esserci un colpo di coda vista la scadenza di febbraio.

Discorso diverso invece per Ariad (ARIA) che ieri ha perso il 5,5% dopo aver annunciato l’intenzione di emettere nuove azioni. Il ricavato servirà per finanziare il follow up, la richiesta di approvazione in Europa e USA e la (eventuale) commercializzazione sia da noi che in America di Ponatinib. Visto i dati emersi dallo scorso ASH non faranno fatica a piazzarle.

ARIA ha anche in approvazione Ridaforolimus (con Merk) per il trattamento del sarcoma dei tessuti molli sia in Europa che negli USA. Il peso di ridaforolimus è scarso nell’economia di ARIA, ma non lo si può certo trascurare.

Nei piani di ARIA, la richiesta di approvazione accelerata di Ponatinib sarà per la metà del 2012. Magari una licenza asiatica nel mezzo ci potrebbe stare, se proprio non vogliono tenere quel gioiello tutto per loro.